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Casteldaccia, parla capitan Ribaudo: “Qui una gran società e un gruppo fantastico, sarebbe meglio rinviare la ripresa"

L’attaccante palermitano autore di 5 gol in stagione analizza il percorso della squadra: “Ci siamo abbattuti dopo i pareggi contro Gangi e Kamarat cresciuti dopo la vittoria in Coppa”. Sul campionato: “La situazione dei contagi è preoccupante, molte squadre si sono allenate decimate, ripartire così è un problema"

Dopo un girone d’andata in crescendo il Casteldaccia si è assestato in zona play-off, un piazzamento coerente con gli obiettivi di inizio stagione della società, che con il mercato invernale ha confermato le sue ambizioni. L’attaccante e capitano della squadra granata Dario Ribaudo, autore di cinque gol in stagione, analizza il percorso e le prospettive del club in vista della ripartenza del campionato, argomento in merito al quale predica calma.

In prima battuta Ribaudo spiega cosa significhi per lui essere il capitano di questa squadra, nella quale milita da tre stagioni: “Per me sicuramente è un onore essere il capitano del Casteldaccia  - spiega a PalermoToday -perché so di rappresentare la maglia e la società in tutti i campi della Sicilia come anche di essere il ‘portavoce’ di un gruppo di ragazzi fantastici quali sono i miei compagni e di questo sono felice. Per me è un grande onore perché sono consapevole di far parte di una società seria, ambiziosa, con progetti validi che sicuramente farà parlare di sé negli anni che verranno”.

L’attaccante palermitano commenta poi telegraficamente la prima metà di stagione della sua squadra: “Sono soddisfatto ma in parte considerate le nostre potenzialità -afferma - i pareggi all’ultimo contro Gangi e Kamarat ci hanno condizionato molto sotto il profilo mentale abbattendoci un po’. Per fortuna dal passaggio del turno in Coppa col Gangi siamo ritornati in carreggiata ed è cominciata la nostra rimonta”.

Il capitano del Casteldaccia esprime poi le sue considerazioni sul livello del girone A di Promozione, categoria nella quale ha militato per quasi tutta la carriera: “Per raggiungere l’obiettivo - sottolinea - servirà non abbassare mai la soglia della concentrazione in tutte le partite. Questo è il campionato più difficile che abbia mai disputato in carriera: due anni fa ero a Marineo e abbiamo vinto il torneo giocandocela solo con il Misilmeri, quest’anno è molto diverso. C’è il Resuttana, che è la grande favorita, ma ci sono altre cinque-sei squadre che possono lottare tranquillamente per il play-off: la competitività è altissima e questo e un girone veramente difficile. Mi aspetto una grande risalita della Folgore, che ha un’ottima squadra e gioca in un campo che è una bolgia: penso possa arrivare tra le prime tre”.

In chiusura Ribaudo parla della situazione del campionato, fermo per i contagi Covid e tecnicamente prossimo alla ripartenza: “Credo sinceramente che purtroppo sia necessario rinviare la ripresa di una settimana/quindici giorni - conclude - per quel che so ci sono molte società con gli organici decimati e siamo tutti nella stessa situazione. Il virus per ora circola in maniera sproporzionata: secondo me bisogna aspettare l’abbassamento della curva e poi riprendere con serenità per permettere alle squadre di potersi allenare assieme con gli organici al completo. Onestamente credo che si debba dare il tempo alle squadre di ricompattarsi e allenarsi assieme: allenarsi con 6-7 persone e poi tornare a giocare con tanti indisponibili non penso sia una cosa giusta per nessuno. Non sono d’altronde preoccupato che il campionato possa essere interrotto definitivamente: spero e mi auguro che la vaccinazione con la terza dose prosegua, che si abbassino i contagi e che quest’incubo finisca su tutta la linea, non solo per quanto riguarda il calcio”.

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