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Lo Monaco: "Garcia soffre il Barbera" Ma lo stadio non era un fortino?

L'amministratore delegato del Palermo: "L´impressione di trovarsi meglio fuori casa la danno i giocatori stessi". Eppure fino a poco tempo fa si parlava di "Fort Barbera"

“L´impressione di trovarsi meglio fuori casa la danno i giocatori stessi. A Pescara e Genova il nostro Garcia aveva fatto prestazioni totalmente diverse rispetto a quelle di ieri. Quindi diciamo che il ragazzo sente eccessivamente il peso del Barbera. Un giocatore di Serie A queste cose le deve superare". Lo ha detto l’amministratore delegato del Palermo, Pietro Lo Monaco, a Mediagol.

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Strano che Lo Monaco faccia queste dichiarazioni. L’amministratore delegato forse dimentica che fino a pochi mesi fa il soprannome dello stadio era “Fort Barbera”. E che i giocatori in casa diventavano “undici leoni” (come li vuole un coro della curva), mentre in trasferta si trasformavano per magia in degli agnellini. Al Barbera storicamente sono cadute tutte le grandi: dalla Juve al Milan, dalla Roma all’Inter.

Palermo non ha mai avuto una curva super critica. Specialmente durante la partita i tifosi incoraggiano i giocatori in campo sino alle fine. Forse qualche critica arriva dai “radical chic” della gradinata (ora tribuna Montepellegrino): ma è poca roba. Non così importante da influenzare le prestazioni di un giocatore di serie A. Già, e se fosse proprio questo il problema? Se i giocatori non fossero da serie A? Ricordiamo che quattro sesti della difesa titolare (portiere, centrali ed esterni che in fase di non possesso compongono una difesa a 5) l’anno scorso sono retrocessi con le proprie squadre: Ujkani, Morganella, Garcia (Novara), Von Bergen (Cesena). In avanti senza Miccoli far gol diventa un miraggio. “Iliciclone” sembra essere stato spazzato via dallo scirocco palermitano.

Ebbene, è chiaro che un amministratore delegato (che perlopiù non ha nessuna responsabilità sulla campagna acquisti) non lo farà mai: ma piuttosto che “incolpare” i tifosi delle prestazioni negative dei giocatori, la società dovrebbe fare “mea culpa” per la campagna acquisti non all’altezza.

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