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Giovedì, 28 Marzo 2024
Calcio

Palermo, disposto sequestro di 2,35 milioni: "Riguarda Hera Hora, non avrà riflessi sul club"

Lo ha disposto il Tribunale di Catania intervenendo sul "braccio di ferro" con Di Piazza. La rassicurazione del presidente Dario Mirri ai tifosi: "Questo contenzioso non affligge in alcun modo il bilancio e la stabilità economica della società"

Il Tribunale di Catania ha disposto un "sequestro conservativo" di 2,35 milioni nei confronti del Palermo. Lo ha fatto intervenendo nel secondo grado di giudizio nella causa intentata dall'Italplaza Sports LLC di Tony Di Piazza, "dopo il rigetto integrale in primo grado - si legge in una nota del club rosanero - muovendo dal valore stabilito dal perito incaricato dal Tribunale di Palermo, Stefania Chiaruttini (euro 2,2 milioni) su richiesta di Hera Hora, volta a contrastare la pretesa di Di Piazza di ottenere 11,9 milioni di euro".

Dal Palermo sottolineano: "Di Piazza non ha ragione di preoccuparsi, nessuno gli vuole togliere ciò che gli spetterà una volta che il Tribunale avrà completato le sue verifiche definitivamente stabilendo il dovuto".

La rassicurazione del presidente Dario Mirri ai tifosi: "In nessun caso tutto questo avrà riflessi sul Palermo, che deve essere tenuto al riparo da eventuali speculazioni o informazioni fuorvianti. Questo contenzioso infatti riguarda i soci di Hera Hora e non affligge in alcun modo il bilancio e la stabilità economica del Palermo".

La notta di Di Piazza: "Devo tutelare i miei crediti e il Palermo"

"Come già accaduto in primo grado, quando erano state rigettate le istanze di ItalPlaza Sports, Tony Di Piazza, senza entrare nel merito, prende atto della odierna sentenza emessa da un collegio di tre giudici con la presenza del presidente del Tribunale di Catania e ricorda che le azioni giudiziarie, a cui purtroppo è stato, e sarà, costretto ad avviare, hanno come unico fine la tutela della propria posizione di creditore, e quella della società Palermo da iniziative e comportamenti tutt'altro che lineari. Incidentalmente - si legge ancora nella nota di Di Piazza - osserva che il Tribunale nell’accoglimento totale delle proprie ragioni, ha letteralmente ribaltato il verdetto di primo grado, tra l’altro affermando che 'Hera Hora non solo non ha provveduto alla liquidazione della quota di Italplaza, preannunciando l’intenzione di impugnare la stima, ma ha apertamente ed ingiustificatamente violato l’articolo 2473, comma quarto del codice di procedura civile, fornendo dello stesso un’interpretazione assolutamente opinabile e manifestando la chiara volontà di rinviare sine die il pagamento di quanto dovuto'".

Articolo aggiornato alle 11.30 del 26 febbraio 2022 // inserite dichiarazioni Di Piazza

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