Riceviamo e pubblichiamo:
Un sera di dicembre, vigilia di giorno festivo, erano le ore ventuno e la pedonale via Rosolino Pilo, traversa di via Ruggero Settimo, era deserta. Chiusi e spenti i pochi locali che vi si affacciano, nessuno che camminava o passeggiava. A proposito, non si comprende che merito abbia tale via per essere classificata come area pedonale, dato che vi insistono pochissimi esercizi commerciali e nessun pregio architettonico o monumentale. Intanto è zona pedonale da tanti anni, per cui si può pensare che sia stata deliberata perchè in passato un sindaco della città vi aveva la segreteria. In considerazione che non avrei dato alcun fastidio, proprio a nessuno, non ad eventuali auto, autorizzate o no, che potevano transitare comodamente nè tantomeno ad ipotetici assenti passanti, decidevo, me tapino, di immettermici e posteggiare.
Purtroppo per me e per qualcun altro una pattuglia automunita dei vigili urbani aveva deciso che non aveva di meglio da fare per cui, dopo la mezzanotte, ha pensato che era cosa buona e giusta multare per sosta in area pedonale le poche auto parcheggiate anche se non arrecavano alcun fastidio, pericolo o intralcio. Questa pattuglia così solerte non si è contentata di elevare contravvenzioni ma addirittura ha voluto presidiare la via Pilo almeno fino alle ore due e trenta della notte quando con ulteriore stupore, per non dire altro, ho visto che la stessa pattuglia era ancora lì, ma per non annoiarsi aveva richiesto la compagnia di ben due autogrù che stavano iniziando a prelevare le auto in sosta, che ripeto e confermo non creavano alcun intralcio o pericolo alla circolazione non solo degli inesistenti pedoni.
Se mi fosse stato possibile avrei svegliato con una telefonata il comandante dei vigili e l’assessore comunale al ramo per chiedere come mai una delle poche pattuglie notturne si dilungava a sanzionare infrazioni di poca importanza quando la sua presenza sarebbe stata molto più opportuna e prioritaria in altre zone o vie, per chiedere perchè quando in pieno giorno ho chiamato la sala operativa del comando per segnalare la sosta di un’auto che ostruiva un passo carraio le autogrù non sono arrivate nè è intervenuta ad elevare almeno una giusta multa una qualsiasi delle tante pattuglie che girano ininterrottamente per Palermo.
Sono i misteri di una città dove, come ha recentemente anche ribadito un noto cantante o come è stato illustrato al Benigni di Johnny Stecchino, il comportamento degli automobilisti è uno dei suoi mali. Sono i misteri per cui davanti ad una serie quasi infinita di comportamenti illegali, pericolosi e di enorme intralcio da parte dei nostri concittadini, davanti a soste in doppia fila da entrambi i lati, davanti ad automezzi che posteggiano in corrispondenza di incroci impedendo la visibilità, davanti ad auto che nei pressi di locali affollati sono posteggiate nel disordine e nel divieto più totale si preferisca multare infrazioni quasi veniali.
E’ un mistero, ufficialmente almeno ma nella realtà comprensibile, perchè i vigili preferiscano multare auto che in una scala inversa di valori di pericolosità e gravità dell’infrazione commessa sarebbero da catalogare molto indietro. Avrei chiesto infine per quale ulteriore mistero la solerte pattuglia ha presidiato una strada deserta invece di spostarsi di poche centinaia di metri recandosi dalle parti dell’Olivella dove di infrazioni, o addirittura di reati, ben più gravi ne avrebbe scoperti molti di più. Suppongo non siano misteri insolubili e comunque purtroppo non conoscevo il numero di telefono di comandante ed assessore. Comunque, colpevole, mi tocca pagare e sorridere.
Giovanni Paternò
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