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Martedì, 19 Marzo 2024
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"A Palermo per essere protagonista", Broh si presenta e pensa al Potenza

Il giovane centrocampista ivoriano, ma nato a Parma, scalpita per lasciare il segno già nel match di domenica prossima. Centrocampo a due o a tre? "L'importante è riportare in alto questi colori"

Finalmente Jeremie Broh. Doveva essere il primo botto di mercato a settembre e invece il suo passaggio al Palermo si è materializzato a un passo dal gong finale. Il giovane centrocampista ivoriano con doppio passaporto adesso però è a tutti gli effetti un giocatore arruolabile per Boscaglia. "Magari già dal match col Potenza, ma spetterà al mister dire se sono pronto", ha svelato il centrocampista rosanero in sala stampa.   

Della serie meglio tardi che mai. Boscaglia lo ha aspettato e adesso, a distanza di un mese, potrà finalmente iniziare a coccolarsi il suo centometrista. Che per caratteristiche tecniche sarà senz’altro uno dei pochi inamovibili a centrocampo. "Ho sempre giocato in un centrocampo a tre, ma se penso alle mie caratteristiche sono comunque convinto di poter dare una mano a questo gruppo. Sono un calciatore di buona gamba, oltre che di ottima qualità. Ho tanti modelli di giocatori a cui mi ispiro, mi piaceva tantissimo Seedorf, mentre adesso seguo con grande ammirazione Pogba. La mia caratteristiche migliore - ha spiegato - è sicuramente la progressione palla a piede. Mi metto a disposizione del mister, poi però spetterà a lui  fare le proprie valutazioni. Non sono partito per Teramo perché avevo bisogno di allenarmi ancora un po’. Vedremo invece la prossima settimana cosa accadrà. 

“Palermo è la mia grande occasione”, ha poi sottolineato Jeremie Broh. Anche perché dopo l'esperienza col Sudtirol, il calciatore 23enne ha faticato nel ritagliarsi un ruolo da protagonista sia a Padova che a Cosenza. "Palermo è una grandissima piazza, quando è arrivata l’offerta - ha raccontato - ho voluto subito prenderla in considerazione. Sono qua per dare una mano alla squadra e portarla dove più merita. Piazze come queste non si discutono. Ricordo la mia prima volta al Barbera da avversario, due anni fa quando giocavo col Padova. E' stata una bella emozione, lo stadio era una bolgia c'era tantissima gente che tifava per la propria squadra del cuore. La trattativa con il club era già chiusa da tempo, ma per questioni di protocollo ho dovuto fare diverse visite mediche prima di approdare in Sicilia. Purtroppo non sono potuto partita per Teramo, ma ho visto la partita giocata dai miei compagni e quello che penso è che si può sempre fare meglio. E' stato un match complicato anche perché il Teramo stava meglio fisicamente".

"Sicuramente - ha concluso - non dobbiamo allarmarci. Per vincere la C ci vorranno fame e umiltà. Il nostro blasone potrà essere un’arma a doppio taglio perché tutte le squadre che incontreremo vorranno fare la partita della vita". 

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