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Fabbrini salva il Palermo, ma col Pescara è un Brodino inutile

L'ex Udinese tiene in vita i rosanero, che avevano visto le streghe dopo il gol di Bjarnason. Finisce 1-1, succede tutto nel secondo tempo. Poche idee, attacco sterile: il debutto di Malesani non è stato incoraggiante

A piccoli passi verso la condanna. Il pareggio interno col Pescara è un brodino che serve solo a riscaldare i 10 mila infreddoliti del Barbera. Con Atalanta e Pescara servivano 6 punti per rinfocolare le speranze salvezza. Il timbro di Fabbrini è utile solo per tenere incollato il tubo dell’ossigeno. Gli adriatici, la peggiore squadra vista in viale del Fante, sfiorano il colpaccio col minimo sforzo. Il rantolo d’orgoglio col quale il Palermo ha strappato il pareggio è l’unico lampo di ottimismo nel cielo della disperazione.

LE PAGELLE

GLI HIGHLIGHTS

UN TIRO IN PORTA - Si sguazza nel nulla, il Barbera è un deserto di idee. E non è un caso che l’unico a provarci sia Rios, il più attivo dei 22 in campo. Nulla di trascendentale, ma l’uruguaiano calcia da fuori, pressa e a tratti fa perfino l’accentratore di gioco. Si va al rallenty. Piccolo trotto, grande paura. Zero emozioni: il primo sussulto arriva dopo 32 minuti quando Munoz incorna di testa su spiovente d’angolo: palla a lato. Ma è troppo poco, così prima della fine del tempo i (pochi) tifosi intonano il coro: “Vogliamo un tiro in porta”. 

LA COSCIENZA DI ZEMAN - Quasi per accontentarli i rosa si svegliano: il Palermo si distende in contropiede. Barreto-Fabbrini-Dybala, l’argentino però si squaglia davanti a Perin. Primo tempo soporifero, la fortuna di Donati e compagni è che gli avversari sono poca cosa. La sensazione è che il Pescara di Zeman, nonostante fosse una squadra di Serie B, avrebbe tagliato a fette questo Palermo.

CALCIO DA ORATORIO - Più che una partita sembra un inno allo Stilnox, il sonnifero che ti stende. Calcio da oratorio, quasi un anticipo della stagione che verrà, per due squadre destinate alla retrocessione. Malesani scongela Boselli e boccia un opaco Dybala. Ed è proprio l’ex Wigan che spara da fuori, un rimpallo favorisce Dossena che davanti a Perin ciabatta a lato. La partita si infiamma e serve tutta l’esperienza di Sorrentino per tenere in piedi il Palermo (respinta su Caprari lanciato a rete). 

GELO BJARNASON - Ma neanche l’Uomo Ragno potrebbe arrivare sulla testata di Bjarnason, appena entrato, che porta in vantaggio il Pescara su un blitz da calcio piazzato. Non c’è neanche il tempo di imprecare perché Fabbrini raccoglie la sponda di Munoz e fredda Perin con un sinistro preciso che muore nell’angolino. Adesso il Palermo ci crede, il pareggio serve a poco, e vola sulle ali dell’orgoglio. Piovono match point: Rios spreca dal cuore dell’area, Munoz si inventa una rovesciata ma Perin regge fino alla fine. E adesso è ancora più dura.

TABELLINO
PALERMO-PESCARA 1-1

Bjarnason 28’ st, Fabbrini 34’ st
PALERMO (3-5-2) Sorrentino; Munoz, Von Bergen, Aronica; Nelson (37’ st Formica), Barreto, Donati (32’st Kurtic), Rios, Dossena; Dybala (12’st Boselli), Fabbrini (Benussi, Brichetto, Garcia, Morganella, Sanseverino, Viola, Anselmo, Sperduti, Faurlin)
PESCARA (4-3-3) Perin; Zanon, Bianchi Arce, Cosic (1’ st Zauri), Bocchetti; Blasi (33’st Cascione), D’Agostino, Rizzo; Caprari (21’ st Bjarnason), Caraglio, Celik (Pelizzoli, Balzano, Savelloni, Vukusic, Abbruscato)
AMMONITI: Rizzo, Blasi

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