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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Via alle consultazioni: Stellone alla ricerca degli 11 ministri per la A

Lo slittamento dei playoff ha dato la possibilità al tecnico di avere tutta la rosa a disposizione: toccherà a lui scegliere gli undici titolari. Dalla difesa (a quattro) all'attacco: ecco il borsino dei rosanero

Mentre in Italia si è disperatamente cercato di formare un Governo, a Palermo invece mister Stellone è ancora alla ricerca della sua fedelissima squadra dei “ministri” per i playoff: da quelli della difesa a quelli del centrocampo fino ad arrivare all’attacco. Undici titolari che possano far volare il Palermo, una scelta non semplice vista l’ampia rosa messa a disposizione del tecnico rosanero. Perché se nelle sue uniche quattro apparizioni sulla panchina dei rosa, Stellone ha sempre dovuto fare i conti con qualche assenza di lusso, adesso invece – complice anche lo slittamento dei playoff - tutti i giocatori sembrerebbero pian piano tornare a disposizione. Le “consultazioni” continuano, il tecnico rosanero avrà tempo fino al 6 giugno. Poi il Palermo dovrà vedersela contro la vincente di Venezia-Perugia (in programma oggi).

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Difesa

Si parte dal reparto arretrato e in particolar modo dai suoi quattro. E su questo non ci sono dubbi: dal suo approdo a Palermo Stellone non ha mai nascosto l’intenzione e la voglia di cambiare i meccanismi di una squadra che per gran parte della stagione, con Tedino in panchina, aveva invece giocato con una difesa a tre. Due centrali e due terzini pronti a spingere ma anche a difendere. E fra Rajkovic, Bellusci, Struna, Szyminski e Accardi il tecnico rosanero non può che tornare a sorridere. Aspettando anche il verdetto sul polacco Dawidowicz, ancora incerta infatti la sua presenza ai playoff per via della convocazione pre-mondiale arrivata dalla Federazione polacca. Certo, Dawidowicz ha dimostrato di poter essere un giocatore su cui poter fare affidamento, ma le alternative (che in fondo alternative non sono) non mancano, anzi. Perché sia Bellusci che Struna - verso il pieno recupero -  che Rajkovic meritano di giocare per quanto fatto vedere quest’anno. Uno più convincente dell’altro. Il giocatore sloveno, tornato a Palermo in punta di piedi fra lo scetticismo dei tifosi, è invece riuscito a mettere tutti d’accordo.

Bellusci, il veterano della difesa, ha dimostrato che l’età è solo un numero relativo, riuscendo nell’arco della stagione a mettersi in evidenza per grinta e carisma. Poi c’è Rajkovic, il gigante serbo. Una carriera condita purtroppo da un susseguirsi d’infortuni, ma anche da un’unica certezza: quando il difensore rosanero sta bene non fa sconti a nessuno: fisico, tecnica e perché no, anche un discreto fiuto del gol mostrato al Tardini. Dunque, se Stellone dovesse confermare il 4-4-2 o il 4-3-1-2 ci sarebbero soltanto due poltrone per almeno tre giocatori. Scegliere non sarà semplice ma con un ritmo di una partita ogni tre giorni potrebbe esserci spazio per tutti. Nessun dubbio invece sulle corsie: i terzini di questo Palermo saranno Rispoli a destra e Aleesami a sinistra. Morganella sta bene, ma Stellone vuole prima vederci chiaro. Rischiare una ricaduta, così come per Ingegneri, non gioverebbe né alla squadra né ai giocatori.

Centrocampo

Dai quattro della difesa a quelli del centrocampo, mutandosi in caso di assenza dei due esterni alti nei magnifici tre. Tante possibili e valide soluzioni anche in mezzo al campo con una però più concreta di tutte le altre. Perché l’idea di schierare Coronado a sinistra e Rolando a destra non ha deluso le aspettative. Il terzino di proprietà della Samp ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per essere un titolare, Coronado invece ha dato la sensazione di poter giocare dovunque e con chiunque, riuscendo sempre a fare la differenza. Perfino l’esperimento Trajkovski esterno alto sinistro potrebbe aver dato i suoi frutti. Insomma, Stellone vuole due ali per poter far volare il Palermo. Soltanto a Salerno – quando mancavano sia Rolando che Coronado – il tecnico rosanero ha optato per un centrocampo a 3 senza la spinta dei due esterni. E per quanto riguarda i centrali? Jajalo, Gnahorè, Chochev e Murawski: tanta qualità e quantità. Il centrocampista francese al momento è chiaramente colui che ha pagato più di tutti l’arrivo di Stellone in Sicilia.

Il tecnico rosanero infatti ha sempre schierato dal primo minuto Murawski, alternando Jajalo e Chochev, lasciando dunque in panchina Gnahorè. A guidare le redini del centrocampo potrebbe proprio essere il centrocampista bosniaco: più esperienza dei suoi compagni di reparto e maggiore capacità di essere un leader: due elementi che in partite importanti come quelle playoff dove le gambe pesano e tremano sempre di più, possono fare la differenza. Da capire invece come Stellone deciderà di gestire i ballottaggi Chochev-Murawski, sempre che alla fine il tecnico rosanero non si affidi a un centrocampo a tre con il bulgaro, il polacco e il serbo in campo dal primo minuto. Se così fosse Coronado giocherebbe dietro le punte, più vicino alla porta avversaria dunque per alzare l’indice di pericolosità con i suoi tiri dalla distanza ma anche con i suoi contropiedi fulmini in grado di scardinare in due le difese avversarie.

Attacco

A proposito di esperienza e di capacità di essere leader: qui viene il bello. Nestorovski è tornato a completa disposizione lasciandosi così alle spalle un brutto infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per più di un mese. Trenta giorni in cui Nestorovski ha perso ogni certezza, diventando da bomber e punto di riferimento del gruppo a uno dei tanti punti interrogativi di questa squadra. Anche e soprattutto per meriti di La Gumina che in poco più di un mese ha dimostrato al Palermo e alla sua città di poter reggere il peso dell’attacco dei rosa. Dando perfino l’impressione di poter essere un trascinatore nonostante la sua giovane età. L’idea di vedere sia La Gumina che Nestorvksi in campo dal primo minuto potrebbe anche sembrare vincente, se non fosse per il fatto che la convivenza fra il macedone e l’attaccante palermitano nel corso della stagione non ha per niente superato le aspettative. In 475’ giocati l’uno al fianco dell’altro infatti i due sono riusciti a lasciare il segno soltanto due volte. Una per parte.

Tutt’altra musica invece quando La Gumina gioca al fianco di Moreo. Quattro gol siglati in 288’ giocati in tandem con il numero nove. Un bottino niente male, tanto che l’idea di vederli in campo insieme anche ai playoff starebbe stuzzicando Stellone. Certo, lasciare in panchina Nesto-gol potrebbe essere un rischio e allora chissà che il tecnico rosanero alla fine non decida di giocarsi il tutto per tutto con un tridente: La Gumina-Nestorovski-Moreo. Improbabile ma non per questo impossibile.

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