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Pergolizzi e Ficarrotta nel mirino dei tifosi, l'attaccante: "Massacrato sui social"

In una lunga intervista rilasciata al Giornale di Sicilia il centravanti si dice amareggiato per le tante critiche: "Le accetto, ma vorrei ricordare che corro e mi sacrifico in difesa per 90 minuti...". Intanto Mirri prende le difese del tecnico

La dura legge di chi vuole essere profeta in patria: Ficarrotta e Pergolizzi bersagliati dai tifosi, il calciatore palermitano sbotta durante una lunga intervista rilasciata al Giornale di Sicilia: “Massacrato dalla gente, leggo i social e vedo ciò che i tifosi pensano di me. Accetto ogni critica, la gente palermitana è molto legata a questi colori”. 

Presi di mira come il bersaglio delle freccette: mentre il primo ha già provato a farsi “giustizia” da solo, per ascoltare il pensiero del tecnico rosanero invece bisognerà attendere domani, giorno in cui Pergolizzi parlerà in sala stampa e presumibilmente proverà a fare chiarezza su alcune scelte e su alcune dichiarazioni rilasciate nel post partita con il Marsala. “I fischi al momento del cambio di Felici? Pensavo fossero per il giocatore e non per me, anche perchè a fine partita i tifosi mi hanno applaudito”. A prendere le difese di un tecnico - sempre più criticato e accusato di carenza di gioco, sterilità dei propri attaccanti e alcune scelte di comunicazione rivedibili - è stato direttamente Dario Mirri, che a 7 Gold ha rinnovato piena fiducia nell’operato del tecnico rosanero, “ma il Palermo dovrà andare in Serie C, altrimenti saremo tutti responsabili”, ha poi continuato l’imprenditore palermitano. Insomma, fiducia a Pergolizzi per il momento, ma guai a farsi recuperare in classifica dal Savoia. 

Da un palermitano a un altro: è il turno di Luca Ficarrotta, presentato a settembre come ciliegina sulla torta del mercato estivo condotto dal duo Sagramola-Castagnini e che invece, dopo 12 presenze in maglia rosa, stenta ancora a lasciare un segno indelebile in questa prima stagione del nuovo Palermo. Trenta gol in due anni lontano da casa sua, ma adesso – guarda un po’ - Ficarrotta sembra quasi non riconoscersi più. “Il gol sta diventando un incubo – ha confessato l’attaccante 28enne - e questo mi porta a non giocare da Ficarrotta. Corro per novanta minuti, contro il Marsala fino al 94’ ho ripiegato in difesa, eppure mi mancano sia il gol che la brillantezza nell’uno contro uno. E' una questione di condizione. Non ho bisogno di giustificarmi con nessuno, ma leggo i social e so che mi stanno massacrando – ha spiegato Ficarrotta -. Il tifoso paga il biglietto e critica, ci sta. Il palermitano è molto attaccato al Palermo, non dimentichiamo che da qui è passata gente come Cavani, Dybala, Sirigu e altri che hanno vinto il Mondiale. E' ovvio che vogliano scappare in fretta da questo incubo della Serie D, capisco che vogliano svegliarsi domani e ritrovarsi in Serie A. La pressione che ci danno è uno stimolo in più per andar via da questa categoria“.

L’impegno e la voglia non mancano certamente all’attaccante palermitano che fino a domenica scorsa ha provato in tutti i modi a dare una svolta a questa sua deludente stagione, provando soprattutto nel primo tempo a conquistarsi la stima dei 15 mila presenti al Barbera con una serie di conclusioni pericolose che però non hanno portato il risultato sperato. “Quello che più conta - continua - è che abbiamo iniziato l’anno con una vittoria che ci ridà fiducia. Non dobbiamo dubitare mai dei nostri mezzi perché siamo un’ottima squadra, con Silipo e Floriano lo siamo ancora di più. Sarei un ipocrita se dicessi di non essere sotto pressione. Pergolizzi mi sta dando tante possibilità, anche se da titolare ho giocato solo sette volte e un giocatore naturalmente più gioca, maggiori possibilità ha di entrare in condizione e trovare fiducia. Con questo non dico che il tecnico non mi abbia messo in condizione di essere al top, anzi. Le colpe sono tutte mie. Prima di venire a Palermo - conclude Ficarrotta - avevo la possibilità di tornare tra i professionisti, ma il richiamo di casa è stato troppo forte. Ho tanta voglia di dimostrare a me stesso più che agli altri, di essere all’altezza di questa squadra e di poter stare ancora a lungo a Palermo“.
 

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