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Finale a un passo, Baldini innamorato pazzo di Palermo: "Resterò a vivere qui fino alla morte"

Il tecnico dopo la rotonda vittoria di Salò: "Questa squadra gioca così perché veste la maglia rosanero, i palermitani sono straordinari. Domenica sera dobbiamo avere la stessa fame". Soleri: "Felici per la vittoria ma mancano ancora novanta minuti"

Soddisfazione ma anche consapevolezza di non doversi accontentare. Questo è lo stato d’animo che alberga nel Palermo dopo il successo per 3-0 contro la Feralpisalò, espressione di una partita giocata a livello alto. Silvio Baldini elogia i suoi ragazzi ma al tempo stesso li sprona a tenere alta l’asticella sia per il traguardo della finale playoff, da conquistare domenica in un Barbera ancora una volta proiettato verso il sold out.

L’allenatore massese ha sottolineato l’importanza di non pensare a gestire la dote accumulata: “Pensare che abbiamo fatto il nostro compito - ha affermato -sarebbe l’errore più grosso da commettere. C’è un’altra partita, i ragazzi sono stati bravissimi perché si sono applicati facendo certe cose. Domenica al Barbera dobbiamo gare la stessa grande prestazione davanti 35 mila mila persone con la fame e la voglia ma pensando alla prestazione, senza farci condizionare dal vantaggio per quanto sia importante. Dobbiamo restare concentrati, domenica dipenderà da come interpretiamo le emozioni senza pensare di gestire, non possiamo gestire. Dobbiamo andare avanti per la nostra strada, vincere i playoff e per farlo bisogna giocare con la stessa intensità e la stessa fame di voler essere più forte dell’avversario”.

Baldini nel parlare in termini positivi della crescita della squadra si è soffermato sull’episodio del rigore: “Se non sei matura come squadra - ha detto - non fai un certo tipo di prestazione. Se non hai la maturità di leggere la situazione e ti adatti ad una situazione, rischi. È bastato un attimo di tensione in meno a inizio ripresa che è venuto fuori con il Var il calcio di rigore, ancora una volta Massolo ha dimostrato di essere un grandissimo portiere, facendo una parata difficile perché Miracoli è un grande rigorista”.

Baldini ha poi sottolineato come questo Palermo sia soprattutto un’espressione della città più che una sua creatura: “Questa squadra gioca così perché ha la maglia rosanero - ha osservato - questa magia viene dal pubblico che ci sostiene, senza i 35 mila spettatori e questo affetto non si può fare il salto di qualità, Il salto di qualità ce lo ha fatto fare la gente che ci ama e ci accetta anche quando sbaglio, quando siamo andati sotto nelle scorse partite il pubblico ci ha sostenuto, questo fa la differenza. Stasera sentivo i tifosi avversari che dopo il 2-0 hanno smesso di incitare. Questa è la differenza tra il popolo rosanero e gli altri: il popolo rosanero ha sposato questa causa e non gli interessa il risultato far sentire la sua fede. In settimana ho visto allo stadio ballare bambini, anziani e donne: lì capisci che rappresenti delle persone ed è a quel punto che è scattata l’autostima nei giocatori. Non possiamo tradire quello che ci sta dando la gente a livello affettivo”.

Il tecnico rosanero ha voluto rimarcare il sostegno dell’ambiente spendendo parole d’amore: “Ormai si sa che i biglietti delle partite si esauriscono - ha concluso - ci siamo abituati ed è questa la cosa più bella, vedere la città che si innamora della propria squadra ed ha delle soddisfazioni perché la squadra gioca col cuore. I siciliani e i palermitani sono diffidenti ma se gli dai il cuore loro ti danno l’anima. Ho fatto capire ai ragazzi che la nostra cultura deve essere legata alla loro cultura, bisogna dare e dare senza pensare di ricevere poi saremo alla fine ricompensati. Il popolo siciliano e quello palermitano è straordinario, non a caso ho deciso di morire nella vostra terra, è troppo bella la Sicilia, è troppo bella la vostra cultura e la vostra amicizia”.

Soleri: “Vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi”

Edoardo Soleri ha confermato di essere uno dei fattori di questo Palermo anche ieri sera a Salò dove ha timbrato, con una splendida conclusione in controbalzo, il terzo gol rosanero e dodicesimo stagionale. Come il suo mister, anche il centravanti scuola Roma, nell’essere soddisfatto predica calma: “Siamo molto felici e anche io personalmente ma sappiamo che mancano novanta minuti - ha affermato - dobbiamo essere contenti e concentrati per raggiungere la finale che va conquistata sul campo. Io sono felice qui a Palermo e quando vengo chiamato in causa dall’inizio o a partita in corso manca una partita, speriamo altre tre, dobbiamo mettere tutti davanti il Palermo, che è la cosa più importante che c’è. Domani ci alleniamo qui, poi rientriamo e prepariamo subito la partita”.

Il numero 27 rosanero ha infine parlato dell’impatto emotivo dello stadio palermitano: “Il Barbera pieno è un’emozione per tutti - ha concluso - trovare uno stadio di 34 mila persone che ti incita dal primo minuto e continua incitarti anche quando sei sotto perché i tifosi sono i primi a crederci è qualcosa di incredibile. Speriamo domenica di trovarne altrettanti: sono la nostra forza e speriamo che ogni domenica battano un nuovo record, se lo meritano per quello che ci hanno dato e speriamo di renderli orgogliosi”.

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