rotate-mobile
Calcio

Viaggio dentro la crisi Palermo: zero gioco e marcia da retrocessione, la classifica ora preoccupa

La formazione di Corini dovrà immediatamente ripartire per cercare di invertire il trend negativo. Il pari di ieri senza reti, al Barbera, contro il Cittadella ha evidenziato tutte le criticità della formazione rosanero: la classifica è impietosa

Una partita, oggettivamente, bruttissima. Azioni confusionarie, poca lucidità, nessuna idea di gioco. Il Palermo di Eugenio Corini visto ieri contro il Cittadella, al Renzo Barbera, pone non pochi dubbi sul futuro, considerando anche il calendario imminente della formazione rosanero, chiamata alla delicata trasferta di Modena e al match interno contro il Parma. L’identità più volte invocata dal Genio, sia durante che dopo il ritiro di Manchester, non è stata mai raggiunta. La costruzione della manovra offensiva è lenta, così come il giro palla: con questi fattori diventare pericolosi appare abbastanza arduo.

Ieri il Cittadella, con la variazione iniziale sul proprio schema, ha creato alcune criticità al Palermo, che aveva preparato il match convinto di vedere un 4-3-1-2. Schema che si è riproposto poi nella ripresa, quando però i rosanero hanno giocato più coi nervi che con la testa. La classifica, adesso, è preoccupante: il Palermo è in piena zona retrocessione e ciò che preoccupa i tifosi è la prospettiva futura. Contro il Pisa era arrivata una reazione, durata solo però per 65’ perché poi i fantasmi del passato erano riaffiorati con insistenza, portando alla rimonta dei toscani. Quella di ieri era l’occasione giusta per trovare i tre punti, quella vittoria che manca ormai da troppo tempo. Con l’apporto del proprio pubblico e un Cittadella rimaneggiato, la squadra di Corini avrebbe dovuto vincere e convincere. Non solo non è arrivata una prestazione degna di nota ma nemmeno si è riusciti ad ottenere bottino pieno.

È mancato l’ultimo passaggio, il guizzo, la precisione, l’imprevedibilità: la sterilità offensiva è apparsa desolante e disarmante. Solamente nove gol fatti in dieci partite, quindici quelli subiti: numeri che parlano chiarissimo, serve ripartire al più presto.

I diciottomila del Barbera hanno spinto per tutti i novanta minuti, tifando e sostenendo sempre i calciatori in campo. Al novantesimo, però, hanno espresso il loro verdetto pressoché unanime: fischi assordanti all’indirizzo della squadra, andata inerme proprio sotto la Nord.

La volontà di ottenere il risultato c’è stata ma non basta: senza qualità, in questo campionato, difficilmente riesci ad agguantare i tre punti. Adesso la situazione va monitorata con grande attenzione. I numeri, oggettivamente, sono impietosi: nove punti in dieci giornate, un ruolino di marcia da retrocessione.

Ci sono ancora chances per invertire il trend, ma come Gardini ha dichiarato nelle scorse settimane, il tempo deve essere un’opportunità e non un alibi. Già, perché ciò che lascia spiazzati i tifosi è l’assenza di una vera e propria “anima” della squadra, dopo due mesi di lavoro intenso. Andare alla ricerca delle origini dei problemi non è semplice, anche perché le dimissioni del duo Baldini-Castagnini hanno stravolto il gruppo e imposto un cambiamento non facile. Adesso, però, servono i risultati. Il mercato condotto dal ds Rinaudo ha portato a Palermo diversi ottimi profili, che in questo momento però non stanno rendendo. Quello che appare evidente è che ora occorre trovare grande compattezza e unità di gruppo, ed è necessario che tutti si impegnino al massimo per venire fuori da una situazione difficile ma non irrisolvibile.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Viaggio dentro la crisi Palermo: zero gioco e marcia da retrocessione, la classifica ora preoccupa

PalermoToday è in caricamento