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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Palermo, il pagellone dell’anno: Miccoli da incorniciare, Ilicic flop

Silvestre tra i migliori fino all'infortunio, Viviano tra prodezze e defaillance. Deludono Ilicic ed Hernandez. Aguirregaray oggetto misterioso, Alvarez acquisto inutile. Zamparini fa solo danni

Ecco le pagelle rosanero della stagione che si è appena chiusa col Palermo al quintultimo posto in classifica con 43 punti.

PORTIERI
Viviano 6. Il suo arrivo è praticamente coinciso con l'avvento di Mutti. E col tecnico bergamasco la difesa ha cominciato a fare acqua da tutte le parti. Da un portiere della Nazionale però ci si aspettava di più. Ha parato il parabile, con qualche prodezza e qualche défaillance.
Tzorvas 5,5. Molti hanno storto il naso quando Zamparini lo ha acquistato dal Panathinaikos. Avevano ragione. Portiere intellettuale, fatto stranamente fuori da Mangia per problemi di comunicazione. In realtà non ha convinto tra i pali. A suo favore il fatto che non ha mai mosso una polemica.
Benussi 6. Senza infamia e senza lode, quando ha scalzato Tzorvas. Poi la cessione a gennaio  al Torino.
Brichetto NG. Corona il sogno del debutto in A nella sua Genova, all'ultima giornata, beccando due gol in una partita che non valeva nulla.

DIFENSORI
Balzaretti 6. Forse la sua stagione meno buona a Palermo. Ma quando è stato fuori, per problemi fisici, la sua assenza si è fatta sentire.
Labrin 6. Lanciato da Mutti contro il Lecce. Disputa un finale di stagione dignitoso. Mostra qualche lacuna, ma ci si può lavorare.
Mantovani 5,5. Comprato per Pioli, relegato in panchina da Mangia, resuscitato da Mutti. Segna due gol, ma dietro è convincente solo in alcune occasioni.
Milanovic 6. Un altro giovane buttato bella mischia da Mutti. È quello sul quale siamo pronti a scommettere di più. Fisico da corazziere e piedi buoni. In una difesa meno ballerina può dire la sua.
Munoz 5,5. Combina disastri nelle rare volte in cui viene chiamato in causa da Mangia, risale la china con Mutti. Nel complesso, però, non riesce a raggiungere la sufficienza.
Pisano 6,5. Mezzi tecnici non eccelsi, ma ci mette sempre l'anima. Tra i protagonisti dell'avvio sprint con Mangia. Come nel caso di Balzaretti, il Palermo ha molto sofferto quando è mancato.
Silvestre 6. Da 8 fino a quando non s'infortuna a Siena, da 4 dopo il rientro in campo sia per come gioca che soprattutto per la sparata finale ("Voglio una piazza più ambiziosa"). Però, sinceramente, è di una spanna sopra tutti gli altri difensori della rosa di quest'anno. E segna anche 5 gol.

CENTROCAMPISTI
Acquah 5,5. Mette nello score 20 presenze, molti però sono spezzoni di gara. Doveva essere l'anno della crescita, ci sembra abbia fatto un passettino indietro. Ma ha ancora vent'anni.
Aguirregaray 5. Impiegato da esterno, ma anche da trequartista (nella gara persa a Udine da Mangia), non lascia mai il segno. Oggetto misterioso.
Alvarez 4,5. Accantonato definitivamente e paradossalmente da Mutti che lo aveva avuto a Bari. Acquisto inutile.
Bacinovic 5. Dopo una prima stagione da applausi, non concede affatto il bis. Penalizzato anche da un infortunio.
Barreto 6. Tanta buona volontà e alcuni acuti come l'assist a Miccoli nel 4-3 all'Inter o il gol alla Lazio. Per strada, però, anche molte gare sottotono.
Bertolo 6,5. A volte è arruffone, ma è tra i pochi in grado di saltare l'uomo nel centrocampo del Palermo. Si sacrifica in più ruoli e segna anche tre gol. Non è così male, come a molti sembra.
Della Rocca 5. Altro acquisto poco azzeccato. Dopo un buon inizio con Mangia si perde tra panchine e guai fisici.
Donati 6,5. Porta ordine, qualità ed esperienza in mediana. E due gol importanti (con la Lazio e a Bologna). L'unico regista della squadra. Da confermare se il fisico regge ancora.
Ilicic 4,5. Lo ha detto anche Mutti. Lui ed Hernandez sono tra le più grosse delusioni della stagione. Dopo il gol alla Fiorentina non ne imbrocca più una. Smarrito dopo un anno da superstar, forse anche per la presenza di Pastore che gli apriva spazi.
Migliaccio 6,5. Mezzo voto in più per la dedizione che ci mette sia quando gioca in mezzo, sia quando è schierato in difesa. Mette a segno un paio di gol però è calato rispetto alle precedenti stagioni in rosanero.
Vazquez 6. Sufficienza di incoraggiamento. Mostra tecnica sopraffina, ma ritmi troppo bassi nelle poche apparizioni concesse da Mutti.
Zahavi 6. Un gol da antologia al Cagliari e un'altra rete al Bologna sono i picchi di una prima parte positiva. Sparisce senza motivo, forse avrebbe meritato più fiducia.
Lores Varela NG. Promessa uruguaiana, ma sembra ancora pronto per la serie A.

ATTACCANTI
Miccoli 8. Altra stagione da incorniciare. Trascinatore, idolo incontrastato del Barbera. Dove sarebbe il Palermo senza le sue 16 reti? Ah, se il fisico lo accompagnasse meglio.
Budan 6,5. Periodo d'oro quando arriva Mutti che lo rispolvera e gli concede una maglia da titolare, a differenza di Mangia. Segna sei gol che alla fine si riveleranno pesanti per la permanenza in A dei rosanero. Può rimanere da rincalzo.
Hernandez 5. Deve decidere cosa farne del suo talento. Gli manca il carattere, lo ha ammesso Mutti. Nonostante tutto nel suo score ci sono sei reti, a dimostrazione che quando vuole sa come far male.
Mehmeti NG. Nuovo Ibra? Da quel poco che si è visto non sembra. È giovane? Zlatan, alla sua età, già incantava con l'Ajax.

ALLENATORI
Mutti 5. Inizio confortante, dopo la partita più bella (5-1 alla Lazio), il crollo. Nove punti in quattordici partite, sei dei quali strappati fuori casa. Ma soprattutto una squadra in agonia che si salva solo per il bottino accumulato prima.

Mangia 6,5. Venti punti in quindici partite. Con la sua media il Palermo sarebbe arrivato a 50. E forse si sarebbe salvato con più tranquillità. Paga forse il panettone anticipato, addentato davanti ai giornalisti alla vigilia della sconfitta nel derby col Catania.

Pioli NG. Fatto fuori dopo l'eliminazione col Thun e l'amichevole col Napoli. Porta il Bologna a 51 punti e a una salvezza tranquilla. E Zamparini, parole sue, si mangia i cosiddetti per averlo cacciato.

Zamparini 4,5. Ok, è suo il Palermo migliore della storia, ma lo giudichiamo per questa stagione. Un anno in cui fa fuori due allenatori e litiga prima con Sogliano e poi con Mutti. Vulcanico come sempre. Ma la lava stavolta fa solo danni.

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