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Curve a 20 e a 60 euro con la Juve: un regalo ma anche un dispetto

Contro il Catania il biglietto più economico costava 10 euro e molti per la prima volta in stagione erano allo stadio. E poi perché negare ai tifosi bianconeri la possibilità di sostenere la loro squadra se non a un prezzo esagerato?

Per la partita contro la Juventus curve a 20 euro per chi c’era col Catania e a 60 euro per chi è rimasto a casa. Il Palermo lo ha definito un regalo ai propri tifosi. Sui social network si è acceso l’entusiasmo di chi, per sua fortuna, era sugli spalti per il derby :“Bene così, non avremo né tifosi della Juve, né rosanero occasionali”.

D’accordo, giusto premiare i fedelissimi. Ma è sicuro che chi ha assistito alla gara col Catania lo sia? Sabato scorso per un biglietto di curva ci volevano soltanto 10 euro e, finalmente, dopo una serie di partite con una presenza di pubblico scarsa, lo stadio ha ripreso calore. Probabilmente molti di quelli che c’erano contro gli etnei erano davanti alla tv quando il Palermo ha giocato le altre gare in casa. E ora si ritrovano questo “regalo”. Per non pensare a chi magari ha visto le altre e si è perso la vittoria per 3-1 contro i rossazzurri: un’influenza, un impegno, un impedimento di qualsiasi natura. Tutto può succedere.

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Ma non è il “regalo” che non è gradito. Pagare un biglietto dei popolari a 20 euro in un periodo di magra come questo è ben accetto. Il problema è per chi voleva vedere il Palermo contro i campioni d’Italia e dovrà sborsare un salasso. O anche per chi voleva vedere la Juventus.

Chi lo ha detto che è meglio che i tifosi bianconeri restino a casa? Perché in una città e in una regione che respinge, giustamente, al mittente le battute di un leghista ignorante (a proposito, essere africani non è un’offesa) non si può continuare a tifare per una delle cosiddette “strisciate”?

E poi molti juventini sono stati furbi: sapevano già comunque di una prelazione ed erano al Barbera contro il Catania. Avevano al collo la sciarpa rosanero e hanno esultato ai gol di Miccoli e Ilicic. Il 9 dicembre la lasceranno nell’armadio e correranno ad applaudire il ritorno in panchina di Conte. Altro che fedelissimi. Più occasionali di così…

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