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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Mancini incontra l'arbitro palermitano aggredito: "Tutti vogliamo giocare, ma senza fischietto non si può"

David Bartolotta, direttore di gara di 22 anni, subì un'aggressione lo scorso 4 marzo alla fine della sfida di Promozione siciliana tra Villarosa e Pro Falcone, da parte di alcuni giocatori della squadra di casa: oggi, insieme ad un altro collega della sezione di Genova, vittima anche lui di violenza in campo, si sono accomodati accanto al ct nella conferenza stampa che ha aperto il raduno della Nazionale a Coverciano

David Bartolotta, arbitro di 22 anni della sezione di Palermo, venne aggredito lo scorso 4 marzo alla fine della sfida di Promozione siciliana tra Villarosa e Pro Falcone da alcuni giocatori della squadra di casa. Circa un mese fa Andrea Arnone, un giovane arbitro di 18 anni della sezione di Genova, veniva picchiato al termine di Nuova Oregina–Anpi Casassa, una partita della categoria under 14 in Liguria, da un dirigente della società di casa. Un uomo di 44 anni lo ha colpito con ripetuti pugni, al volto e alla testa, afferrata e sbattuta su un muro. Arnone rimediò 25 giorni di prognosi al pronto soccorso.

Oggi David e Andrea si sono seduti accanto al ct della Nazionale, Roberto Mancini, nella conferenza stampa che ha aperto il raduno degli azzurri a Coverciano; fieri, con la loro divisa dell’Associazione italiana arbitri. La loro presenza assume diversi significati: la violenza non può trovare spazio nel calcio e la recrudescenza di episodi del genere nei confronti di giovani direttori di gara sarà duramente punita, come ha ribadito nei giorni scorsi il presidente federale Gabriele Gravina al termine del Consiglio federale. Episodi del genere, sempre inaccettabili, quando accadono nel contesto di una gara tra ragazzi di 13 anni devono essere subito isolati per tutelare i valori che il calcio, ancora di più tra i giovani, promuove. Il contrasto a ogni forma di violenza passa anche attraverso il riconoscimento del valore positivo del calcio giovanile e di quello dilettantistico, e delle sue attività che raramente hanno la visibilità che meriterebbero. Proprio per questo, con Andrea e David, sono arrivati a Coverciano anche il vice presidente dell’Aia Duccio Baglioni, e il presidente del Settore giovanile e scolastico, Vito Tisci.

“Essere qua a Coverciano è una grande emozione” esordisce Andrea Arnone, che poi continua: “La mattina, quando ti svegli poi vai ad arbitrare, non immagini che possa succedere un avvenimento così grave. Ma con il passare del tempo, cresce la voglia di tornare in campo. Cosa mi sento di dire? Ai calciatori di pensare al gioco, di divertirsi e pensare a migliorarsi; le stesse cose che direi a un mio collega. E agli allenatoti e ai dirigenti, che per prima cosa devono essere degli educatori. Perché il calcio è un divertimento”. “È un vero piacere - gli fa eco David Bartolotta - essere stato invitato, anche perché non ero mai stato a Coverciano. Ed essere qui, durante il raduno della Nazionale, è davvero emozionante. Penso ai calciatori, a chi pratica questo sport e ai dirigenti, e noi arbitri siamo persone come loro: non devono vederci come dei nemici, ma come dei garanti per far sì che una partita si possa svolgere. Ai miei giovani colleghi, dico di non abbattersi mai, perché la passione vince su tutto”.

Chiamati e sostenuti dai colleghi arbitri, anche dai massimi fischietti italiani, i due giovani direttori di gara questa mattina sono stati accompagnati dal vice presidente dell’Aia, Duccio Baglioni: “Oggi è una giornata importantissima, che abbiamo fortemente voluto perché due nostri ragazzi hanno subito violenza. Questo caso – continua Baglioni - rappresenta l’apice di oltre 200 aggressioni nell'ultima stagione sportiva, ma sono sicuro che dobbiamo dare segnali decisi e immediati. Come ha detto Gravina durante l’ultimo Consiglio Federale, chi tocca gli arbitri deve allontanarsi dal nostro sistema e dalla nostra passione”.

“Coverciano  -ha sottolineato il presidente del Settore giovanile e scolastico, Vito Tisci - può essere la cassa di risonanza per veicolare messaggi su tematiche di violenza che tutti condanniamo. Il Settore giovanile e scolastico abbraccia i due arbitri e tutte le componenti federali devono fare gioco di squadra per contrastare le violenze sui direttori di gara”. E un messaggio ad Andrea e David è giunto anche dal ct Mancini, presente accanto a loro durante la classica conferenza stampa di inizio raduno: “Il calcio è il gioco più bello del mondo, quando siamo bambini tutti vogliamo giocare, ma senza arbitri non si può. Auguro a chi è accanto a me che possa arrivare fino alla Serie A”.

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