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La doppietta di Moro stende i rosanero: il derby va al Catania, il Palermo finisce in 9

Al Massimino i padroni di casa partono molto meglio della squadra di Filippi, portandosi in vantaggio con un rigore del capocannoniere del campionato. Nella ripresa il Palermo abbozza una reazione ma non riesce a capitalizzare la superiorità numerica figlia del doppio giallo di Russini. Nel finale convulso gli etnei trovano il raddoppio con Almici e Luperini espulsi

Come spesso accade in ogni derby alla fine a prevalere è la squadra che partiva senza i favori del pronostico. La sconfitta del Palermo al Massimino contro il Catania rispecchia soprattutto la differenza d’approccio tra le due squadre con gli etnei partiti a mille e i rosanero al contrario molto sbiaditi. Il rigore al 24’ di Moro è il primo episodio di una partita che con il passare dei minuti ha preso letteralmente fuoco: la seconda rete del capocannoniere del campionato nel finale il suggello per gli etnei, risultati alla fine più forti mentalmente di un Palermo poco lucido e sull'orlo di una crisi di nervi che torna a casa con una sconfitta pesante, due espulsioni dirette e la sensazione che siano stati fatti tanti passi indietro rispetto alle ultime uscite.

Filippi decide di puntare su Accardi da quinto e Crivello come braccetto di sinistra per dare sostanza alla fase difensiva: Baldini scompagina con Greco alla Perrotta e l'imprevedibilità di Biondi sulla destra. Il primo tempo dà ragione al tecnico rossazzurro. Il Catania parte con le marce alte spingendo il Palermo nella propria metà campo. Il forcing dei padroni di casa, sospinti dal pubblico sugli spalti, si concretizza al 21': Biondi viene accerchiato in area dai difensori palermitani, con Odjer che lo tocca: l'arbitro fischia il rigore con gli animi che si scaldano. Dopo tre minuti di capannello intorno all’arbitro, dal dischetto si presenta Moro che spiazza Pelagotti. Sugli spalti la gioia catanese viene smorzata da attimi di tensione dovuti ad un malore occorso ad un tifoso in curva con i sanitari entrati nel settore. Alla ripresa del match l'inerzia però non cambia: il Catania è ulteriormente galvanizzato: il Palermo non riesce a reagire, ripartendo senza però grande veemenza. 

Il Catania va vicino più volte al raddoppio: prima Russini sfiora la porta con un tiro in scivolata alla Tardelli; poi Biondi si mette in proprio eludendo la difesa costringendo Pelagotti ad una grande parata con Greco che non trova la porta sul successivo tap-in; infine ancora Russini sul gong incrocia un diagonale che si spegne ancora a lato. Dal canto suo il Palermo produce una sola occasione con Odjer, non la solita Dinamo al di là del fallo da rigore, ma si tratta di un tentativo velleitario. Nell'intervallo si registra la cerimonia di consegna del ricavato del Prederby di ieri. 

Filippi: "Atteggiamento sbagliato, ma non ho schierato una formazione difensiva"

La necessità di un cambio di passo da parte del Palermo è evidente: Filippi dà la prima scossa lanciando Silipo al posto di Odjer. Il fantasista romano è la variabile impazzita che fa vacillare il banco della difesa rossazzurra: con Almici e Luperini al posto di Buttaro e Dall'Oglio i rosanero guadagnano il, predominio territoriale. La retroguardia etnea, pur avendo perso capitan Claiton per infortunio riesce a tenere, andando in crisi solamente quando Soleri (decisamente meglio di un Brunori in ombra) si coordina in area su una torre di Almici, non trovando la porta di poco. Al 66' il Catania si complica la vita: Russini, già ammonito, interviene in scivolata su Brunori, prendendo il secondo giallo. Baldini non può far altro che strutturare definitivamente la barricata già configurata con gli ingressi di Izco e Provenzano,  mettendo un esterno di copertura come Zanchi al posto di Biondi: Filippi getta nella mischia il redivivo Floriano al posto di Valente

Il Palermo attacca con disperazione ma senza mordente: il Catania si chiude. I minuti passano, gli animi si scaldano, i nervi saltano. Almici per cercare di non perdere tempo strattona un raccattapalle con veemenza. La consapevolezza dell'errore non basta: rosso per il terzino e parità numerica ristabilita con tante L'episodio rimette in partita il Catania che all'85' emette la sentenza definitiva sul match: Zanchi crossa da sinistra, Moro in area lavora palla, elude Marconi e Crivello e trafigge Pelagotti. L'ingresso di Fella è la mossa della disperazione rosanero, ormai dilagante. I padroni di casa sfiorano il terzo gol ancora con Moro, che egoisticamente preferisce tirare per portarsi il pallone a casa, trovando la risposta di Pelagotti.  Nel finale Luperini cede alla frustrazione rimediando un evitabile rosso diretto. Il tiro alle stelle di Silipo è la chiosa finale di un derby amaro. Il Bari, ad una settimana dallo scontro del Barbera, adesso ha l’occasione di allungare nel suo derby contro il Taranto.

Il tabellino

Catania (4-3-3): Stancampiano; Calapai, Claiton (45’ Ercolani), Monteagudo, Pinto; Rosaia (88’ Albertini), Greco (63’ Provenzano), Maldonado (63’ Izco); Biondi (70’ Zanchi), Moro, Russini. All. Baldini;

Palermo (3-5-2): Pelagotti 6; Buttaro 6 (54’ Almici 4), Marconi 5, Crivello 5; Accardi 5,5 (86’ Fella s.v), Odjer 5 (45’ Silipo 6), De Rose 5,5, Dall’Oglio 5 (54’ Luperini 4), Valente 4,5 (70’ Floriano 5); Brunori 4,5, Soleri 6. All. Filippi 5;

Arbitro: Rutella (Enna)

Reti: 24’, 85’ Moro

Ammoniti: 18’ De Rose, 23’ Pinto, 33’ Claiton, 51’ Accardi, 59’ Russini, 81’ Monteagudo, 81’ Soleri, 85’ Moro

Espulsi: 66’ Russini (secondo giallo), Almici 79’, 90’ Luperini

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