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"Pastore è un punto di riferimento però io vorrei essere solo Vazquez"

Il nuovo argentino del Palermo si presenta: "Ho caratteristiche simili al Flaco, poi ognuno ha le proprie peculiarità. Posso fare la mezzapunta, il trequartista, ma anche il regista avanzato"

Se è bravo in campo, quanto è timido davanti a taccuini e telecamere, il Palermo si è assicurato un talento. Ma sarà il rettangolo di gioco ad emettere il verdetto su Franco Vazquez, magari già  a partire da domenica sera. "Col Napoli lo vedremo di sicuro al Barbera", assicura il vicepresidente Guglielmo Micciché presentando il nuovo acquisto oggi alla stampa a Boccadifalco, davanti anche ai genitori del giocatore, Oscar e Marina. Argentino, classe '89, di Cordoba, mezzapunta. Una carta d'identità che lo mette di fronte all'inevitabile paragone con Javier Pastore. "Lui è un punto di riferimento - afferma Vazquez - ma preferisco non essere accostato a lui, abbiamo caratteristiche simili, ma ogni giocatore poi ha le proprie peculiarità. E io vorrei essere ricordato soltanto come Franco Vazquez".

 
Però avrai un idolo.
 
"Certo, apprezzo molto Kakà, ma ripeto ognuno ha un proprio modo di giocare".
 
Qual è il tuo per esempio?
 
"Sono una mezzapunta, un trequartista, ma posso fare anche il doble cinco (regista avanzato, ndr), mi piace avanzare e puntare al gol, ma ritengo importanti anche gli assist".
 
Non hai paura della concorrenza che troverai nel ruolo in rosanero?
 
"Voglio adattarmi alla squadra e alle direttive del mister e riuscire a giocare più partite possibili".
 
Quali giocatori ti hanno impressionato maggiormente in questi primi allenamenti?
 
"Sono tutti ottimi giocatori, ma Miccoli è fantastico e anche Ilicic".
 
Hai scelto il 17, un numero che per i più scaramantici non è sinonimo di buona sorte.
 
"Per me ha un significato particolare, invece, perché ho debuttato col Belgrano giorno 17 col numero 17".
 
Perché ti chiamano "El Mudo" (il muto, ndr)?
 
"Perché parlo poco e sono molto tranquillo, non mi piace mettermi in mostra".
 
E se Mutti ti mettesse in campo contro il Napoli?
 
"Beh, sarei contento di potermi confrontare con giocatori di alto calibro come Cavani, Hamsik. Io sono pronto ma dovete chiederlo al mister se posso giocare o no".
 
Pensi un giorno di poter ambire alla Nazionale argentina?
 
"Sicuramente l'obiettivo per adesso è quello di giocare qui a Palermo e di farlo bene, certo la possibilità di giocare con la Seleccion sarebbe un sogno".

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