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Venerdì, 19 Aprile 2024
Costume e Società

Non solo videomapping, all'Orto Botanico il progetto per monitorare l'impatto di suoni e luci sugli uccelli

Grazie alla collaborazione tra gli esperti dell'Università e i designer di Odd Agency sono stati collocati venti registratori indipendenti lungo il percorso di AnimaMundi che monitoreranno gli effetti di luce e suono su pappagalli e cornacchie grigie per tracciare le loro reazioni

No all'inquinamento acustico, no alle luci che accecano, no ad ogni tipo di disturbo. E poco importa se gli abitanti dell’Orto Botanico sono piccoli, hanno le ali, non si lamentano. E’ dedicato agli uccelli del giardino universitario, un progetto pilota che cercherà di monitorare l'impatto acustico e luminoso sui piccoli cittadini dell’Orto.

L’input è dato proprio dalla performance multimediale che a breve prenderà vita all'Orto Botanico: il team di creativi di OddAgency - che in questi giorni sta mettendo a punto il percorso interattivo di Anima Mundi, la grande rivoluzione multimediale che animerà lo spazio, dando vita a piante, foglie, fiori, risvegliando l’anima semplice e green del giardino, ma in notturna - è stato infatti coinvolto in un progetto innovativo fortemente voluto dal SiMuA- Sistema Museale di Ateneo, e diretto da Daniela Campobello, etologa del dipartimento Stebicef di Unipa e presidente del comitato ordinatore del corso di laurea magistrale in Biologia della conservazione.

Si tratta della prima indagine sull'impatto dell'inquinamento acustico e luminoso sull’avifauna dell'Orto botanico: grazie alla collaborazione tra gli esperti dell'Università e i designer di Odd Agency, coinvolgendo tecnici bioacustici e di inquinamento luminoso, sono stati collocati venti registratori indipendenti (o audio moth) lungo il percorso di AnimaMundi: monitoreranno gli effetti di luce e suono sugli uccelli, soprattutto su pappagalli e cornacchie grigie, veri abitanti dell’Orto. Verranno registrati 5 minuti di luce e suono e tracciate le reazioni degli uccelli, mappando caratteristiche e comportamenti.

“Con grande entusiasmo ho accolto AnimaMundi per il nostro Orto Botanico - dichiara il rettore Fabrizio Micari - un itinerario di grande fascinazione in grado di mettere in relazione natura e tecnologia, nel rispetto dei valori di sviluppo eco sostenibile promossi dall’Ateneo attraverso impegno e ricerca scientifica ed iniziative della terza missione. Aprirsi sempre più alla città, valorizzando il patrimonio e i luoghi dell’Università, favorirne la fruizione al pubblico, è una costante ormai irrinunciabile della nostra mission; pensate alla recente riapertura dello Steri con tutte le bellezze che conserva, al nuovo allestimento della Vucciria di Renato Guttuso, e all’imminente apertura del Museo dell’Università e dei giardini trecenteschi”.

"L'Orto botanico mantiene la sua funzione di luogo di studio, ma non rinuncia ad essere sede di uno spettacolo insolito ed affascinante - spiega il direttore Rosario Schicchi -. Vorrei anzi che fosse sempre più percepito da questa città come un luogo di scienza e cultura. È importante la riflessione sul clima che il progetto pone e il connubio tra tecnologia e natura, un tutt'uno dove tutto convive e non entra in conflitto”. AnimaMundi è un vero itinerario innovativo, relazionale, green, dove ambiente e uomo entrano in connessione. Il percorso è pensato, infatti, per essere costellato di animazioni, scenografie, ologrammi e proiezioni con illuminazioni artistiche.

Il percorso è lungo circa 700 metri e durerà tra 45 e 60 minuti. “Scopriremo un Orto botanico sotto una luce diversa, lo vivremo nella sua totalità di sera, in un momento in cui la vita del giardino, riposa. All'Orto abbiamo ospitato ogni genere di attività, dal teatro alle mostre, non ci siamo fatti mancare nulla - interviene Paolo Inglese, direttore del SiMuA -. E’ un vero hub culturale di riferimento per chiunque pensi di organizzare qualcosa in città. L'Orto è un luogo dove tutto ciò che fai si trasforma, nessun evento gli è estraneo. Il visual mapping è una forma nuova di intrattenimento e stavolta non si confronterà con pareti morte di monumenti, ma con esseri vivi come le piante. Il monitoraggio dell’inquinamento luminoso e acustico sarà il primo step verso un miglioramento dell'integrazione tra gli eventi culturali e la natura dell'Orto”.

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