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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Eterno Antonino Cardinale, a 45 anni non smette: "Tra i compagni di squadra c'è mio figlio"

Il centrocampista palermitano oggi è il perno della mediana del Monreale in Eccellenza: "Mi piacciono le sfide, so che devo dare l'esempio ai giovani". In biancazzurro condivide il campo assieme al figlio Alessio: "Un'emozione bellissima". Sulle prospettive della squadra: "Giochiamo bene, basta poco per tirarsi fuori dalla bassa classifica"

Dopo una lunga carriera che lo ha visto militare a lungo in B e in C in piazze importanti come Palermo, Foggia, Pescara e Salernitana per citarne alcune, il centrocampista Antonino Cardinale alle soglie dei 45 anni continua a calcare da protagonista i campi siciliani. Il regista palermitano dopo le esperienze con Parmonval e Marineo quest'estate ha accettato la chiamata del Monreale continuando la sua avventura in Eccellenza per essere guida in campo di una squadra giovane che deve giocarsi la salvezza in un campionato difficile.

Il centrocampista biancazzurro spiega cosa c’è alla base della sua longevità calcistica: “In primis c’è sempre la stessa passione - spiega Cardinale a PalermoToday -che ho da bambino. Poi c’è la determinazione, la voglia, la volontà di allenarmi sempre in estate. Non c’è un segreto vero e proprio. Mi alleno e sto attento anche all’alimentazione, mangio in modo corretto evitando fritture e cose pesanti e questo mi aiuta. Poi fa tutto la testa, la passione: mi alleno, mi diverto in campo assieme ai ragazzi, gioco con i miei figli e con gli amici miei e anche loro restano impressionati. La cosa bella è proprio questa: non sfrutto solo l’esperienza o la tecnica ma corro perché mi sento bene. Oggi mi gestisco meno di quanto facevo con i professionisti perché so che devo essere un esempio per i ragazzi”. In questa stagione Cardinale ha già realizzato tre gol, di cui due contro Canicattì e Parmonval, su punizione: “Io gioco da trent’anni e chi mi conosce sa che sui calci piazzati mi alleno da sempre nel quotidiano e li tiro con buoni risultati. Sono contento di aver segnato già due gol e spero di continuare così anche se ovviamente preferirei più che segnare io far segnare gli altri i gol che ci servono per vincere”.

Cardinale, che quest’estate era pronto al ritiro, alla fine, ha deciso di rimettersi in gioco con la maglia biancazzurra: “Io pensavo di cominciare ad allenare quest’estate -racconta - ma nel frattempo ho continuato a tenermi in forma. Poi è arrivata la chiamata del direttore Picano che mi ha proposto di continuare a giocare: siccome la passione è sempre quella ho accettato ben volentieri. Sono felice di aver accettato questa sfida e mi auguro di poterci togliere grandi soddisfazioni da qui alla fine- La sensazione è quella di una squadra - prosegue - che ha voglia di fare bene, che lavora, c’è una società organizzata e un mister come Rosario Bennardo che dedica tutto il suo tempo al lavoro in campo, per cui sono ottimista. La società sta nel frattempo lavorando per allestire una rosa competitiva. Chiaro che parliamo di una squadra molto giovane con alcuni ragazzi che si stanno affacciando a questi campionati adesso, ci vorrà del tempo. La classifica adesso può sembrare deprimente ma basta poco per tirarsi fuori da questa situazione. Poi a me le sfide sono sempre piaciute quindi questo per me non è un problema”.

Al Monreale Cardinale gioca assieme al figlio Alessio, classe 2004 che si è messo positivamente in evidenza nelle prime uscite della squadra. Una situazione più che rara nel calcio che il centrocampista aveva già vissuto in precedenza: “Alla Parmonval - racconta - ho giocato con mio figlio Salvo per due anni prima che decidesse di prendere altre strade. Quest’anno gioco con Alessio anche se questa non era una cosa programmata: lui aveva iniziato la stagione con il San Luca di mister Ignoffo in Serie D con cui aveva fatto la preparazione ma siccome quest’anno si deve diplomare ha deciso di tornare. A quel punto si è creata la possibilità e lui è venuto a giocare con noi dove può continuare a crescere calcisticamente. Giocare con i propri figli è un’emozione bellissima”.

In campo Cardinale cerca da calciatore navigato mettere a disposizione la sua esperienza nel modo più costruttivo possibile: “Siamo una squadra giovane e dunque i rimproveri al massimo si possono fare sul comportamento - spiega -ma gli errori in campo si correggono semplicemente indirizzando i ragazzi sui movimenti corretti soprattutto per una crescita loro. Visto che in squadra ci sono, oltre che un tecnico come Bennardo, anche giocatori esperti come me, Giuseppe Ingrassia e Walter Esposito che possono aiutarli a crescere penso che ne possano trarre beneficio. In questa squadra comunque parliamo di ragazzi giovani e intelligenti che stanno dimostrando di valere”.

In ultima battuta il centrocampista biancazzurro ha analizzato il momento della squadra in vista del prossimo impegno che vedrà il Monreale ospitare la corazzata Akragas: “Lo stato d’animo dopo le buone prestazioni è un pochettino più alto -afferma - è chiaro che cresce l’autostima e quindi si lavora meglio in settimana. Il pari contro la Parmonval per quanto abbiamo espresso in campo ci sta un po’ stretto ma questa è la nostra mentalità: lavoriamo tanto senza lasciare nulla al caso per riportare in campo quello che proviamo in settimana. Anche nelle altre uscite in cui abbiamo perso si è visto, penso alla partita contro il Canicattì in cui, al di là di cosa si possa pensare vedendo il risultato, la squadra ha giocato benissimo ed è stata un po’ penalizzata da episodi dubbi con due rigori negati. Poi è normale che contro squadre organizzate queste ti possano punire. La squadra ha sempre giocato bene anche se ha raccolto meno di quanto meritava. Domenica - conclude - sappiamo di affrontare una squadra attrezzata per vincere il campionato come lo sono Misilmeri, Enna e altre realtà: noi abbiamo la consapevolezza di volercela giocare contro tutti perché i nostri ragazzi si applicano e giochiamo sempre a calcio. Poi a fine partita accettiamo il verdetto del campo ma sempre consapevoli di aver dato tutto sudando la maglia”.

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