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Munoz a petto in fuori: "Spezia? Qualche loro giocatore parla tanto..."

Il difensore argentino che nelle ultime partite ha giocato con la fascia di capitano al braccio, ritrova Devis Mangia, l'allenatore che tre stagioni fa lo aveva messo ai margini: "Vedeva altri meglio di me"

Devis Mangia non lo vedeva. Per lui, forse, era come se non fosse mai esistito. Ezequiel Munoz, giovane difensore arrivato dalle Pampas, ricorda bene: era al suo secondo anno in rosa. Sempre scartato, sorpassato nelle gerarchie. Punto fermo con Delio Rossi a 20 anni, soprammobile con Mangia in panchina, l'anno dopo. E dire che Munoz nel primo anno aveva firmato gol prestigiosi, in finale di Coppa Italia con l'Inter, e in Europa League con il Losanna, in quella che è stata l'ultima vittoria rosa in campo internazionale.

Ma per il giovane Devis, Munoz non era all'altezza. E in campo andavano sempre gli stessi: Silvestre, Cetto, perfino Migliaccio, che difensore in realtà non è. "E' vero, con Mangia non ho giocato quasi mai - ha detto oggi il vicecapitano rosanero (sempre più spesso capitano con l'assenza di Barreto) - ma è un bravissimo allenatore e al momento ha fatto le sue scelte. Sicuramente vedeva altri meglio di me". Al punto che per esordire El Chiqui è stato costretto ad aspettare metà dicembre (ko interno col Cesena ed espulsione). Mangia fu esonerato la partita dopo, arrivò Mutti e Munoz riprese il posto da titolare.

Vecchi e sbiaditi ricordi. "Quando sono arrivato commettevo tanti errori - spiega oggi l'argentino - ma piano piano si impara, grazie anche all'aiuto degli allenatori e dei compagni. Sia Iachini che Gattuso quest'anno mi hanno fatto giocare con continuità". Più di cento partite dopo, il presente si chiama Spezia e una A da blindare al più presto. Il Palermo affronta due gare consecutive al Barbera. Prima i liguri, poi il Bari. L'occasione ideale per dare un'accelerata dopo il pari di Cesena. "Lo Spezia? Il loro mister è stato nel Palermo, qualche giocatore parla tanto dicendo che verranno per vincere e questo ci fa rabbia. Sappiamo che sono una grande squadra, ma lo siamo anche noi e bisognerebbe parlare dopo. Abbiamo due partite in casa e dobbiamo fare sei punti".

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