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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Marketing e capitali per rilanciare il Palermo, Hera Hora convince Orlando: "Proposta migliore"

Il piano triennale del tandem Mirri-Di Piazza è stato giudicato "il più serio ed economicamente solido". Già pronto un milione per l'iscrizione in D, la società partirà con una disponibilità di 15 milioni (3 già versati). Museo dentro lo stadio, squadra femminile e un circuito di negozi convenzionati. Il sindaco: "Seguirò la squadra al Barbera"

Il titolo sportivo del Palermo alla Hera Hora Srl. La società che fa capo al gruppo Damir (Dario e Daniele Mirri), leader della cartellonistica pubblicitaria in città, e all’immobiliarista italo-americano Tony Di Piazza, è stata scelta dal sindaco Leoluca Orlando tra le sei che hanno risposto all’avviso pubblico emanato dal Comune. L’indicazione, a stretto giro di posta, verrà trasmessa dal primo cittadino alla Figc e alla Lega nazionale dilettanti, a cui spetta l’ultima parola per l’iscrizione del Palermo al campionato di serie D. 

La rinascita dei rosanero è adesso in mano ai palermitani. I Mirri sono imprenditori nati e cresciuti a Palermo; mentre Di Piazza, originario di San Giuseppe Jato, ha fatto fortuna negli States. Sull’asse Sicilia-Usa muoverà i suoi primi passi il Palermo, che torna alla sua vecchia denominazione (dopo un trentennio in cui si è chiamato Us Città di Palermo) e si presenta ai tifosi con un piano triennale delle attività sportive che punta a risalire presto la china, ma anche a lasciare un segno in città.

A convincere il sindaco e i consulenti inseriti nella commissione di valutazione (da Leonardo Guarnotta a Carlo Vizzini, passando per Leonardo Di Franco) è stata proprio il piano triennale presentato dalla Hera Hora Srl. Un piano che prevede, tra le altre cose, un azionariato popolare nella quota del 10%, la clausola sociale dei lavoratori della vecchia società e il coinvolgimento dell’amministrazione comunale. Unitamente ad una proposta finanziaria, giudicata dal sindaco “la migliore tra quelle pervenute sia per solidità economica sia per serietà”. 

“La Hera Hora Srl – ha proseguito Orlando – ha rispettato in modo soddisfacente tutti i requisiti previsti dal bando”. Tanto arrosto e poco fumo al confronto con le altre offerte arrivate via Pec al Comune, alcune delle quali “con gravi lacune”. Mirri e Di Piazza hanno sbaragliato la concorrenza mettendo sul piatto della bilancia moneta contante e costituendo una società già pronta ad operare. Hera Hora è stata infatti regolarmente registrata con un capitale sociale di 15 milioni di euro (di cui 3 già versati) e quattro assegni circolari da 250 mila euro: ovvero il milione di euro chiesto dalla Federazione a garanzia dell’iscrizione.

La nuova proprietà del Palermo calcio si è presentata ai tifosi con un video dal titolo emblematico: “Radici e ali”. Due parole tanto care al sindaco che, scherzando, durante la conferenza stampa ha detto: “Il copyright è mio. Si tratta di un’espressione bellissima. Solo di radici si rimane soffocati, solo di ali si fa la fine degli aquiloni. L’unione di queste due parole è vincente. Speriamo che il senso dell’espressione venga interpretato in modo autentico”. Al di là delle suggestioni, l’Aquila rosanero sembra pronta a spiccare il volo. Forte di un piano delle attività sportive trasparente e ambizioso. Nelle 27 pagine, che la nuova proprietà ha voluto subito pubblicare sul sito herahora.com, spicca il nome di Rinaldo Sagramola, già amministratore delegato del Palermo per otto anni. L’organizzazione societaria si fonda non solo sulla prima squadra ma anche sul rilancio del settore giovanile e la costituzione di una compagine di calcio femminile. E' stato già stipulato un accordo con la Ludos, per il tesseramento delle calciatrici nella nuova società. 

Nel documento una parte rilevante occupano i progetti di marketing (nel solco dell’esperienza acquisita dal gruppo Damir) e la valorizzazione della tifoseria. Una rappresentanza di tifosi (a partire dal soggetto intestatario della quota di azionariato popolare) farà infatti parte del comitato di controllo, assieme a un componente nominato dal sindaco e un altro espressione della società. “Una sorta di consulta d’indirizzo che sarà strumento di controllo e garanzia. Tanto per intenderci potrà controllare pure i bilanci”, ha spiegato Orlando con entusiasmo tale da annunciare inoltre che “da ora in poi seguirò la squadra al Barbera". In serie D o in serie Z a maggior ragione. Questo gruppo – ha aggiunto – è fortemente legato alla città, a conferma di una rinnovata attrattività anche in chiave internazionale. L’alleanza con gli Usa ci arricchisce”. 

"Dopo anni di colonizzazione - ha commentato Leonardo Guarnotta - il Palermo torna ai palermitani. Speriamo presto di tornare in serie A, categoria dove il Palermo merita di stare". Hera Hora nella sua presentazione ai tifosi, che festanti hanno intonato cori da stadio davanti al Palazzo delle Aquile, tocca le corde del cuore con riferimenti al presidentissimo Renzo Barbera (Mirri è il nipote per via materna) e alla costituzione di una squadra legend, composta dai calciatori che hanno fatto la storia del Palermo, nonché progetti ambiziosi come la creazione di un museo del Palermo dentro lo stadio e un circuito Palermo Card costituito da attività commerciali convenzionate.

Ambizioni condensate nel nome Hera Hora: “Un nome ambivalente e auguroso – è scritto nel piano triennale delle attività sportive –: da un lato pesca nella lingua latina il senso di una stagione (hora) sotto il segno della fertilità e della produttività (il culto della dea Hera, nella religione greca, era appunto collegato alla fecondità); dall’altro lato il suono in italiano restituisce il senso del momento più giusto e opportuno per cambiare le cose”. I tifosi, ampiamente lodati dal primo cittadino, dopo le batoste prese da Zamparini e dal gruppo Arkus non vedono l’ora. E ciò carica di grandi responsabilità la nuova proprietà.

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