Sospetti casi Covid: rinviato tra le polemiche il derby per la salvezza Monreale-Cus
La partita, in programma originariamente oggi pomeriggio, è stata rinviata a mercoledì a causa del problema riscontrato nel gruppo squadra della polisportiva universitaria che ha spiegato la situazione. I padroni di casa polemizzano fortemente con la decisione
Originariamente previsto oggi pomeriggio al Ribolla il derby tra Monreale e Cus Palermo, valido per la sedicesima giornata del girone A di Eccellenza è stato rinviato a mercoledì pomeriggio ufficialmente per ragioni organizzative. La decisione ha fatto storcere il naso al Monreale che in un post su Facebook ha spiegato come il motivo del rinvio sia stato dato dalla sospetta positività di alcuni giocatori del gruppo squadra Cus: “La gara in programma oggi pomeriggio tra Monreale e Cus Palermo, non si giocherà. Non per casi di positività (così come consentito dal regolamento) ma per "sospetta positività da contatto stretto" nella squadra avversaria. La gara è stata rinviata a mercoledi 26, data in cui si è già certi della negatività. Spiegateci meglio”.
Il Monreale: "Situazione non ammissibile"
Il direttore sportivo biancazzurro Natale Picano ha spiegato come è andata la vicenda in modo apertamente polemico: “Ieri alle 13:30 telefona il segretario federale - spiega a PalermoToday - dicendo che la partita - viene rinviata per presunti, sottolineo presunti casi di Covid: alcuni giocatori avevano avuto contatti con gente positiva, non sappiamo quanti fossero, se erano positivi o meno. Tanto valeva fare i tamponi la mattina e vedere chi poteva giocare e chi no. Siccome loro ci stanno marciando sopra alla fine gli è stato acconsentito. Il presidente ci ha interpellato dicendo che avrebbe rinviato la partita a mercoledì. Questo è un abuso: noi mercoledì abbiamo problemi organizzativi importanti, dalla disponibilità del campo che abbiamo domenica agli impegni lavorativi dei tesserati. Cosa dobbiamo fare: richiedere un nuovo rinvio che sarebbe comunque un mercoledì? Il presidente Morgana prima doveva interpellare noi e poi doveva accertarsi con certificazioni valide che c’erano giocatori impossibilitati per colpa del Covid e allora il discorso così sarebbe stato diverso. Non è ammissibile però che una società chiama il presidente, dice telefonicamente che ci sono dei tesserati che hanno avuto positivi e viene rinviata la partita senza accertamenti di merito”.
Il Cus: "Problema di protocollo, presa decisione più opportuna"
Il responsabile calcistico del Cus Pietro Adragna ha altresì spiegato come sono andate le cose sottolineando che tutto sia legato a una questione burocratica: “La situazione è questa: c’è un protocollo molto confuso perché siamo equiparati ai nazionali - spiega a PalermoToday -ma ci sono delle deroghe che condizionano i tempi di recupero post-negativizzazione. Noi siamo in una condizione particolare di indisponibilità rispetto al gruppo squadra di atleti in un numero che non è ben qualificabile rispetto alle indicazioni protocollari che sono molto vaghe. Abbiamo messo la Federazione al corrente della nostra situazione, segnalando la vaghezza dei protocolli a riguardo e quindi volevamo capire chi considerare indisponibile e chi no e per quale motivo. La Federazione salomonicamente ma in modo opportuno, ha creato i presupposti affinché, passando dei tempi ragionevoli, non avremo più un numero dannoso di assenze a partire da mercoledì, trascorso qualche giorno in più che consentirà di poter far trascorrere i sette giorni post-negativizzazione che renderebbero indisponibili altri atleti. Ringrazio la Federazione, la segretaria Costantino, il presidente Morgana e il dottor Cutrera per la sensibilità mostrata in questa circostanza”.