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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Palermo, la Fidelis Andria, la B e quei sogni senza... Sonzogni

L'ultimo confronto in campionato tra le due squadre risale alla stagione 2000/2001. Il pareggio per 2-2 consentì l'aggancio al Messina vittorioso all'Aquila, convincendo Sensi ad esonerare l'allenatore per ingaggiare Ezio Sella. Anche 10 anni prima le due squadre pareggiarono a fine campionato ma il sapore fu totalmente diverso...

Palermo e Fidelis Andria domenica si ritroveranno contro a poco più di vent’anni di distanza dall’ultimo match, avvenuto sempre in terza serie. I precedenti tra le due squadre a onor del vero non sono stati molti e risalgono quasi tutti agli anni ’90, in quello che per i pugliesi fu un decennio glorioso e per i rosanero una fase di altalenante transizione. Nei quattordici scontri complessivi (otto in C e sei in cadetteria) il bilancio è leggermente favorevole alla Fidelis che ha vinto tre volte contro le due del Palermo: in mezzo ci sono nove pareggi.

Raramente, per non dire mai, le sfide tra i due club sono state degli scontri diretti per un obiettivo comune: ciò però non ha impedito che in certi momenti la storia del Palermo prima di compiersi incrociasse proprio i sentieri della squadra biancazzurra. Così fu in effetti nell’ultima partita ufficiale giocata dalle due squadre in campionato. Serie C1 girone B, stagione 2000/2001, presidenza Sensi. Il Palermo è guidato da Giuliano Sonzogni, che in passato aveva allenato anche la Fidelis Andria, con la quale nella stagione 1995/1996 aveva rifilato una sonora sconfitta ai Picciotti di Arcoleo con un 4-0 firmato dal gol di Mazzoli e dalle reti dei futuri rosanero Massara e Scaringella (doppietta). In quel campionato il Palermo viaggiava a vele spiegate verso la promozione ma a cinque giornate dalla fine la marcia rosanero ha subito una battuta d'arresto: il Messina, vittorioso nello scontro diretto della giornata precedente al Celeste, si è portato a 55 punti, due in meno rispetto al Palermo. La Fidelis Andria che arriva nell’allora Favorita il 29 aprile 2001 è una squadra sull’orlo del baratro bisognosa di punti salvezza a tre giornate dalla fine del campionato.

Il Palermo gioca come se non ci fosse domani con i pugliesi che si affidano al più classico attendismo di provincia. Nonostante ciò, è proprio la Fidelis Andria a passare in vantaggio con Biancolino, che batte Sicignano su un rigore conquistato in precedenza da Di Giannatale. La necessità di fare risultato diventa un’urgenza per il Palermo, che assedia la porta difesa da Lucenti. Il pareggio arriva nella ripresa: un altro rigore, guadagnato da Bombardini e trasformato da Firmino Elia. I rosanero galvanizzati dal gol si gettano in avanti ma la porta sembra stregata e tutti i tentativi del Palermo si spengono mestamente a lato.

All’80’ arriva il catino d’acqua gelida: a rovesciarlo sopra il pubblico rosanero è Capparella, che si beve tutta la difesa del Palermo prima di superare Sicignano in uscita con un pallonetto morbido. L’urgenza è diventata disperazione anche perché il Messina sta vincendo 2-0 a L’Aquila mettendo così la freccia per il sorpasso. Al 93’, dopo un miracolo di Sicignano su Villanueva, arriva il pareggio con un tiro in controtempo di capitan Cappioli nel cuore dell’area. Palermo e Messina sono a pari punti a quota 58 ma ad andare in B per gli scontri diretti a favore sarebbero i peloritani: sembra che tutto sia finito. Sensi silura Sonzogni chiamando al suo posto per le restanti due giornate Ezio Sella. Il resto è storia, con il Palermo che sale in B in quel rocambolesco 12 maggio e il Messina che, dopo essersi fatto male da solo ad Avellino, lo raggiungerà una settimana dopo: per la fredda cronaca la Fidelis conclude il suo campionato all’ultimo posto retrocedendo in C2.

Se l’incontro di vent’anni fa alla fine dei conti fu un momento difficile che col senno del poi forse si può considerare persino un punto di svolta, quanto successe invece il 2 giugno 1991 sempre in casa contro la Fidelis resta invece una pagina memorabile tout court. Il Palermo dopo l’arrivo di Enzo Ferrari in panchina ha disputato un campionato di vertice che l’ha portato a giocarsi la promozione in B sfumata negli anni precedenti: nel grande pacchetto di mischia formatosi durante la stagione l’unica squadra a tenere la scia è stato il Casarano, rimasto a ridosso dei rosanero e della Casertana per tutto il campionato. La Fidelis Andria che aveva disputato a lungo una stagione di vertice arriva alla Favorita senza velleità particolari; i rosanero devono invece lasciarsi alle spalle la delusione per la seconda sconfitta consecutiva in finale di Coppa Italia di C, maturata pochi giorni prima contro il Monza, vittorioso per 1-0 nella gara di ritorno al Brianteo,

Nell’impianto di viale Del Fante, gremito in ogni ordine di posto si respira l’aria del grande evento e in questo contesto difficilmente il Palermo può sbagliare. La zuccata di De Sensi alla mezz’ora è il primo passo verso la promozione; la vittoria del Perugia al Curi contro il Casarano il lascia passare per la cadetteria: il gol di Guerra al 90’ un mero corredo statistico. Il Palermo torna in B cinque anni dal primo trapasso: alla Favorita come successivamente per le vie della città è festa e tripudio. La Fidelis Andria riuscirà nell’impresa di salire per la prima volta in cadetteria l’anno successivo con il Palermo che invece retrocede. Le due squadre si ritroveranno contro in Serie B per tre stagioni di fila dal 1994 al 1996 e poi successivamente in C per due anni dal 1999 al 2001.

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