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Cessione Pastore, anche Miccichè conferma le accuse di estorsione

Il vice presidente, ascoltato dal procuratore aggiunto Scalia, ha avvalorato la tesi presentata nell'esposto della società. Secondo Zamparini, Simonian avrebbe minacciato di far saltare l'affare per avere più soldi

La cessione di Pastore è diventato un caso e si è spostato nelle aule di tribunale. Oggi il vicepresidente del Palermo Guglielmo Miccichè è stato ascoltato in Procura nell'ambito dell'indagine scaturita dopo che la società ha presentato un esposto ai pm contro Marcelo Simonian, procuratore di Pastore, ceduto qualche settimana ai francesi del Paris Saint-Germain. Miccichè uscendo dalla stanza del procuratore aggiunto Maurizio Scalia ha affermato di essersi limitato a confermare quanto contenuto nell'esposto.

Il presidente Maurizio Zamparini, nei giorni scorsi, ha accusato Simonian di estorsione. Il procuratore, titolare del 50% del cartellino del calciatore argentino, avrebbe “estorto un accordo” - così si afferma nell'esposto - al patron rosanero per far cedere il giocatore al Paris Saint Germain. Simonian avrebbe minacciato di fare saltare l'affare, conclusosi poi per la cifra record di 40 milioni, se il Palermo non avesse sborsato più soldi rispetto ai 12,5 milioni già pattuiti. Da qui l'ipotesi di tentata estorsione al vaglio della Procura. Scalia sta ascoltando anche il segretario generale della società rosanero Roberto Felicori.


 

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