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Giovedì, 28 Marzo 2024

VIDEO | La Targa Florio Classica scalda i motori: auto pronte a sfrecciare in ricordo di Vaccarella

Un'edizione dedicata al campione recentemente scomparso, che ha rappresentato la Sicilia e l’Italia nel mondo con le sue imprese automobilistiche. Superata quota 200 auto con equipaggi provenienti da Giappone, Stati Uniti e Arabia Saudita. Appuntamento dal 14 al 17 ottobre

La Targa Florio Classica 2021 sarà dedicata a Nino Vaccarella, il campione recentemente scomparso che ha rappresentato la sua Sicilia e l’Italia intera nel mondo con le sue imprese automobilistiche. L’evento organizzato dall’Ac Palermo con la collaborazione dell’Automobile Club d’Italia e di ACI Storico, è stato presentato questa mattina allo Steri. 

A fare gli onori di casa il rettore uscnte Fabrizio Micari. A prendere poi la parola Marco Rogano, direttore generale ACI Sport SpA e Angelo Pizzuto, presidente AC Palermo. Paolo Inglese, direttore del Sistema Museale di Ateneo, ha sottolineato la funzione storica e culturale dell’evento nella sua interazione con il Museo dei Motori del Sistema Museale dell'Università di Palermo, funzione evidenziata anche da Marco Cammalleri, direttore dello stesso Museo, di cui è conservatore Giuseppe Genchi.

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Superata abbondantemente quota 200 auto tra i modelli più esclusivi e dal singolare significato storico e sportivo, molti dei quali direttamente collegati con la corsa automobilistica più antica del mondo. Domani, giovedì 14 ottobre si completeranno le operazioni preliminari e di verifica con controllo documenti degli equipaggi, sempre presso l’Università palermitana, da cui venerdì mattina alle 9 scatterà la prima tappa della gara, quarto e conclusivo round del Campionato Italiano Grandi Eventi di ACI Sport, alla volta della provincia di Trapani. Sabato 16 la seconda tappa sulle strade del Mito, porteranno auto ed equipaggi sulle Madonie su diversi tratti del “Medio Circuito”, poi alla sera taglieranno il traguardo sempre a Palermo. Domenica 17 ottobre il “Trofeo Città di Monreale”, la tappa più breve che dopo il passaggio da San Martino delle Scale ed una visita al famoso Duomo della città, riporterà i concorrenti a Palermo. La Cerimonia di Premiazione presso Villa Bordonaro ai Colli.

Saranno 325 i Km della prima ed articolata tappa che si spingerà fino a Mazara del vallo in provincia di Trapani; la seconda tappa si articola su 225 Km, tutti in provincia di Palermo, per un totale di 550 Km, su cui si svilupperà il percorso della Targa Florio Classica, a cui si aggiungeranno i 40 Km dell’ultima giornata “Trofeo Città di Monreale”.

“La Targa Florio evoca dei ricordi e degli aneddoti personali per questa ragione è sempre una doppia emozione poter partecipare alle presentazioni dell’evento, quest’anno l’emozione è particolare per la mancanza di Nino Vaccarella. Sono legato all’evento anche nella figura di ingegnere meccanico - ha esordito Fabrizio Micari nel dare il benvenuto ai presenti - e la Targa Florio è motivo di grande orgoglio del nostro essere siciliani nel mondo, è un evento di particolare importanza. Si è creato un binomio molto efficace con gli organizzatori ed dal 2012 insieme abbiamo iniziato un cammino concreto che procede in modo costruttivo. Una collaborazione solida tra Targa Florio e Università di Palermo, che si è sviluppato grazie all’entusiasmo delle persone con cui lavoro come il Direttore del Sistema Museale, del Direttore del Museo e del suo Conservatore. Il fatto che sia presso Ingegneria Meccanica il quartier generale è naturale, è quella la sede ideale per le auto, è quello il luogo simbolo”.

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“Per la prima volta presentiamo la Targa senza la presenza fisica del professore Nino Vaccarella - ha detto Angelo Pizzuto - l’Università è sempre al fianco di AC Palermo e ACI Sport per questo evento, insieme abbiamo portato avanti un progetto ed il Magnifico Rettore in particolare ha collaborato al progresso dell’evento, anche nei momenti più impegnativi, a differenza di altre istituzioni cittadine meno presenti”.

“La Targa Florio è sport è agonismo, ma anche cultura. Lo sottolineava spesso anche Nino Vaccarella, di cui si sente la mancanza fisica, poichè lui c’è stato sempre. Era costantemente vicino alla Targa - le parole di Marco Rogano - l’aspetto culturale dell’evento ha sempre un ruolo di primo piano per questa ragione il percorso si snoda attraverso dei luoghi meravigliosi della regione e poi si creano delle occasioni importanti per far conoscere delle location esclusive ai concorrenti. La Galleria D’arte Moderna Sant’Anna, le Cantine Florio di Marsala, Villa Tasca, il Duomo di Monreale e Villa Bordonaro ai Colli, sono tra i luoghi che i concorrenti avranno modo di scoprire e conoscere durante la Targa Florio Classica. Ci spingeremo sulle Madonie, su quelle strade del mito dove è nata e vive la Targa. Siamo rammaricati poiché non tutte le importanti strade che furono teatro della corsa automobilistica più antica del mondo sono percorribili, pertanto abbiamo dovuto forzatamente operare una selezione e ci dispiace che percorsi così ricchi di storia non siano percorribili. Il numero di concorrenti è in aumento e questo ci gratifica, sono aumentati sensibilmente gli equipaggi in arrivo dall’estero e vi è un congruo numero di auto di importanza davvero singolare”.

“Il Museo dei Motori è una delle più straordinarie attività messe in atto dal sistema museale d’Ateneo - ha evidenziato Paolo Inglese -, noi ci sentiamo ospiti della Targa Florio e lo siamo tutti, perché da siciliani non possiamo non riconoscere la vastità della storia dell’evento ed esserne parte di questa storia. Parliamo del più importante museo diffuso che vanta la nostra regione, misconosciuto da alcune istituzioni. Il percorso  è di per sè una storia fatta di voci, suoni, sapori e profumi. Tutta la strada è un museo dove si dovrebbero tutelare anche le scritte sui muri. La sua sotto valutazione è scandalosa. ACI e AC Palermo soltanto tengono in vita l’evento in modo esemplare”.

“E’ tempo di raccogliere testimonianze tecniche e tecnologiche per il Museo dei Motori. Sarebbe bello avere dei motori che hanno corso la Targa al suo interno - ha esordito così Salvatore Requirez, storico e storiografo di Targa Florio - A chiunque si chieda nel mondo cosa ricordi il nome Florio, certamente citerà la Targa. Il mito della Targa è quello contemporaneo, rispetto a quelli posticci legati anche al nome della famiglia, che li hanno preceduti. Il Circuito originale del 1906 si chiama Circuito Sicilia, Vincenzo Florio non sapeva che nel 1919 sarebbe cambiato il nome, nella prima edizione dopo la prima guerra mondiale. Poi il “Circuito Polizzi”, infine in seguito alla 2^ guerra Mondiale sarà “Circuito delle Madonie” il più iconico, anche perché su quello sono arrivate le vittorie del grande Nino Vaccarella. Il ‘Preside Volante’ non amava le gare di regolarità, ma le sentiva ed era sempre presente, anche alla rievocazioni, con rispetto e passione”.

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