"Caro Sindaco, non siamo nel futuro ma in un eterno passato"
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Signor Sindaco Orlando,
Vivo a Palermo da quando sono nata, praticamente diciannove anni. Pochi per poter esprimere un parere su questa città? Forse no, dal momento che cerco di viverla a 360 gradi, ma per svariati ed evidenti motivi mi risulta impossibile. E' vero, lo ammetto, forse guardo questa città, la mia città, con occhi un po' troppo critici, ma non ne posso fare a meno. Siamo tutti bravi, soprattutto a Palermo, a dire che la bellezza del capoluogo risplende nei suoi monumenti, nell'antichità dei suoi palazzi, nel centro storico. Ma cosa si fa per preservarla?
Ho appena letto una intervista, in cui dice "Siamo nel futuro". Ma, caro Sindaco, lo siamo veramente? Ci crede veramente in quello che dice? Perché questo futuro nelle altre città di Italia è arrivato anni fa. Per non parlare delle città al di fuori dei nostri confini. E poi, scusi la sfacciataggine, ma qual è il prezzo che noi palermitani dobbiamo pagare per questa 'modernità'? L'unica cosa che vedo è disagio. Disagio creato dal taglio delle linee dell'Amat in alcune zone della città.
Sa che per colpa di questi tagli, io personalmente, avrò difficoltà a raggiungere la sede centrale dell'Università? Che dovrò attendere alla fermata chissà quante ore prima della lezione per raggiungere destinazione in orario? Il taglio agli autobus è dovuto alla mancanza di fondi? I passeggeri non pagano il biglietto? È vero, vedo ogni giorno scene di questo tipo, ma la colpa, oltre che della mancata civiltà palermitana, è certamente di chi non si preoccupa di far lavorare i cosidetti "controllori" e di chi non si preoccupa del portafoglio dei suoi passeggeri. Si, perché forse non sa che è necessario pagare un biglietto da €1,40 per una corsa da 90 minuti e per un mezzo che porta un ritardo, minimo, di dieci minuti.
Scusi ancora la sfacciataggine, ma è notizia recente la tassa per evitare lo smog, la cosidetta Ztl, ma come si stanno incentivando i cittadini a posteggiare l'automobile e scendere per le strade con i mezzi pubblici ( che siano autobus, tram, biciclette o macchine)? Non abbiamo piste ciclabili, tranne che nelle zone "in" della città, non abbiamo abbastanza stazioni per il bike sharing, ed infine, sfiderei chiunque a girare per la città dovendo obliterare un biglietto ogni 90 minuti.
Non faccio politica, non me ne intendo, ed è per questo motivo che mi rivolgo a lei. Non guardo solo il negativo e dimentico il positivo che questa città può offrire, sarei ipocrita. Ma vorrei che nessuno lo fosse, essere sinceri ripaga sempre. Vorrei che tra qualche anno, al termine degli studi, non sia costretta, come tanti altri, ad abbandonare la mia terra, che nonostante la mafia, la povertà, la cattiva politica, rimane sempre la mia terra, la terra di mio padre e di mio nonno. Caro Sindaco, non siamo nel futuro, ma in un eterno passato.