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Hera Hora resiste, chi prende il Palermo? Mirri aspetta offerta: si tratta da 10 milioni a salire

La società non va più in liquidazione ma Di Piazza resta lontano da viale del Fante. Alla base della decisione maturata nel corso dell’ultimo cda ci sarebbe la volontà del duo Mirri-Di Piazza di non svalutare il Palermo in ottica di un eventuale passaggio di proprietà

Niente più liquidazione per Hera Hora, ma Di Piazza resta lontano da viale del Fante. Nessun riavvicinamento dunque col socio di maggioranza. Alla base della decisione maturata nel corso dell’ultimo cda infatti ci sarebbe la volontà del duo Mirri-Di Piazza di non svalutare il Palermo in ottica di un eventuale passaggio di proprietà. 

Così la proposta di scioglimento presa in considerazione nelle passate settimane alla fine non ha trovato la maggioranza: se è vero che da una parte Daniele Mirri si è detto favorevole allo scioglimento della Holding, dall’altra invece i due soci avrebbero fatto marcia indietro. Una manovra che potrebbe anche indurre a pensare che nei prossimi giorni possa esserci un clamoroso riavvicinamento di Tony Di Piazza al club rosanero, ma i toni all’interno del Cda restano accessi e il clima è tutt'altro che rasserenato.  

La decisione di non mettere Hera Hora in liquidazione infatti sarebbe stata presa anche sotto suggerimento della Pricewater Coopers, una delle società di gestione e consluenza più importanti al mondo a cui si è affidato il duo Mirri-Di Piazza per ricevere una chiara fotografia di quanto possa valere in questo momento il club rosanero, un’azione nata anche dalla necessità di valutare il 40% di Tony Di Piazza che continua a non prendere minimamente in considerazione l'idea di riavvicinarsi a Mirri. L'obiettivo però è comune: i due soci aspettano un’offerta che possa soddisfare le proprie richieste, offerta che salvo clamorosi colpi di scena si aggirerà fra i 10 e i 18 milioni di euro. 

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