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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Giro di Sicilia, gran finale a Mondello: vince la Fiat 1100 del duo Catalano-Vario

Seconda l’Alfa Romeo 2600 Sprint di Nicolosi-Fiore. Terza piazza per Galioto-Paviera su Lancia Fulvia Coupet 1.3. Il presidente Auccello: “Dopo aver bissato la presenza numerica dello scorso anno stiamo crescendo in qualità e contenuti”

Dopo tantissime edizioni con ottimi risultati finalmente il duo Catalano-Vario, appassionati regolaristi del Veteran Car Club Panormus, conquistano la vittoria del Giro di Sicilia imprimendo il loro nome sull’albo d’oro. La 28esima edizione della rievocazione storica del Giro, torna dunque ad un regolarista siciliano dopo la vittoria di Aghem della passata edizione. La coppia trapanese ha domato gli avversari spingendo al massimo dei giri una Fiat 1100/103 del 1954 segnando solo 497,42 penalità contro le 618,28 del secondo classificato: la coppia Nicolosi/Fiore su Alfa Romeo 2600 Sprint del 1964. Bella la battaglia per il secondo gradino del podio con l’equipaggio Galioto/Paviera arrivato terzo a pochissime penalità dalla seconda piazza a bordo della loro Lancia Fulvia Coupet 1.3 del 1971.

Protagoniste assolute di questo Giro, un po’ fuori dalla gara ma acclamatissime dal pubblico, tre vetture: per la storia l’Alfa Romeo RL Targa Florio del 1924, per la valenza sociale la 600D guidata dall’atleta paralimpico Ninni Gambino, per l’innovazione la Tesla Model S della Magicmotorsport che ha percorso i mille chilometri del percorso sfruttando solo l’energia elettrica.

Per quanto riguarda l’Alfa RL Targa Florio dell’appassionato imprenditore italo-americano Venanzio Fonte, questa ha fatto emozionare il pubblico sul percorso della cronoscalata Trapani-Erice dove il rombo del motore è stato l’assoluto protagonista assieme a quello di altre due “Signore Vintage”: la Vauxhall 30/98 del 1923 di David Biggins e la Lancia Lambda del 1928 del duo italo-giapponese Colpani/Horigome, giunto sesto al termine della gara.

Applausi per la 600D di proprietà del Vcc Panormus modificata dall’azienda Guidosimplex per renderla fruibile alla guida da persone con disabilità. A godere dell’esperienza del Giro è stato Ninni Gambino, atleta paralimpico e vicepresidente del Cip Sicilia. Interessante il prototipo messo in campo dalla MagicMotorSport che ha dimostrato come il futuro della mobilità sia verde e senza l’uso di carburanti fossili: la Tesla Model S ha fatto da apripista della 28esima edizione del Giro di Sicilia dimostrando la grande affidabilità che i veicoli elettrici hanno ormai raggiunto.

“È stato un Giro che ha confermato i numeri record della scorsa edizione aggiungendo qualità allo studio del percorso, ai servizi offerti ai partecipanti ed al rapporto con i comuni coinvolti – ha dichiarato il presidente del Veteran Car Club Panormus Nino Auccello – l’amministrazione palermitana ancora una volta ha supportato il Giro offrendo, questa volta, un salotto di partenza straordinario come il Teatro Massimo; l’accoglienza di città come Piazza Armerina ed Alcamo hanno confermato quanto i comuni coinvolti accolgano sempre con favore la nostra manifestazione. Infine la collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico completa un percorso di rilevanza sociale che intendiamo proseguire negli anni a venire”.

Per il resto la Sicilia rimane la grande protagonista della manifestazione con i partecipanti (sia gli stranieri quanto i siciliani stessi) ubriachi di bellezza che hanno vissuto una continua alternanza entroterra, con le sue colline sconfinate e i suoi fitti boschi, mare, con le coste affacciate sul mare e le mille tonalità di blu dal Sud al Nord dell’Isola concludendo il tutto di fonte al mare più amato dai palermitani: quello di Mondello, proprio di fronte lo stabilimento balneare in stile liberty dove i partecipanti hanno concluso il loro Giro lasciando agli scatti del pubblico di curiosi, appassionati e bagnanti, le loro splendide vetture dando vita a quello che, a tutti, è sembrato un vero museo a pochi passi dalla battigia.

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