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A tutto Foschi: "Per Posavec nessuno screzio con Zamparini, faremo un grande Palermo"

Il neo ds racconta le sue emozioni a PalermoToday dopo il terzo sbarco in Sicilia: "Sono più carico che mai, quello che siamo riusciti a fare qui rimarrà nella storia". Uno sguardo sul mercato: "Puscas? Profilo interessante, ma non sarà facile prenderlo"

“In questo momento avrei accettato soltanto Palermo. Nessuno screzio con Zamparini per Posavec. Puscas? Profilo interessante”. A poche ore di distanza da quello che di fatto è stato il suo terzo sbarco in Sicilia, il ds rosanero Rino Foschi ha deciso di raccontarsi a PalermoToday: fra ambizioni, dolci ricordi e qualche punto interrogativo, il ds romagnolo è pronto a rimettere in ordine i pezzi di un puzzle che chi meglio di lui conosce da tempo.

“Palermo parte della mia vita"

C’è chi va via e poi ritorna. Ma c’è anche chi dopo essere tornato una volta decide di farlo di nuovo: Rino Foschi. Una storia iniziata 16 anni fa, e che di fatto spianò la strada alla rinascita del club rosanero, dopo 32 lunghissimi anni di purgatorio. “Quando arrivai a Palermo per la prima volta, mi trovai di fronte una tifoseria che non stava più nella pelle: voleva ad ogni costo tornare a essere protagonista nella massima serie del calcio italiano. D’altronde 32 anni non sono mica pochi, sia io che Zamparini avevamo davanti due generazioni di persone che fondamentalmente non vedevano e non vivevano l’ebrezza del calcio che conta da tantissimo tempo. Ogni qual volta che penso a quello che siamo riusciti a fare non posso che ritenermi una persona fortunata. I meriti sono sicuramente di Zamparini, che decise di portarmi a Palermo e darmi fiducia. Quella sua chiamata – continua - mi ha permesso di vivere momenti unici e indimenticabili della mia vita. Attimi che porterò sempre con me e dentro di me. Ho vissuto in una città meravigliosa, mi sono divertito, abbiamo fatto plusvalenze acquistando giocatori interessanti e rivendendoli poi come giocatori affermati e campioni del mondo, siamo andati in Europa e abbiamo anche sfiorato la Champions”.

Non c’è due senza tre

Così come nella vita però anche nel calcio quasi sempre c’è un inizio e una fine. Così Foschi nel 2008 decide di interrompere il rapporto lavorativo con Zamparini, per poi però fare ritorno otto anni dopo, ma soltanto per qualche giorno. Sedici per esattezza. Era l’estate del 2016 e adesso, ancora una volta, alla chiamata di Zamparini, Foschi ha risposto “presente”: il ds assicura di tornare con lo stesso spirito, voglia e intensità che lo ha sempre contraddistinto. “Il popolo palermitano non ha bisogno di chiedersi con che spirito torno in Sicilia. Tutti sanno quanto per me significhi questa città. Chiaramente – dice – sappiamo tutti le difficoltà che sta affrontando in questo momento il Palermo e anche e soprattutto per questo a livello personale mi piacerebbe tantissimo riportare la serenità che merita questo ambiente, così da coronare un finale di carriera, per quanto mi riguarda, semplicemente spettacolare. Sarebbe la ciliegina sulla torta per me poter far bene nuovamente in questa piazza, aiutare il patron Zamparini e far felice una tifoseria con cui mi lega un legame che va oltre l’aspetto calcistico. Torno con la stessa voglia di lavorare e di ottenere traguardi importanti, affinché questa società riesca a ottenere quello che ha già ottenuto in passato. Questo mio ritorno a Palermo non ha nulla a che vedere con quello di due anni fa. Se sono qui è per restarci e costruire una squadra importante. In questo momento della mia vita avrei potuto accettare soltanto Palermo. Fossero arrivate altre richieste molto probabilmente non mi sarei affatto spostato da casa. Se ho deciso di farlo è solo per il legame che ho con questa città”.

“Nessuna divergenza con Zamparini”

Poi Foschi sbotta e punta il dito contro chi dice che sarebbero già nati i primi con l’imprenditore friulano per la partenza di Posavec (tornato in Croazia). “Non si tratta d’altro che di una barzelletta - dice - e probabilmente sarà partita da qualcuno che vuole già mettere uno squilibrio fra quello che si è creato fra me e Zamparini. Questo lo dico a tutti i tifosi con la massima serietà, io e il patron non abbiamo avuto alcuno screzio sulla partenza o meno del giovane portiere. Ci confrontiamo, questo sì, e penso che sia anche normale, alla fine però a prevalere non sarà la mia o la sua idea, ma ciò che riterremmo giusto solo ed esclusivamente per il bene del Palermo. Non sono un mago, non risolverò i problemi dall’oggi al domani, ci vorrà del tempo, ma l’obiettivo è quello di costruire una squadra competitiva”.

All’attacco con Puscas?

Foschi che in questi giorni sarà impegnato a cedere i prezzi pregiati del club rosanero. Dopo La Gumina infatti molto probabilmente toccherà a Coronado, ma anche a Nestorovski, Jajalo e Rajkovic. Intanto però si pensa anche al mercato in entrata, e per l’attacco spunta il nome di George Puscas, calciatore romeno di proprietà dell’Inter che tanto interesserebbe al Palermo. “Un giocatore – dice Foschi - che purtroppo non sarà facile da prendere, soprattutto perché ha dei costi notevoli oltre che tante richieste di mercato. Naturalmente però non posso negare che sia un profilo interessante, ma al momento è meglio non parlarne. Resta comunque un’idea, ma non vogliamo entrare a far parte di aste di mercato”.  

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