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Fuga da Palermo, resta solo Albanese: "Dolore immenso, se ho sbagliato chiedo scusa"

Il presidente del club ha parlato alla stampa al termine del consiglio di amministrazione: "Non so cosa accadrà". Non c'erano i rappresentanti di Arkus. I giocatori intanto aspettano ancora gli stipendi e sono pronti a ricorrere alle vie legali

Una lenta agonia, lo spettro del fallimento, l'incubo a un passo. E il presidente del Palermo, Alessandro Albanese, al termine del Cda che si è svolto questa mattina nella sede di Confindustria, ammette: “Sono profondamente addolorato. Il Cda ha deciso di convocare urgentemente un’assemblea per chiarire una volta e per tutte il futuro del club. Palermo non può restare senza una squadra di calcio”. 

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Dopo le verifiche fatte quest’oggi durante il Cda del club, bisognerà attendere ancora fino al 5 luglio per conoscere realmente le intenzioni dei fratelli Tuttolomondo. Che intanto, insieme al direttore Lucchesi e all’ad Bergamo nelle ultime ore non hanno perso occasione per smontare le tende e allontanarsi dall’aria pesante che si respira nei pressi di viale del Fante. “Nessuno – dice Albanese è scappato via da Palermo, ci tengo a precisare che la ‘fuga’ di ieri ha solo e soltanto una ragione: vale a dire gli animi tesi che c’erano ieri allo stadio Renzo Barbera. Oggi – confessa - in consiglio d’amministrazione eravamo in collegamento anche con Walter Tuttolomondo. Al termine del Cda abbiamo deciso per ovvie ragioni di convocare immediatamente l’assemblea, che in questo caso però ha un socio unico, vale a dire Sporting Network.  Soltanto al termine di questa assemblea si determinerà realmente il futuro della società rosanero. Il nostro compito oggi era quello di fare una verifica documentale e abbiamo visto che non tutti i documenti necessari per l’iscrizione erano, ad oggi, stati dati al consiglio d’amministrazione. Abbiamo ritenuto opportuno, anche se questo non pregiudica il fatto che loro possano avere comunque questi documenti, fare intanto le nostre opportune verifiche del caso. Bonifici ai giocatori? Abbiamo preso atto che una parte dei versamenti necessari fanno parte di questa verifica documentale e anche qui, purtroppo, non c’è stata data prova di questi bonifici inerenti agli stipendi dei giocatori". 

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Quale futuro dunque per il Palermo? Liquidazione, libri in tribunale? Albanese non si sbilancia, anche perché l’ultima parola spetterà proprio alla proprietà. “Non so cosa accadrà, anche perché – spiega – spetterà all’Assemblea prendere certe decisioni: il socio unico potrà decidere di andare avanti, di tentare l’iscrizione in Serie B o in un’altra serie, oppure di provare a produrre ancora una volta la documentazione completa. Ogni scenario così come ho detto prima, dipenderà soltanto dalle scelte della proprietà nei confronti degli enti opportuni. Quello che è certo è che il Cda ha fatto ancora una volta il proprio dovere, decidendo anche di convocare questa assemblea per giorno 5 luglio. Sappiamo benissimo che da parte della Lega non sono previste deroghe, ma bisognerà capire cosa vorrà fare la proprietà. Abbiamo tentato anche di mettere in piedi un’assemblea totalitaria per accelerare le tempistiche, tanto che io ho dato ampia disponibilità per farla anche questa sera o al massimo domani mattina. Attendo ulteriori risvolti. Ho sentito il sindaco, l’ho aggiornato su tutta la situazione. Mi sembrava il minimo, era un colloquio assolutamente riservato. Il primo cittadino ha il diritto e il dovere di fare tutti i colloqui possibili per avviare qualsiasi azione possibile per non far restare questa piazza senza una squadra di calcio”. 

“Da palermitano – continua Albanese - sono veramente addolorato perché stiamo parlando della nostra squadra del cuore e il fatto che possa non iscriversi non può che provocarmi un dolore immenso. Avevo detto che fare il presidente del Palermo potesse essere il massimo. L’ho sempre fatto con piacere e con profondo onore e adesso mi faccio carico di questa grandissima amarezza. C’è un mondo  attorno al Palermo, e tutte queste persone, compreso me, stanno soffrendo. Se ho sbagliato chiedo scusa. Quello che mi auguro è che Arkus Network abbia un asso nella manica, può darsi che hanno tutto pronto e sono in procinto di consigliare tutto alla Lega, non so. Non posso sapere quelle che sono al momento le loro reali intenzioni. Io non ho dato fiducia a nessuno, semmai sono loro che mi hanno dato fiducia. Mi è stato chiesto un ruolo di garanzia e ho accettato una carica che prevede i rapporti per le istituzioni e nient’altro. non ho alcun potere di delega o di firma". 

E intanto nelle ultime ore anche i giocatori del Palermo, momentaneamente in vacanza, hanno deciso di prendere posizione su quanto accaduto negli ultimi giorni. Lucchesi, così come Tuttolomondo, ha più volte affermato che i bonifici sono stati fatti, peccato però che nei conti dei giocatori non si è ancora vista liquidità. Così stando a quanto riportato dall'Ansa i calciatori avrebbero già comunicato di essere pronti ad intraprendere le vie legali per tutelare i diritti di una città intera: “Ad oggi non hanno ricevuto nessun pagamento relativo alle retribuzioni maturate. I giocatori attendono l’esito di ulteriori controlli federali prima di intraprendere le vie legali per tutelare i diritti di una città intera”.

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