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Capire a che punto è l'epidemia della "lingua blu" tra gli ovini

La Coldiretti richiede all'Assessore Regionale della Salute, Lucia Borsellino di conoscere a che punto è l'epidemia che nelle scorse settimane ha contagiato interi allevamenti tra Palermo e Trapani.

Sono alcuni mesi che nei territori siciliani delle province di Palermo e Trapani molti allevamenti di ovini sono stati colpiti dalla Blue Tongue. Questa malattia  infettiva, non contagiosa, colpisce in genere i piccoli ruminanti e deve il suo nome al colore blu della lingua dei capi infetti.  Il virus è trasmesso attraverso le punture dei moscerini tra un esemplare e l’altro.

I danni per gli allevatori sono molto pesanti.  L’indennizzo per gli allevatori è già arrivato ad 1 milione 350 mila euro per i capi di ovini morti nei focolai. Sui 17.315 capi di bestiame censiti si sono veirficati 718 casi con 125 morti.

Definire lo stato di diffusione della blue tongue e avviare azioni che possano garantire agli allevatori il proseguo dell’attività  limitata oggi  dai divieti di movimentazione e da tutti gli impedimenti imposti dalla profilassi sanitaria. Con queste motivazioni la Coldiretti ha chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale della Salute, Lucia Borsellino poiché la situazione è preoccupante  in quanto gli allevatori, oltre alle perdite causate dall’abbattimento degli animali, sono penalizzati  dal divieto di spostamento degli ovini sani e questo provoca perdite ingenti.


“I focolai del virus sono presenti nelle zone dove la zootecnia rappresenta una delle pochissime fonti di reddito agricolo - sottolineano il presidente e il direttore Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione - e per questo diventa determinante  agire con tempestività. Il comparto – concludono  - vive già la crisi determinata dal basso prezzo di vendita del latte e dei formaggi. Occorre intervenire subito. Le regole e i controlli vanno osservati, così come il diritto al lavoro

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