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Messina-Palermo, da Toni a Riganò: quando il derby valeva l'Europa

Rosanero e peloritani si affronteranno sabato pomeriggio sul neutro di Vibo Valentia a due anni dall'ultima sfida nei dilettanti. Eppure 15 anni fa le due squadre lottavano per un posto in Champions o in Uefa. E come dimenticare l’errore dal dischetto al 90’ di Torino...

A quasi due anni di distanza dall’ultimo incontro deciso dal gol di Felici (e ben 14 anni dopo l’ultimo match tra i professionisti) torna in scena il derby tra Palermo e Messina. La rivalità tra le due squadre affonda le radici tra gli anni ’50 e ’60 quando le due compagini si ritrovavano opposte in Serie B ma è con l’inizio del nuovo millennio che il derby tra rosanero e giallorossi diventa una classica del calcio siciliano a tutti gli effetti.

Tutto comincia idealmente nella stagione 2000/2001: il Palermo passato da poco nelle mani di Franco Sensi è il favorito numero uno per la promozione in B: il Messina neopromosso dalla C2 una matricola di spessore che deve consolidarsi. La sfida estiva in Coppa Italia vinta al Celeste per 3-0 dai peloritani è il preludio di una rivalità che segnerà la storia del campionato. I rosanero guidati da Sonzogni e trascinati dal talento dei vari Cappioli, Bombardini e Brienza, partono a mille andando subito in fuga: i peloritani che hanno cambiato passo con l’arrivo di Florimbi in panchina prendono la scia già dal derby di andata vinto espugnando l’allora Favorita in rimonta con le reti del futuro rosanero Godeas e di Torino.

Nel girone di ritorno il Messina si avvicina sempre di più a un Palermo in vistoso calo: il derby di ritorno assume dunque un valore decisivo in ottica promozione. Al Celeste, in una partita per l’occasione teletrasmessa in chiaro da Rai 3, sono ancora i giallorossi a spuntarla, con il solito Godeas. Prove tecniche di un sorpasso che si concretizza la settimana dopo a causa del pareggio rosanero in casa contro la Fidelis Andria. La Serie B sembra essere ormai ad appannaggio del Messina, avanti negli scontri diretti rispetto al Palermo: la storia prende però una direzione diversa. Il 12 maggio 2001 Il Palermo guidato per le ultime due partite da Ezio Sella batte l’Ascoli per 1-0 grazie al gol di Maggiolini in una Favorita stracolma: il Messina non riesce ad avere ragione di un Avellino già qualificato ai play-off. L’errore dal dischetto al 90’ di Torino e il gol avellinese di Caridi certificano la promozione rosanero: il Messina salirà comunque in cadetteria grazie al successo nei play-off nella finale contro il Catania.

Nella seconda serie Palermo e Messina restano per tre stagioni fino al campionato 2003/2004 anno della Serie B a 24 squadre. Mentre il Palermo, da due anni di proprietà di Zamparini, si presenta ai nastri di partenza con un organico fuori categoria e da favorito d’obbligo, il Messina mira ad una stagione tranquilla fino a quando gli arrivi del tecnico Bortolo Mutti e di Arturo Di Napoli (entrambi ex Palermo) non cambiano totalmente le cose. Entrambe le squadre stazionano per tutto in campionato in zona promozione e nel derby del 22 maggio 2004 al Celeste Messina e Palermo si presentano rispettivamente da terza e prima della classe con i rosanero ad un passo dalla A: la zampata di Biava al 75’ porta il Palermo in paradiso per sei minuti fino a quando Sosa non fissa il risultato sull’1-1 consegnando alla storia un pareggio come accaduto già nella gara d’andata.  Ad ogni modo la Serie A è per entrambe una questione aritmetica: il Palermo viene promosso già una settimana dopo grazie al successo per 3-1 sulla Triestina: il Messina lo raggiunge il 4 giugno 2004 dopo la vittoria 3-0 sul Como,

Proprio nella prima stagione di Serie A la rivalità tra Palermo e Messina raggiunge il suo apice. Nel campionato 2004/2005 le due compagini siciliane sono le rivelazioni del torneo: i rosanero si trovano a ridosso della zona Champions: i giallorossi, ancora una volta contro ogni previsione, si stanno giocando l’accesso alla Coppa Uefa. Il derby del 10 aprile 2005 in programma al Barbera (rinviato di una settimana per la morte di Giovanni Paolo II) non profuma più di provincia ma d’Europa. Sotto un diluvio torrenziale le due squadre si danno battaglia con l’equilibrio in campo che resiste sino alla ripresa quando si consuma la storia del match. Al vantaggio iniziale rosanero firmato da Zaccardo, i peloritani replicano con una zuccata perentoria di Zampagna: la conclusione in area di Toni su cioccolatino di Zauli regala al Palermo la prima vittoria in serie A nel derby.

Da quel momento in poi il derby Palermo-Messina, pur non perdendo mai di fascino, cessa di essere una sfida di cartello anche a causa della flessione vissuta dal club presieduto allora da Franza, che non riuscirà più a ripetersi su quei livelli. Nella stagione 2006/2007 dopo anni di sfide per gli stessi obiettivi le due squadre si trovano in dimensioni opposte: mentre il Palermo lotta per la Champions League, il Messina si ritrova ancora una volta impantanato nella lotta per evitare una nuova retrocessione dopo quella dell’anno precedente, neutralizzata solo dalla sentenza di Calciopoli. Dopo la vittoria per 2-1 dei rosanero al Barbera le squadre si ritrovano nel derby di ritorno il 4 marzo del 2007: a spuntarla contro ogni previsione è il Messina grazie ad una doppietta di Riganò in una partita tesissima nella quale l’allora dirigente rosanero Foschi ebbe un feroce alterco con l’arbitro Ayroldi nel tunnel degli spogliatoi del San Filippo. Per il Palermo quella sconfitta fu l’inizio della fine del sogno Champions; per il Messina, all’ultima vittoria in Serie A, un fuoco di paglia prima della calata di sipario.

Palermo e Messina sabato pomeriggio sul neutro di Vibo Valentia si ritroveranno nuovamente contro nel calcio professionistico in una situazione in fondo molto simile a quella in cui erano nella stagione 2000/2001: una favorita (anche se non la favorita) per la promozione contro una matricola che si deve consolidare. Difficile, per quanto suggestivo, pensare che la storia possa ripetersi in questo campionato: certo comunque è che questo derby sarà una sfida imperdibile.

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