Destini incrociati tra il Palermo e il Venezia, con tanto di "profezia": "Adesso vedrete"
Lontane geograficamente ma accomunate calcisticamente dal patron Zamparini, mai perdonato dai tifosi lagunari per il "travaso" in Sicilia. Dalla A ai dilettanti, passando per Recoba, Godeas e Praga
Sogni, gondole. Amori folli che svaniscono. Offese, mezzi tradimenti e retrocessioni. Il Palermo si presenta per la penultima volta in Laguna praticamente dieci anni fa. Primavera 2003. Cerca i punti per la rincorsa promozione, nel pazzo inseguimento al Lecce di Delio Rossi (l’uomo del futuro, altri corsi e ricorsi). In panchina c’è Sonetti. In panchina ci sono Asta e Tricoli, in campo vanno Codrea e Nastase. È il primo Palermo di Zamparini. Il patron rosanero è il bersaglio della tifoseria locale. Tradita, umiliata dopo la fuga e il “travaso”, col Venezia che fa da cavia a un esperimento unico: il trasferimento in blocco di dieci giocatori, dalla Laguna a Mondello.
Insulti e offese per 90 minuti, una partita nata tra minacce e paura. Prima dell'inizio un ragazzo con la maglia del Venezia, con uno striscione ingiurioso nei confronti di Zamparini, attraversa tutto il campo a beneficio di telecamere e macchine fotografiche. “Adesso vedrete”, mormorano i tifosi arancioneroverdi guardando il settore ospiti. Premonizione, vaticinio, gelosia, rabbia cieca per il tradimento? Il Palermo non sale, resta in B, ma va in A l’anno dopo.
Il Venezia rimane aggrappato ai cadetti ancora un paio d’anni, poi scompare. A un certo punto precipita in D. Riemerge un anno fa. Domenica scorsa si è presentato a Milazzo. Non c’è più Recoba, il gioiello più luccicante di Zamparini. Al Grotta Polifemo ci sono solo 200 persone. Decide Godeas, che per chi non se lo ricorda, è stato l’ultimo ad aver esultato al Delle Alpi, in uno storico Juventus-Palermo, ed è l’uomo che portò i rosa nel punto più alto: gli ottavi di Coppa Uefa, gol decisivo con lo Slavia Praga.
Godeas ha 38 anni. È il simbolo di un’era che tramonta. Strani incroci. Milazzo, Venezia, Palermo, Praga. Mentre sulla stagione rosa stanno per scorrere i titoli di coda e la città cova la rabbia, soffocata dall'amarcord per quello che ha visto ma non c'è più. Nei mesi scorsi Zamparini si rivolse così a un tifoso ferito: “A Palermo ho dato tutto e ricevuto niente”. Adesso ci riprova con la Triestina. La storia si ripete?