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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il cuore a metà di Fulignati, il "traditore" di Empoli: "Adesso parlo io..."

Il portiere del Palermo, empolese doc, con le sue parate ha contribuito alla retrocessione dei toscani: "I nostri tifosi quest'anno hanno sofferto tanto. Ho fatto quello che dovevo e per cui sono pagato"

"A questo punto vorrei dire due parole anche io". Inizia così la lettera di Andrea Fulignati, empolese doc, che con le sue parate ha contribuito alla retrocessione del "suo" Empoli. Il portiere del Palermo, 22 anni, ieri sera ha smanacciato tutto. Anche le voci maligne che nel corso della settimana scorsa, hanno alimentato la tensione del prepartita. Fulignati è stato il migliore in campo, smentendo i complottisti, ovvero chi pensava che avrebbe fatto un “favore” ai toscani per far salvare l'Empoli.

"Non ho ancora parlato - spiega su Instagram -. Non l'ho fatto mai fino ad ora visto la nostra brutta situazione di classifica. Non lo ritenevo giusto per rispetto dei nostri tifosi che hanno sofferto tanto in questo anno che è finito nel peggiore dei modi... Per me è stato un anno molto particolare che ha visto il mio esordio nel massimo campionato, cosa che mi rende molto orgoglioso e di questo ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me, dalla mia famiglia ai miei amici passando per tutti quelli che hanno fatto sì che questo sogno si potesse realizzare. Ma se da una parte c'è stata questa mia soddisfazione personale, dall'altra la retrocessione un po' soffoca il tutto. Retrocedere non è mai bello e ti lascia un qualcosa dentro che porterai con te per sempre... Ma da ogni sconfitta bisogna sapersi sempre rialzare. Spero che il Palermo per la città e per i tifosi torni presto nella categoria che gli spettA". Con quella A maiuscola che è un augurio per la prossima stagione.

Poi Fulignati si "concentra" sull'Empoli: "A volte si sa il destino è beffardo. Mi ha messo davanti ad una situazione che a inizio anno quando sono usciti i calendari pensavo e speravo sarebbe stata diversa. Pensavo che ci saremmo potuti giocare la salvezza magari all'ultima con l'Empoli e che sarebbe stato difficile ma bello per me. Invece paradossalmente lo è stato forse di più. Per noi ieri non c'era niente più da dire e niente più da mettere in campo se non la nostra professionalità e i nostri valori che poi alla lunga si sa che fanno la differenza. Noi eravamo già retrocessi e l'Empoli si giocava la vita o la morte... Le tante malelingue avevano già dato sentenze che però sono state smentite dal campo!! Ho fatto quello che dovevo, ho fatto quello per cui sono pagato ed ho anche fatto quello che il mio cuore non voleva. Durante la partita mi dicevo che sarebbe successo,che in qualche modo l'Empoli si sarebbe salvato ed era il cuore a suggerirmelo anche se sapevo che io avrei avuto un ruolo importante in questo. Così non è stato ed ho avuto,ed ho tutt'ora un sansazione di rammarico perché ho passato tanti anni dietro a quella società soprattutto da tifoso e non si scordano con una partita al di là dell'importanza di essa".

Poi la chiusura: "Auguro a tutti il popolo Azzurro il meglio... succederà ancora molto probabilmente di ritrovarsi contro in futuro e sarà sempre così perché nel lavoro molto spesso bisogna anteporre la professionalità al cuore. Ed oggi più che mai per tutte le emozioni che ho provato mi sento orgoglioso di essere Empolese".

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