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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Palermo, Zamparini: “Noi come l’Atletico Madrid, ma al momento mercato fermo”

Il presidente conferma le difficoltà del calcio italiano. “Compravendite bloccate, colpa delle leggi e delle banche. Iachini l’allenatore giusto, in attacco stiamo bene così: punto su Hernandez”. Presentato il nuovo ds Ceravolo e il neo ad Cardinaletti

Niente nomi, nessun proclamo. E’ un Maurizio Zamparini in versione pompiere quello che si è presentato in conferenza stampa oggi alle 11 allo stadio Barbera per presentare la nuova stagione del Palermo. Appena un paio di scintille, giusto per ricordare l’animo da incendiario: “Apriremo un ciclo con Iachini, può far bene come Simeone ha fatto in Spagna con l’Atletico Madrid”. E poi un’arringa contro politici e i demagoghi definiti “il male del calcio italiano”.

Il patron rosanero preferisce spegnere, o forse meglio dire contenere, l’entusiasmo dei tifosi dopo il ritorno in A guardando in faccia la realtà. “Il mercato del Palermo è bloccato – spiega – ma non è un problema solo nostro, ma una difficoltà che attraversa il calcio italiano. Il mercato è fermo per colpa delle leggi: ormai per ogni acquisto occorre una fidejussione di una banca, ma gli istituti di credito non ne danno. Avevo detto che non l’avrei più fatto, ma a questo punto sono costretto a tirar fuori i soldi di tasca mia”.

Si ma per comprare chi? “Tutti parlano di un attaccante – continua Zamparini – ma in realtà sono convinto che il mio allenatore giocherà con Vazquez e una punta. E per quel ruolo abbiamo già Belotti, Hernandez e Dybala. Infatti Malele andrà via in prestito per andare a giocare. Punto molto sull’uruguaiano, cresciuto molto con Iachini. Se prenderemo qualcuno in avanti dovrà venire qua sapendo che si dovrà giocare il posto, non per fare il titolare. L’addio di Lafferty? Il nordirlandese non ha lasciato nessuna casella vuota”.

Arrivano le domande su Rigoni, Pavoletti e su qualche giocatore interessante visto al Mondiale. Ma l’imprenditore friulano non si fa ingolosire dalla presenza della stampa. “Pavoletti chi?” E poi: “In Brasile ho visto diversi giocatori interessanti, ma nomi non ne faccio nemmeno sotto tortura”. L’unica ammissione è sui reparti da rinforzare: “Difesa e centrocampo”.

Zamparini-6-6Molto più loquace quando presenta il nuovo staff. Primo su tutti il nuovo direttore sportivo Franco Ceravolo. “Grande lavoratore, ha un solo difetto – dice ridendo -, quando parla per capirlo ci vuole l’interprete”. Quindi tocca al nuovo Amministratore delegato Andrea Cardinaletti (ex presidente del Credito Sportivo) “che – spiega Zamparini - si occuperà del bilancio societario per i prossimi cinque anni. Vogliamo formare una struttura più giovane per aprire un nuovo ciclo e portare il Palermo sempre più in alto. Abbiamo iniziato un piano di svecchiamento della società, presto cercherò di svecchiare anche la presidenza. Ormai ho 73 anni – afferma – e cerco nuovi soci che possano sostituirmi. Ma questo non vuol dire che non ami Palermo. Stadio e nuovo centro sportivo? Sono sempre nei nostri programmi, siamo sempre in attesa di risposte dall’Amministrazione”.

Confermatissimo il responsabile del settore giovanile Dario Baccin. “Se un settore va bene – spiega il presidente – vuol dire che chi lo comanda ha lavorato bene”. Sul presunto legame tra calcio italiano in declino e scarso utilizzo dei giovani Zamparini risponde a muso duro. “Si tratta di demagogia stupida – afferma - fatta da persone stupide. Se in Italia non esiste il vivaio non è certo colpa dei presidenti, ma perché nel nostro paese i ragazzini non giocano più nei cortili. Si tratta di un problema sociale, colpa delle istituzioni di m….”. Bentornato presidente: d'altronde chi nasce da incendiario, non può morire da pompiere.

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