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Sognando Vasari: il Palermo dei palermitani, 20 anni dopo è tornata la squadra dei picciotti

La Gumina e i suoi "fratellini": con Accardi e Fiordilino si rivedono in prima squadra i prodotti fatti in casa. Una scalata vertiginosa, dagli esordienti ai "grandi"

La Gumina, Accardi e Fiordilino: da sognando Beckham a sognando Vasari. I tifosi del club rosanero hanno potuto ammirare negli ultimi anni il Palermo degli argentini, degli slavi, dei macedoni e perfino dei polacchi, ma mai si è parlato di una squadra in mano ai palermitani. Non uno, ma ben tre: La Gumina, Accardi e Fiordilino in campo, nell'ultima partita erano l’uno accanto all’altro, proprio come nella lunga trafila che hanno dovuto scalare stagione dopo stagione per poter – un giorno – realizzare il sogno di giocare con i grandi. Giovani, “tosti” e con ampi margini di miglioramento. Così il Palermo può finalmente coccolarsi i suoi prodotti a chilometro zero.

Al di là dei tre punti, quella con l’Avellino, sarà e non può che non essere altrimenti, una partita da ricordare e da scrivere in stampatello negli annali del club, perché raramente al Renzo Barbera si sono potuti vedere tre palermitani in campo impegnati a dare battaglia con addosso la maglia della propria città. A maggior ragione se l’obiettivo è quello di far tornare grande il Palermo. E non a caso a gustarsi questo raro spettacolo in tribuna c’era Dario Baccin, ex responsabile del settore giovanile che negli ultimi anni ha fatto sì che questi ragazzi potessero continuare a coltivare le proprie speranze senza dover fare la stessa fine di chi come loro anni prima ha provato a raggiungere questo emozionante traguardo.

E se nelle ultime settimane Tedino è stato più volte criticato e perfino delegittimato da tantissimi tifosi, i supporter del club rosanero alla fine non potranno che ringraziarlo per aver dato fiducia ai ragazzini fatti in casa. E peccato che Lo Faso abbia deciso di trasferirsi a Firenze, altrimenti i palermitani potevano anche essere quattro (anche se il suo futuro in viola, dopo l'infortunio, è un rebus). Esordienti, allievi, Primavera e prima squadra. Da lì in poi per molti il peggio è passato e invece non è affatto così. Lavorare, convincere il tecnico di meritarsi quel posto e confrontarsi con campionati e squadre sempre più competitive non è affatto una passeggiata, ma i tre “compari” non si sono mai arresi, neanche quando le cose sembravano complicarsi. Perché il segreto alla fine non può che essere quello di lavorare a testa bassa, ogni giorno sempre di più tenendo sempre bene in vista l’obiettivo di crescere e di riuscire a consacrarsi con gli stessi colori che li hanno accompagnati per più di dieci anni.

Che sia finalmente un cambio di musica? Puntare sul vivaio di questa squadra potrebbe davvero essere quello che negli ultimi anni è mancato al Palermo? Il verdetto del campo dice che in questo momento il Palermo non può fare a meno della grinta e la determinazione di Nino La Gumina. Contro i Lupi, Accardi (entrato al posto di Bellusci) non ha fatto assolutamente rimpiangere l’assenza di uno dei gladiatori della difesa, Fiordilino invece gettato nella mischia al posto di Murawski ha finalmente potuto assaporare il campo di gioco dopo un periodo di lunga attesa. E chissà se dopo aver visto La Gumina prendere il posto dell’infortunato Nestorovski, adesso non toccherà al giovane Accardi prendere le redini della difesa dopo l’ennesimo stop di Bellusci. Tedino ci crede, Palermo ci crede, il Renzo Barbera è la loro casa e questa maglia è soprattutto la loro: il club rosanero in mano ai palermitani. 

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