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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

Baldini e l'addio a Palermo: "Santa Rosalia mi ha detto di aprire gli occhi, non si può andare in A"

Il tecnico dimissionario spiega come sia cambiato il clima nella squadra: "I giocatori avevano aspettative diverse, c'è insoddisfazione nel gruppo". Il ds Castagnini: "Ci siamo accorti di non poter proseguire sulla strada dell'anno scorso e abbiamo detto basta"

"Sento di non essere parte del progetto della società e per questo mi dimetto. Mi rendo conto che non ci sono gli stessi presupposti dello scorso anno. Volevo portare la squadra in Serie A ma non ci sono le condizioni per farlo". Queste sostanzialmente sono le ragioni che hanno portato Silvio Baldini a lasciare per la seconda volta la panchina del Palermo, assieme al ds Renzo Castagnini, anch'egli dimissionario per le stesse ragioni. La conferenza stampa degli ormai ex tecnico e ds, pur senza animosità, fa emergere l'incolmabilità della distanza col City Football Group.

Visioni differenti, espressione di un feeling mai sbocciato con la nuova proprietà e la sensazione di non essere centrali nel progetto della nuova proprietà. In fondo nulla di imprevedibile conoscendo le parti in causa: la sensazione che il binomio tra Baldini e il City Football Group non potesse funzionare per varie ragioni è stata sin da subito evidente. 

Per il tecnico di Massa il problema principale sta nel fatto che è venuta meno la magia all'interno del gruppo per varie ragioni che il tecnico ha spiegato: "Alcuni giocatori credevano di prendere un ingaggio migliore - ha affermato - altri hanno dovuto aspettare dieci giorni per essere confermati ed una serie di persone attorno a me non sono felici. Ognuno mi ha esternato delle amarezze.Tutte queste cose hanno rovinato il gruppo. Non voglio accusare il Palermo che ha giustamente cambiato modo di lavorare con la nuova proprietà. Mi sarei dovuto dimettere prima ma non son voluto fuggire. I giocatori che hanno vinto i playoff erano considerati mediocri e hanno fatto un risultato straordinario. Potevamo arrivare in Serie A se non subito magari dopo ma non ci sono più i presupposti. Il destino mi ha aiutato a realizzare il mio sogno diciotto anni dopo che mi era stato tolto, perché devo mangiarmi tutto tra due mesi? Tra la dignità e i soldi scelgo la dignità. Nulla contro la dirigenza ma il mio modo di lavorare non può essere in sinergia col loro".

Per Baldini l'amichevole persa contro il Pisa, consorella in questa Serie B, è stata il momento spartiacque: "Anche se avevamo 6-7 giocatori a casa quattro gol in mezzora non li prendiamo nemmeno  se giochiamo con la Berretti. Dopo quattro reti prese in mezzora, Santa Rosalia la mia protettrice mi ha detto di aprire gli occhi non bisogna far finta di niente, è una partita che ci ha fatto rendere conto dei problemi. Il Palermo ha nel tempo la possibilità di creare una squadra forte e duratura, non ne farò parte ma ne va della mia dignità".

Castagnini: "Abbiamo condiviso le scelte di mercato"

Anche il ds del Palermo Renzo Castagnini ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a fare il passo indietro assieme al tecnico, col quale era legato a doppio filo: "Il mister con il City Group non ha mai avuto rapporti diretti - ha spiegato - per questo l'allenatore non si sentiva al centro del progetto. Il mercato l'ho fatto insieme al City, condiviso e scelto anche da me ma non è una questione di mercato. Quando confermi un calciatore il filo è sottile tra confermarlo in un modo o in un altro modo. Noi abbiamo lavorato l'anno scorso su questo tipo di emozioni e quest'anno non riuscivamo più a dare ai giocatori. Non ho niente contro il City o contro Zavagno".

Come il tecnico anche l'ex dirigente ha sottolineato come l'atmosfera sia cambiata e come sia stato impossibile riprendere da dove si era concluso: "I giocatori che hanno firmato il rinnovo sono contenti ma bisogna vedere come si firma il rinnovo. Ci sono passaggi importanti come l'attesa per la firma, se un giocatore aspetta dieci giorni per firmare può sentirsi meno importante di prima. Tutto ciò è colpa nostra, le responsabilità sono mie e me le assumo. Abbiamo fatto un certo tipo di discorso come l'anno scorso ma non ci siamo riusciti. Ce ne siamo accorti prima di proseguire su questa strada abbiamo detto basta e che era difficile riproporre quello che ci ha dato successo lo scorso anno".

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