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Gnahorè a Ballarò: "A Palermo si mangia benissimo, ma il traffico è come a Parigi..."

Il centrocampista è stato il protagonista della quarta tappa del “Palermo Football Tour” una serie di interviste realizzate dal club rosanero nei luoghi più belli e particolari della città

Eddy Gnahorè protagonista della sesta tappa del “Palermo Football Tour” una serie di interviste realizzate dal club rosanero nei luoghi più belli e particolari della città. Dopo aver visto La Gumina al Capo, Coronado a Mondello, Aleesami alla Zisa, Rispoli al Massimo e Fiordilino al Capo adesso è toccato al centrocampista francese girovagare per le vie di uno dei mercati più antichi e stravaganti della città: Ballarò. “La cosa che mi piace di più di Palermo – ha confessato Gnahorè – è sicuramente il clima. Qui si vive e si mangia benissimo e tutto questo non può che farmi piacere. Questa è una città molto calorosa, per le strade però c’è sempre tantissimo traffico, un po’ come a Parigi, città in cui vivo da tantissimo tempo”.

Carrarese, Napoli, poi le varie parentesi in prestito a Carpi, Crotone e Perugia e infine Palermo, dove Gnahorè all’età di 24 anni proverà a maturare e a conquistare insieme ai suoi compagni la promozione in Serie A. “Sono andato via da casa all’età di 11 anni per inseguire il sogno di diventare un calciatore. La scelta di andar via molto presto mi ha permesso di maturare tantissimo, ho girato tanti posti fino ad arrivare qui a Palermo. Fin da piccolo ho sempre guardato il calcio in televisione  e a dire il vero mi sono sempre identificato in un giocatore. Ho sempre preferito vivere in città, ma dopo sei mesi in Sicilia inizio a prediligere il mare”.

Dolci o salato? Gnahorè non ha dubbi: “Sono letteralmente innamorato dei dolci. Purtroppo – confessa -  essendo calciatore non potrei mangiarne poi così tanti, ma la verità è che mi reputo un vero e proprio fan dei dolci.  Sia io che i miei compagni ci alleniamo tantissimo quindi non ho molto tempo libero da dedicare a me stesso. Quando non sono con la squadra mi riposo: guardo la tv, le partite di calcio. Spesso però sia io che i miei compagni andiamo a cena fuori e questa è una cosa bellissima. Siamo un gruppo molto unito e tutto questo ci dà tanta forza in più per fare bene in campo”. 

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