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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Saraniti, il talismano della C: "Finalmente a casa, questa categoria si vince col gruppo"

Questa mattina è stato ufficialmente presentato l'attaccante palermitano che in passato ha già vinto la serie C con Lecce e Vicenza. Adesso proverà a ripetersi in maglia rosa, la stessa che da piccolo indossava sugli spalti della Favorita

La C di Caracciolo per lasciare un segno a Palermo. Andrea Saraniti si presenta alla stampa e alla città. La sua città, la stessa che lo ha accolto con striscioni di benvenuto e fuochi d’artificio al suo arrivo. L’attaccante palermitano non vede l’ora di giocare in quello stesso stadio dove un tempo, da bambino, andava a tifare la propria squadra del cuore. Adesso, a 32 anni compiuti, Saraniti di professione fa l’attaccante e con addosso la casacca rosa proverà ad emulare le gesta del suo idolo: Andrea Caracciolo. "Nonostante sappia benissimo – ha confessato in sala stampa Saraniti – che è Luca Toni sicuramente l’attaccante più forte passato dal Barbera negli ultimi quindici anni”. 

Meglio tardi che mai. Saraniti torna a casa dopo aver giocato lontano da Palermo per gran parte della carriera, ma soprattutto dopo esserci andato molto vicino lo scorso anno, quando il club rosanero militava ancora in Serie D e cercava una punta di un certo spessore per tornare fra i professionisti. “E’ stata anche una scelta legata anche alla categoria – ha ammesso il neo attaccante rosanero – ma non solo.  Preferirei mantenere una certa riservatezza – dice – ma quello che posso dirvi è che ad avere avuto un peso maggiore nella decisione finale sono state alcune dinamiche personali. Quello che conta però è che finalmente sono qui, fiero e orgoglioso che questa società possa aver puntato su di me. Le sensazioni sono tutte positive, dalla prima all’ultima, nonostante siano passati soltanto pochi giorni di ritiro”. 

Il video dell'intervista

Il Palermo si è aggiudicato un vero e proprio talismano della categoria: Saraniti infatti ha vinto la Serie C con le maglie di Lecce (dove si è reso protagonista) e Vicenza lo scorso anno, dove però l'attaccante palermitano è andato in rete soltanto tre volte. “La mia carriera parla chiaro: sono partito dal basso e se sono qui adesso è solo e soltanto per meriti sportivi e nient’altro. Per quanto riguarda le vittorie, quelle arrivano sicuramente con la forza del gruppo. Non sono frasi fatte, lo penso davvero. La mentalità deve essere quella di un gruppo coeso. Tifoseria, società, staff e squadra, tutti uniti verso l’obiettivo finale: la promozione.  Lo scorso anno il  Bari non ha vinto con i nomi, questo deve farci riflettere. ripeto, la differenza alla fine la farà realmente l’organico e non il singolo”. 

Entusiasta per l’approdo a Palermo, la stessa squadra che un tempo incitava dagli spalti della Favorita, ma anche per l’incrocio con mister Boscaglia, un tecnico con cui Saraniti si è spesso rincorso ma mai trovato. “Ci eravamo già conosciuti in passato, ma mai incrociati. E’ un piacere e un onore avere un tecnico del genere, avrò tanto da imparare. Sarà lui a dirmi in quale posizione del campo dovrò giocare, io sono a sua completa disposizione. Per questa maglia  - conclude - darò quel qualcosa in più, ricordo quando andavo al Barbera da bambino. Mi affezionai molto a Caracciolo. L’ho incrociato da avversario  in campionato e mi ha sempre dato un’ottima impressione. È lui il mio idolo, sin da quando mi recavo allo stadio a tifare il Palermo”. 

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