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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Boxe, Bentivegna vuole la rivincita: "Punto a riconquistare ciò che mi spetta"

Dopo la sconfitta ai punti contro Max Ballisai, costato il titolo italiano dei superleggeri, il pugile palermitano è pronto a riprendere gli allenamenti. La rissa dopo il match? "Sono dispiaciuto, l'arbitro non aveva alcuna responsabilità"

Giancarlo Bentivegna vuole la rivincita. Il match perso ai punti contro Max Ballisai, costato il titolo italiano dei superleggeri, brucia ancora. Messa da parte la "rabbia e la delusione per il verdetto", però, il pugile palermitano è pronto a riprendere gli allenamenti.  

"Con l'incontro di venerdì - afferma il boxeur della Palestra Popolare Palermo - io e il mio staff ci giocavamo il titolo italiano. Un appuntamento cui siamo giunti dopo mesi di instancabile allenamento, di meticolosa e paziente preparazione. Tanta la rabbia e la delusione per il verdetto. D'altronde ci rendiamo conto del fatto che, essendo il pugilato uno sport, la sorte ha giocato un ruolo importante e questa volta in mio sfavore. Nonostante ciò non ci faremo abbattere dal risultato, per quanto controverso, ma coglieremo l'occasione per migliorare, per cercare di non ripetere gli errori commessi dal punto di vista sportivo. Solo dieci giorni di fermo per 5 miseri punti di sutura non basteranno a fermarci!".

"Riprenderò subito ad allenarmi, sempre con lo stesso amore e la stessa dedizione per questo sport, puntando a riconquistare ciò che ci spetta - aggiunge Bentivegna -. Sto bene, mi sento carico e pronto per ricominciare. Il mio avversario si è dimostrato di estremo valore, ma visto che il match si è concluso in maniera incompleta spero possa darmi presto una rivincita. Sì, la vorrei tanto! La decisione del medico non ci ha consentito di concludere un incontro importante come quello e non ho avuto la possibilità di dimostrare integralmente la mia preparazione".

Se l'esito del match ha lasciato tutti con l'amaro in bocca, le scene da saloon western viste al PalaOreto dopo il verdetto dei giudici - tentata aggressione all'arbitro, minacce e pure un petardo lanciato sul ring - hanno rappresentato una brutta pagina per uno sport nobile come il pugilato. Bentivegna si dice "dispiaciuto, specialmente per l'aggressione nei confronti dell'arbitro che non aveva alcuna responsabilità dell'accaduto. Questa, semmai, sarebbe da addebitare al medico che ha deciso di interrompere prematuramente il match. La polizia è arrivata al palazzetto solo a fatti conclusi - conclude il pugile - ma fortunatamente la situazione è stata gestita e contenuta. Né l'arbitro Ramacciotti, né altri hanno riportato alcuna lesione".

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