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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Iachini, l'uomo dei record: Palermo sogna con Mister Promozione

L'allenatore rosanero è diventato un guru della serie B: tre salti di categoria consecutivi, miracoli in serie. E quel curioso aneddoto: "In estate mi chiamò Zamparini, dissi di no, perché aspettavo una chiamata dalla A..."

“Palermo, non è un sogno: hai steso il Milan”. Titola così la Gazzetta dello Sport del 1° settembre 1994. I rosanero espugnano San Siro in Coppa Italia con un colpo di testa di Beppe Iachini. Un gol impossibile, dal limite dell’area. Ma per lui forse niente è impossibile. Iachini da queste parti è sempre stato un totem. Un congedo tra le lacrime, in un torrido pomeriggio di metà giugno, nel 1996. Un ritorno tra gli applausi. Pancetta, cappellino. E un sogno: festeggiare i primi 50 anni con la promozione in serie A. Con il primo posto appena raggiunto dopo il blitz di Reggio, il Palermo sogna in grande. Ma l’uomo di Ascoli è uno che non perde tempo. Ci ha messo poco a risollevare i rosa ancora intorpiditi da una cocente retrocessione.

Venti punti in 8 partite, roba da record. Con gli stessi uomini impiegati da Gattuso, senza fare troppe rivoluzioni, come se avesse la bacchetta magica. Bazzecole, in fondo, per uno capace di realizzare tre promozioni negli ultimi tre campionati cadetti. Come lui nessuno mai. Beppe Iachini conosce la serie B come le sue tasche. Una categoria che gli sta stretta. Al punto che lo scorso maggio rifiutò la panchina del Palermo. “Merito la A”, continuava a ripetere. Salvo poi ripensarci, quando Zamparini ha deciso di esonerare il debuttante Gattuso. E i numeri del Palermo fanno impressione. Più impressione però fa la storia di Iachini nella “sua” serie B.

La sua collezione di miracoli inizia a Piacenza, con quel quarto posto da sogno, con un manipolo di giovani (Nainggolan su tutti) portati a un passo dalla A. Emiliani davanti a Brescia a Bologna, ma fuori dai playoff perché chi sta davanti (Juventus, Napoli e Genoa) viaggia a velocità doppia. Iachini fenomeno anche col Chievo, promosso al primo colpo da capolista indiscussa. Ma alla voce “Grandi Imprese” ci sono le promozioni con Brescia e Sampdoria, prese in corsa e rivitalizzate fino alla festa finale ai playoff.

Lui però continua a fare professione di umiltà, anche riabilitando i colleghi più “sfortunati”: “Anche Rino aveva fatto un buon lavoro ma i risultati non lo hanno accompagnato'', ha detto oggi Iachini a “Radio Anch’io sport”, riferendosi al suo predecessore. “Sì, è vero, la classifica era deficitaria, abbiamo lavorato con la convinzione di poter recuperare terreno e ci siamo riusciti. Io ho cercato di dare i giusti equilibri alla squadra e sono arrivati i frutti e abbiamo raggiunto il vertice dalla classifica”. Tutto normale. Ma solo se ti chiami Beppe Iachini.

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