Fontana diviso tra due amori: "Bari favorito ma il Palermo può sorprendere, Pelagotti una sicurezza"
L'ex portiere rosanero (e biancorosso) analizza il campionato che sta per iniziare: "I pugliesi partono col favore del pronostico, ma gli uomini di Filippi possono essere la mina vagante". Sulla sua avventura in Sicilia: "Anni bellissimi, la Champions mancata unico rimpianto"
In rosanero dal 2006 al 2009 Alberto “Jimmy” Fontana è stato uno dei portieri più forti della storia (non solo recente) del Palermo. Arrivato dal Chievo inizialmente come “chioccia” di Agliardi l’estremo difensore cesenate si è imposto come titolare grazie a prestazioni di alto livello per poi tornare al ruolo di “dodicesimo” con l’arrivo di Marco Amelia nella stagione 2008/2009, l’ultima della sua lunga carriera.
Fontana traccia un bilancio positivo della sua storia in rosanero. “Ho un ricordo molto bello - racconta a PalermoToday - e mi sono accorto di essere subito in una grande squadra, con una grande organizzazione con uno spogliatoio pieno di leader: è stato tutto molto facile. Il fatto di essermi subito ambientato ha reso la mia esperienza molto bella. È stato un gran momento della mia carriera”. Il portiere cesenate ha difeso la porta del Palermo per 70 volte tra campionato e Coppa Uefa in un periodo nel quale la squadra rosanero era molto competitiva ad alti livelli grazie alla presenza di giocatori di spessore. Ancor più delle grandi vittorie Fontana ricorda con trasporto una circostanza particolare in una partita che in realtà di trionfale aveva poco: “Di soddisfazioni ne ho vissute tante - dice - e i ricordi sono davvero molti. Sicuramente penso a quando sono subentrato contro la Fiorentina nella mia ultima stagione. Sapevo che c’era un bel rapporto con la città ma tutto quell’affetto e vedere tutta la gente in piedi non me l’aspettavo. È una di quelle cose che dopo tanti anni quando ci penso mi sento davvero orgoglioso”.
Nel guardare alla sua storia con il Palermo Fontana ha un solo rimpianto, relativo alla stagione 2006/2007 iniziata in pompa magna e finita con un calo vistoso nel finale: “La soddisfazione resta altissima perché, comunque, ci sono stati tantissimi momenti importanti. Qualche rimpianto - precisa - resta ripensando alla prima stagione che sarebbe potuta andare diversamente senza l’infortunio di Amauri. Non eravamo una squadra che poteva vincere lo scudetto però probabilmente la Champions in un’annata come quella dove arrivammo a fare nel girone d’andata 38 punti, un numero incredibile, potevamo fare qualcosa di storico. Un piccolo rimpianto che però non cancella i ricordi belli.
In merito alla situazione attuale del Palermo Fontana vede il bicchiere mezzo pieno in vista del campionato alle porte: “In questo momento - afferma - si sta programmando la risalita della società. Bisogna partire dal fatto che già vincere la Serie D non era facile e io sono molto rispettoso nei confronti di chi vince un campionato perché non c’è nulla di scontato. La stagione scorsa in C penso che il Palermo abbia fatto un buon campionato: penso che quest’anno centrare l’obiettivo primario ovvero migliorare rispetto l’anno scorso sia un buon presupposto anche perché il girone C è un girone difficilissimo”.
Come candidata principale per la promozione Fontana, mette in pole position un’altra sua ex squadra: “Il Bari parte favorito avendo dalla sua il blasone ed una rosa fatta ovviamente per vincere il campionato. Però non bisogna dimenticare che il Girone C riserva sempre delle sorprese: la Reggina due anni fa, la Ternana l’anno scorso sono state delle incomode, penso poi anche allo stesso Avellino. Parliamo di un girone in cui non c’è niente di scontato”.
Per Fontana il gap tra le sue due ex squadre è evidente ma comunque non insormontabile: "Un po’ di distanza tra le due squadre c’è. Il Bari è una squadra che parte con un’unica missione a differenza del Palermo che è una squadra che può fare molto bene, e magari essere la sorpresa del campionato ma che non ha lo stesso obbligo del pronostico che hanno i biancorossi. Poi però non bisogna dimenticare che c’è il campo. Tutte le squadre aspetteranno al varco il Bari contro il quale tutti vorranno fare bella figura. Sono convinto che ci saranno tre o quattro squadre scomode e tra queste c’è sicuramente il Palermo”.
L’ex portiere del Palermo vede dunque ottime prospettive in vista di una stagione nella quale per raggiungere risultati importanti sarà fondamentale il contributo di tutta la rosa ovviamente compresi i portieri. In tal senso a chiosa dell’intervista Fontana assicura che la porta del Palermo è in ottime mani: "In un campionato come questo e con le regole di adesso è giusto avere un titolare e un dodicesimo in grado di essere all’altezza essendoci tante variabili che possono influenzare la stagione dalle squalifiche per falli da ultimo uomo alla lunghezza del girone. Pelagotti è un portiere veramente importante per la categoria: penso che il fatto di avergli associato un ragazzo giovane come Massolo che può fare esperienza prendendo gli spazi che avrà durante la stagione sia stata una scelta giustissima da parte della società".