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Da Ballarò ai Caraibi, Pamela Conti debutta in Coppa America: "Porto il mio Venezuela ai Mondiali"

Stasera alle 23 la ct della selezione vinotintos farà il suo esordio contro l'Uruguay. In palio c'è anche il pass per la competizione iridata in Oceania. Le sue emozioni raccontate a PalermoToday: "Vivo a Caracas, ci sono 25 gradi tutto l’anno. Sto benissimo ma ogni tanto penso alla mia città..."

Dal cuore di Ballarò ai peggiori bar di Caracas. Il pallone rimbalza ovunque col suo fascino universale. Dietro a quella sfera che rotola c’è anche una neo 40enne con i suoi sogni e le sue aspirazioni. Pamela Conti, palermitana doc, vive un'attesa spasmodica, mentre mancano poche ore all'inizio della Coppa America, che quest'anno si disputa in Colombia. Lei, allenatrice del Venezuela, è a caccia di un'impresa. A spingerla c'è un popolo intero e Pamela non vede l'ora. 

"Questa è la competizione più importante del Sudamerica - dice dall'altra parte del mondo a PalermoToday -. E stasera, alle 23, tocca finalmente a noi. Giochiamo contro l’Uruguay". Appuntamento ad Armenia, comune di 300 mila anime, capoluogo del dipartimento di Quindío. Il campionato sudamericano di calcio femminile nel 2022 sta vivendo una svolta. "Per la prima volta nella storia ci sono quattro donne alla guida delle rispettive nazionali", racconta Pamela Conti.

Nata a Ballarò il 4 aprile 1982 e cresciuta nel suo quartiere, la ct della selezione Vinotintos ha fatto il suo esordio tra i professionisti nel 1996 con la maglia delle Aquile Palermo, in serie C. La sua vita è un romanzo. Di ruolo trequartista vanta una carriera di livello altissimo: basti dire che con la maglia della Nazionale ha raccolto 94 presenze condite da 26 gol. Da sempre è abituata a viaggiare ed esplorare nuovi mondi.

A 17 anni ha salutato Ballarò e le sue radici per approdare alla Torres, in Sardegna. Poi nel 2008 il trasferimento a Levante (Spagna), poi una parentesi negli Usa coi Buffalo, ancora Spagna con la maglia dell'Espanyol, quindi Energiya Voronezh (Russia), Zorky Krasnogorsk (Russia), Eskilstuna United (Svezia), Damallsvenskan (Svezia). Con la maglia della Nazionale ha partecipato a due edizioni degli Europei: 2005 e 2009. Nel 2014 la decisione di smettere e rientrare in Italia per aprire una scuola calcio nel suo quartiere. Troppo forte però la tentazione di tuffarsi nella nuova carriera di allenatrice. Pamela Conti ha lavorato con le categorie giovanili dell’Atletico Madrid e Real Madrid. Fino all'ottobre del 2019 con la telefonata della Federación Venezolana de Fútbol che la convince a spostarsi dall'altra parte del mondo.

"Sin dal primo momento il rapporto con il Venezuela è stato ottimo e il Paese mi ha sempre fatto sentire una di loro. Ringrazio ogni singola persona venezuelana che ci ha sempre sostenuto anche nei momenti più difficili - racconta -. Oltre all'Uruguay nel nostro girone ci sono anche Brasile, Argentina e Perù. Passano alle fasi finale le prime tre: le prime due giocano semifinale e finale con le prime due dell’altro girone. La terza invece gioca un'unica partita contro la terza dell’altro girone per il quinto posto, utile per il ripescaggio a febbraio per un posto ai Mondiali del 2023 in Australia e Nuova Zelanda. Il nostro obiettivo è quello di qualificarci alla competizione iridata, abbiamo una buona squadra per poter realizzare questo sogno".

Ma come vive una palermitana in Venezuela? "Da ormai un anno abito a Caracas - dice la "regina dei due mondi" -. All’inizio è stato un po' difficile perché arrivavo da Madrid ma mi sono adattata in fretta, soprattutto per il clima che è il migliore al mondo. Ci sono 25 gradi tutto l’anno e io adoro il caldo, mi sento a Palermo. Mi piace mangiare las empanadas e los tequeños. Non vivo Caracas da turista, vivo da venezuelana al 100%. Ho degli amici che mi portano in giro per conoscere ogni angolo della città, per me la cosa più bella è conoscere le favelas venezuelane che sono così affascinanti che realmente faccio fatica a spiegare. Le strutture ovviamente non sono come quelle europee ma noi in Nazionale abbiamo un centro sportivo che si trova sull’isola Margarita, nel Mar dei Caraibi, che non ha niente da invidiare a nessuno. L'unico neo di Caracas? La gente vive così comoda che arriva sempre in ritardo dappertutto mentre io amo la puntualità. Questa cosa mi manda fuori di testa...".

Oggi la Coppa America, domani chissà. "Allenare l’Italia? Me lo chiedono in molti - rivela Pamela Conti -. Per adesso non ci penso perché sto molto bene in Venezuela, ma in futuro, perché no? Sarebbe un orgoglio rappresentare il mio Paese nel mondo. Anzi, faccio anche un grosso in bocca al lupo all’Italia femminile che sta disputando l'Europeo in Inghilterra. L’Italia è il mio Paese, lì ci sono le mie radici".

Già, le radici. Cresciuta in una famiglia di sportivi, Pamela è parente dell’ex capitano rosanero Gaetano Conti, mentre suo padre Francesco (scomparso nel 2018) fu costretto a ritirarsi, poco dopo l’esordio col Palermo, a causa di un infortunio al menisco. Suo fratello Daniele ha giocato nella Primavera rosanero, vincendo il campionato Primavera 2008-09. "Ogni tanto penso a Palermo, ma più che altro perché la testa vola spesso alla mia famiglia - sospira Pamela -. Sono andata via a 16 anni... Vorrei godermi di più i miei nipoti che ancora sono piccoli".

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