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Palermo-Lazio 0-4, le pagelle | Sorrentino poco super, Vazquez ok

Debacle interna per i rosanero, che dopo 70 minuti giocati alla pari, crollano sotto i colpi di Djordjevic (tripletta) e Parolo. Gli argentini gli unici a salvarsi. Sorrentino non impeccabile sul primo e sul terzo gol. Lazaar assenti, Rigoni non pervenuto

E' ancora 0-4, cinque anni e mezzo dopo il derby di Mascara. Alla fine nello scontro tra aquile a bassa quota ha vinto quella più esperta. La Lazio lascia al Palermo l'ultimo posto in classifica (con altre tre squadre) e vola via dal Barbera con i tre punti in saccoccia. Punteggio tanto rotondo quanto bugiardo. Il cappotto arriva in fondo a una partita equilibrata, col Palermo che ha mollato una volta incassato il secondo gol. E' la notte di Djordjevic, bomber che una volta svestita la tuta del vice Klose, seppellisce la crisi con una tripletta: tre occasioni, tre gol. Lazio cinica e spietata, brava a concretizzare nei momenti in cui il Palermo aveva fatto tremare la porta di Marchetti.

GOL E HIGHLIGHTS

E dire che i ragazzi di Iachini erano partiti bene: veloci, leggeri e aggressivi con Vazquez, Dybala e Belotti che non danno punti di riferimento, Barreto sempre più “alto” e difesa attenta. Partita spigolosa, equilibrata, maschia. Una partita con quattro gol, ma la cosa più bella è un “quasi gol”, al minuto 40. E' in questo momento che le lancette del Barbera tornano indietro di cinque anni, ai tempi del dream team di Pastore e Cavani. Vazquez parte palla al piede, sfugge al primo posto di blocco di Onazi, arriva al limite dell'area, si beve due difensori e si presenta davanti a Marchetti calciando di un soffio a lato. Poi Dybala si fa ipnotizzare dal portiere nell'uno contro uno. E proprio quando Di Bello aveva il fischietto in bocca Candreva mette in mezzo, la difesa si addormenta (Sorrentino a vuoto) e Djordjevic timbra il vantaggio Lazio. E' la prima distrazione del Palermo. E' la svolta della partita.

CRONACA E TABELLINO

I rosa attaccano, ci credono, spinti dai tifosi verso l'1-1. La sfortuna del Palermo è però che la palla gol più clamorosa per pareggiare capiti sulla testa di Rigoni, a metà ripresa. Zuccata debole a un metro dalla porta e sfera che si addormenta dolcemente sui guanti di Marchetti. La Lazio, che già prima aveva sfiorato il 2-0 con Djordjevic e Parolo, chiude poi la partita con una magia del serbo. Palermo anche sfortunato perché Di Bello, sull'1-1, gli nega tre rigori in due minuti. Se non è record, poco ci manca. Nel finale la Lazio gigioneggia e va a segno con Djordjevic e con Parolo, mentre già scorrevano i titoli di coda. Per il Palermo è una mazzata. Finisce 0-4. Punteggio severo, i rosa non sono dispiaciuti. Ma la classifica adesso piange e la caselle delle vittorie resta ancora tristemente vuota. L'unica consolazione è che il ciclo impossibile è finito. Le prossime tappe si chiamano Empoli e Cesena. E una cosa è sicura: in quei giorni Djordjevic sarà altrove.

LE PAGELLE
PALERMO.
Sorrentino 5, Andelkovic 5,5, Terzi 5, Feddal 5; Morganella 5,5, Rigoni 5, Barreto 6 (81’ Quaison sv), Lazaar 5 (55’Emerson 5,5); Vazquez 6,5, Dybala 6 (75’ Makienok sv), Belotti 5,5. Allenatore: Iachini 5,5

LAZIO. Marchetti 6,5, Cavanda 6, De Vrij 6, Cana 6,5, Braafheid 5,5 (77’ Ciani sv); Parolo 6,5, Onazi 6, Lulic 6; Candreva 6,5 (57’ Anderson 6,5), Mauri 6 (81’ Ledesma sv), Djordjevic 8. Allenatore: Pioli 7

ARBITRO: DI BELLO 5. C’era rigore sul tocco di mani di Braafheid. Ma in generale lascia perplessità tutta la conduzione della gara.

I MIGLIORI TODAY
VAZQUEZ 6,5. Canta e porta la croce. Dribbling, colpi di tacco e tunnel. Nel primo tempo sfiora il gol dopo aver saltato mezza difesa della Lazio. L’ultimo ad arrendersi.
DYBALA 6. Con la sua velocità mette in difficoltà i (lenti) centrali della Lazio. Più rifinitore che bomber però. Lo dimostra quando a tu per tu con Marchetti gli tira palla addosso.

I PEGGIORI TODAY
LAZAAR 5. L’ombra del giocatore ammirato lo scorso anno. Dov’è in occasione del primo gol? Il cross di Candreva per Djordjevic arriva da sinistra.
SORRENTINO 5. Stasera Sorre è poco Super. Sul primo gol il pallone di Candreva gli passa sotto il braccio. Responsabilità anche sulla terza rete. La doppia parata sul serbo e su Parolo non basta ad arrivare alla sufficienza.
RIGONI 5. Se c’è da passare il pallone a 5 metri allora ok. Ma appena la distanza aumenta, si moltiplicano le difficoltà. Era stato preso perché serviva un regista, ma probabilmente non lo è. Ha l’aggravante di sbagliare anche il gol del pari su un cioccolatino di Vazquez.   

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