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Giammarva: "Nessun debito scaduto, Palermo già iscritto al prossimo campionato"

Il presidente rosanero ha commentato l'ordinanza del Gip con quale è stato disposto il sequestro da un milione di euro: "Confido nel sereno giudizio dei giudici"

"Il Gip ha rigettato l'impostazione accusatoria secondo cui il mio ruolo sarebbe stato puramente formale, evidenziando che nonostante 'l'esuberanza caratteriale' del patron del Palermo Calcio, ho gestito la società con pienezza di poteri, indipendenza ed autorevolezza, e ha quindi respinto la richiesta dei pubblici ministeri di misure interdittive nei miei confronti". A parlare è il presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, che ha commentato l'ordinanza del Gip di Palermo con quale è stato disposto il sequestro da un milione di euro.

"Per sostenere il suo impianto accusatorio - prosegue - la Procura mi ha iscritto nel registro degli indagati sempre in relazione alla nota vicenda del marchio, già vagliata dall'autorità giudiziaria e da numerosi consulenti, omettendo di considerare la notevole riduzione del credito vantato nei confronti di Alyssa rispetto a quello originariamente iscritto nei bilanci societari del 2016 e di rappresentare che, nel frattempo, Alyssa ha provveduto a versare parte della somme originariamente dovute alla società che oggi si sono ridotte a 28,5 milioni di euro".

"La Procura - aggiunge - contesta che tale credito, al quale il Palermo Calcio non ha mai rinunciato e che sta riscuotendo, sarebbe stato riportato nei prospetti e nelle comunicazioni inoltrate periodicamente all'organismo di vigilanza Covisoc, che, a conoscenza della intera vicenda giudiziale pendente, ha verificato tali documenti con le rituali visite ispettive presso la nostra sede non rilevando alcuna anomalia. Sul merito naturalmente non ho altro da aggiungere e confido nel sereno giudizio dei giudici. Ulteriore novità è la richiesta di sequestro per oltre 50 milioni di euro che il Gip ha accolto nella misura di soli 1.100.000 euro: non entro nel merito del provvedimento per rispetto al giudizio del Tribunale del riesame che sarà chiamato a pronunciarsi a breve, mi preme solo sottolineare che come indicato nel provvedimento stesso, tale sequestro è essenzialmente posto a garanzia del pagamento della rateizzazione delle imposte e delle eventuali sanzioni in caso di mancato rispetto delle rate, ad oggi tutte puntualmente pagate".

Giammarva aggiunge: "Ad oggi, quindi, il Palermo non ha alcun debito erariale scaduto e non onorato e il provvedimento di sequestro di un milione – avvenuto il giorno in cui sono stati pagati anche gli stipendi e l’iscrizione al campionato, che scadeva fatalmente proprio oggi - è riuscito solo a confermare – qualora ve ne fosse ancora bisogno - che la società non si trova in stato di insolvenza".

Poi le conclusioni: "Questa la successione degli eventi e delle richieste della Procura. Tali richieste, se accolte, avrebbero comportato la scomparsa della nostra squadra dai campionati nazionali, squadra che oggi, invece, è iscritta in serie B e che continua a lottare per raggiungere la massima serie, dove credo meriti di stare.  Come ho recentemente osservato, ognuna di queste vicende è coincisa temporalmente sempre con i momenti più topici dell’attività sportiva ed amministrativa della società, come quest’ultima che irrompe nel momento della iscrizione al campionato, del pagamento degli stipendi, delle azioni davanti alla giustizia sportiva. Fin quando mi sarà consentito continuerò a svolgere il mio ruolo rivendicando la necessità che nel calcio siano sempre garantite sportività, legalità e trasparenza, soprattutto quando una squadra diviene proprietà morale e valore aggiunto di un’intera città, come il Palermo. La città di Palermo ha necessità di rivendicare oggi il ruolo ed il prestigio che le compete per importanza, per tradizioni, per qualità anche nel calcio, e il mio impegno personale e lo sforzo di tutto lo staff della società è a tal fine proiettato. Non nascondo il mio dolore ed imbarazzo a trovarmi per la prima volta dall’altra parte di una barricata che ho tentato di difendere in trent’anni di professione, trovandomi oggi di fronte agli stessi uffici con cui ho condiviso il mio percorso professionale. Resta ferma la mia fiducia nella giustizia e l’invito a collaborare anche preventivamente con la magistratura per prevenire il verificarsi di situazioni che non giovano alla squadra del Palermo Calcio e, quindi, a tutta la città".

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