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Sabato, 20 Aprile 2024
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Zahavi vuol battere l'idolo Del Piero: "Vinciamo e poi gli chiedo la maglia"

L'israeliano a tre giorni dalla sfida alla Juve: "Sono più forti di quelli che sono stati battuti tre volte dal Palermo a Torino, ma dobbiamo invertire la rotta fuori casa". Su Del Piero: "E' una leggenda"

 

Vuole battere la squadra del suo idolo Del Piero. E poi magari chiedergli la maglia a fine partita. Ma Eran Zahavi sa che "sarà un impegno duro perché la Juventus di quest'anno non è quella che è stata battuta per tre anni consecutivi dal Palermo". Debutto in conferenza stampa per l'israeliano che ancora non è ferratissimo con l'italiano e allora si esprime in inglese con l'aiuto del traduttore, uno degli addetti stampa dei rosanero.
 
INVERTIRE LA ROTTA FUORI CASA. Ha già capito, però, Zahavi che quello che si chiede maggiormente al Palermo, adesso, è una svolta nelle gare esterne. "Vogliamo invertire la rotta a Torino, anche se sarà un'altra gara difficile come quelle che abbiamo perso contro Roma, Milan e Udinese". Poker di colpacci in casa bianconera? "Vogliamo continuare questa serie, ma la Juve quest'anno è forte".

GIOCARE CONTRO LA JUVE? UN SOGNO. Ha già giocato in Champions il trequartista ma sente ancora l'emozione di certe sfide. "Sarà un'esperienza fantastica affrontare la Juventus, anche se ho già incrociato altri grandi club. Quando ero piccolo seguivo le gesta di Del Piero, per me è una leggenda. E se capiterà gli chiederò la maglia".
 
"CON ILICIC MI DIVERTO". Zahavi è stato schierato sia da esterno che da trequartista. "Non c'è problema - dice - mi adeguo alle richieste del mister". Cosa chiede Mangia? "Aiutare la squadra in fase difensiva, in fase offensiva invece mi lascia più libero di inventare". E un altro che ha facoltà di creare in attacco è Ilicic. "Mi piace averlo vicino - afferma - è divertente duettare con lui".
 
L'ATTACCO SENZA CENTRAVANTI. A Torino Hernandez sicuramente fuori causa, Pinilla quasi, toccherà proprio a Zahavi, Ilicic e Miccoli pungere la Vecchia Signora. "Mauricio e Abel hanno caratteristiche uniche, tengono alta la squadra, ma ci sono giocatori che sono stati ad attendere l'occasione e penso si faranno trovare pronti. Poi l'attacco che non dà riferimenti - continua - a volte è un vantaggio. Pensate al Barcellona che gioca senza una vera punta".
 
VOGLIO SETTE GOL E L'EUROPA. Idee chiare per quanto riguarda gli obiettivi. "Con i compagni vogliamo centrare l'Europa, una squadra come il Palermo non può che pensare a quello". E a livello personale? "E' il primo anno in Italia - sottolinea Zahavi - ho segnato due gol, ma ne ho sbagliati altri, l'esperienza mi aiuterà, per me sarebbe già fantastico arrivare a quota sette reti". E poi magari mettere la mano sulla fronte per esultare. "E' un gesto spontaneo, non c'è nulla di religioso - spiega l'israeliano - solo il mio modo di ringraziare dopo il gol". 

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