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Rizzo il calciatore-fisioterapista del Resuttana San Lorenzo: “Campionato difficile, dovremo essere mentalmente forti”

Il difensore classe 1988 si divide tra il lavoro e il campo: “Gioco sulla spinta della passione, il calcio mi aiuta tantissimo nel mio mestiere”. Sul prossimo impegno della squadra contro Alcamo: “Giocheremo contro una squadra di blasone in un terreno di gioco insidioso, servirà concentrazione massima”

Da ormai due stagioni il difensore Davide Rizzo ha scelto di sposare la causa del Resuttana San Lorenzo diventando uno dei tanti tasselli pregiati del mosaico tecnico della squadra di mister Chinnici.  Giocatore di fondamentale importanza nello scacchiere nerorosa per duttilità ed esperienza, Rizzo si divide tra gli allenamenti della squadra e la sua attività da fisioterapista, che in un qualche modo si lega alla sua passione per il calcio.

Rizzo, che ha militato per quasi tutta la carriera in Eccellenza, spiega cosa lo spinga a continuare la sua attività da calciatore: “Alla base di tutto c’è sempre la passione che è sempre quella che sta alla base per continuare -spiega a PalermoToday - come la maggior parte dei giocatori di queste categorie difficilmente fa solo il calciatore. Stare nell’ambiente è una cosa che mi aiuta tanto nella mia professionalità. Ho accettato la proposta del Resuttana San Lorenzo perché in una città dove non esistono grandi realtà dilettantistiche questa società rappresenta una grande eccezione: c’è un progetto serio con persone appassionate che hanno ambizioni importanti, come dimostra la rosa allestita per la Promozione, piena di giocatori di categoria superiore. Sapere che c’è una realtà che vuole costruire nel territorio qualcosa di importante è sicuramente bello”.

Il difensore 33enne spiega poi come si concilia la vita da professionista con quella di calciatore e di come sia forte il legame tra le sue due attività: “Io di mio - spiega - ho la possibilità di gestirmi orari e appuntamenti lavorando con il privato quindi posso organizzarmi il tempo e questo semplifica le cose, per quanto ovviamente non sia facile. Una volta finito l’allenamento la sera arrivi a casa stanchissimo ma come ho detto prima quando c’è la passione ed un progetto importante lo fai volentieri e ti pesa molto di meno. Avendo giocato per tanti anni ho girato tanti fisioterapisti e nel vedere il lavoro mi sono appassionato. La mia vita sportiva in questo senso mi ha influenzato molto anche se non nascondo che anche senza il calcio probabilmente la mia strada sarebbe stata comunque quella. In ogni caso fisioterapia e calcio sono due mondi molto integrati: la mia esperienza da calciatore nel mio lavoro quotidiano aiuta”.

Rizzo ha poi espresso le sue considerazioni sul girone A di Promozione: “Quest’anno in effetti il livello si è alzato parecchio -dice -forse ha influito il fatto che a causa Covid ci siano stati dei campionati mozzi e questo ha aiutato le società a concentrare le forze ma ad ogni modo il livello è cresciuto. A inizio campionato generalmente si sa quali sono le squadre che possono volare alto e quelle di bassa classifica: in questo girone invece stiamo vedendo che ci sono diverse squadre che all’inizio non si consideravano di vertice e che invece stanno facendo molto bene. Inoltre non ci sono squadre materasso: generalmente ci sono in questi campionati squadre che sono fuori categoria in senso negativo, cosa che quest’anno non succede. Parliamo di un girone importante e difficile”.

Il difensore nerorosa ha poi parlato di cosa sarà necessario mettere in campo per raggiungere l’obiettivo della squadra: “Non ci siamo mai nascosti né l’anno scorso né quest’anno - afferma - la società si è impegnata più delle altre per avere una rosa importante. La cosa in cui dobbiamo essere più bravi è di non sottovalutare mai nessuna partita: se si abbassa la concentrazione, cosa che abbiamo pagato sulla nostra pelle, si rischia di non fare punti e di pagare dazio. Serve tenere l’attenzione altissima e mai fidarsi troppo dei propri mezzi pensando di essere i più forti. Non dobbiamo sottovalutare mai nessuno: se i nostri avversari vorranno dare il 100% della voglia di batterci noi dovremmo avere il 100% della voglia di crearci gli stimoli per non calare mai di concentrazione nemmeno per pochi minuti. Dobbiamo essere bravi sotto il profilo mentale: i mezzi tecnici li conosciamo ma le partite vanno sempre giocate, se non si mette la motivazione che serve per fare propria la gara diventa dura. La testa fa ancora più la differenza del valore dei singoli”.

In conclusione Rizzo parla dei prossimi impegni della squadra impegnata prima fuori casa ad  Alcamo e poi tra due settimane nello scontro diretto contro il Gangi: “Contro il San Vito abbiamo perso - conclude -per una questione di approccio sbagliato. In settimana abbiamo lavorato molto sotto il profilo mentale e abbiamo ritrovato la concentrazione che ci era mancata: non penso che commetteremo più errori simili. L’Alcamo è una squadra di blasone, che da poco è allenata da un tecnico come Tarantino che gli ha dato subito la garra. Giocheremo in un campo in erba molto particolare e irregolare, non è semplicissimo giocare la palla e perciò ci vorrà ancora più concentrazione e attenzione per portare a casa i tre punti. Non sarà però una sfida facile. Poi arriva il Gangi che sulla carta è l’antagonista diretta perché ha un’ottima squadra: gli scontri diretti c’è poco da dire, vanno vinti, perché sono duelli che ti fanno capire se puoi vincere o no un campionato e aiutano a creare quel margine che ti consente di proseguire il cammino con fiducia”.

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