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Palermo, Di Piazza pronto a cedere le quote: “Mi hanno impedito di fare il mio ruolo”

Una vera e propria rivoluzione al termine del Cda: prima le dimissioni da vicepresidente, poi il lungo sfogo sul proprio profilo Facebook. E adesso lo "zio D'America" è disposto a cedere la propria parte di quote

Doveva essere l’inizio di una lunga ed entusiasmante scalata verso l’elite del calcio italiano e invece dopo la prima, storica, promozione del nuovo Palermo sembra essere giunto al capolinea l'idillio del duo Mirri-Di Piazza. Un'appendice alle vicissitudini societarie degli ultimi anni. “Cerco qualcuno che rilevi la mia parte di quote, il mio modo di pensare non si sposa con quello di Mirri”, ha detto a caldo Tony Di Piazza dopo le dimissioni da vicepresidente.

Tutta la verità. Nient’altro che la verità. Quella di Tony Di Piazza naturalmente. Che si è voluto affidare a Facebook per veicolare la propria versione dei fatti, spiegando i motivi che l’hanno indotto ad allontanarsi da un progetto imprenditoriale “diverso dal suo modo di fare e di agire”. Tante, troppe divergenze con l’imprenditore Dario Mirri. Quindi la drastica decisione di voler lasciare Palermo. “In questo momento di grande euforia è con immenso rammarico - si legge sul post pubblicato da Di Piazza - mi vedo costretto a comunicare le mie dimissioni da vice presidente della Ssd Palermo, ruolo autorevole e prestigioso che avevo accettato con grande entusiasmo, proponendo un progetto ambizioso che portasse il Palermo nel Mondo, certo di una maggiore partecipazione e adesione alla quotidiana operatività, direttamente e tramite il mio rappresentante in Italia. Come socio fondatore, e soprattutto per i sentimenti e le radici che mi legano alla nostra amata Palermo, sono davvero entusiasta del traguardo che, finalmente, la nostra società ha raggiunto: il ritorno nei campionati professionistici. Ma è doveroso informare tutti che, in queste condizioni, sarebbe ingannevole continuare a ricoprire un ruolo che non trova rispondenza nella realtà dei fatti”.

Di Piazza si dimette da vicepresidente

Lo sfogo dell’ormai ex vicepresidente del club rosanero non lascia spazi a grandi interpretazioni. La crepa è insanabile, l’imprenditore Italo-americano è parso deciso, diretto e allo stesso tempo anche pungente. Lo "zio d’America" ha puntato pubblicamente il dito contro quello che fino a poche ore fa era il suo “socio in affari”. Il motivo? Di Piazza sarebbe stato poco coinvolto dal duo Sagramola-Mirri, più passavano i giorni, più gli veniva privato di dare il suo contributo alla causa. “Ed è per questo – dice – che con grande rammarico  intendo comunicare la mia volontà di valutare possibili interlocutori interessati a rilevare seriamente e consapevolmente la mia partecipazione, assicurando, comunque,  che sino alla definizione della mia uscita non farò mancare il mio impegno originariamente previsto, se è il caso lottando e ponendo al primo posto ogni bene per la nostra amata squadra e per la città alla quale sono e resto legatissimo. In questi mesi - continua  - ho dovuto purtroppo constatare che una serie di comportamenti hanno impedito che io potessi esercitare il mio ruolo in modo pieno e fattivo per fare della squadra del Palermo un brand internazionale non certo inferiore alle maggiori squadre italiane: In questi mesi ho tenuto per me molte amarezze per non danneggiare la squadra, prendendo atto che su tantissime questioni relative al presente e soprattutto al futuro della società (che io immagino debba essere sempre più ambizioso) mi è stato impedito di dare il mio contributo non venendo mai preventivamente consultato e anzi in alcune occasioni apprendendo addirittura dai  media l’assunzione di decisioni che sarebbero dovute essere  di stretta competenza del Consiglio di amministrazione di cui ero vicepresidente. Ho purtroppo compreso che probabilmente la mia passione per il calcio ed in particolare, l’ambizione per un grande Palermo, non può convivere con una mentalità imprenditoriale completamente diversa da quella che mi ha accompagnato nel mio percorso professionale negli Stati Uniti”. 

Poi un saluto ai tifosi, con tanto di scuse per questa improvvisa e brusca uscita di scena. “Ci tengo a scusarmi direttamente con loro che potrebbero essere delusi da questa mia scelta, e a cui ribadisco  - conclude - la mia grande considerazione, stima e affetto incondizionati”. 

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