Ieri mattina, mentre passavo a piedi da una fermata del tram, ho visto scendere una signora sulla ottantina di età. Disperata, la donna mi ha chiamato dicendomi che l'hanno fatta scendere poiché non aveva il biglietto. Così mi ha chiesto di aiutarla a fare il biglietto. Noto che la signora aveva una moneta da un euro e una da due euro (il biglietto costa 1,40 euro). Guardo la macchinetta e noto quella scritta sotto il "mangiamonete": "La macchina non da resto".
Purtroppo non avevo spicci in tasca, ovvero 40 centesimi da dare alla signora per farle fare il biglietto e magari le restavano due euro, chissà per comprarsi il pane... In poche parole, visto che la zona era deserta, la signora è stata costretta ad inserire due euro, di cui 1,40 per fare il biglietto e ben 60 centesimi sono rimasti nella macchina.
Volevo fare i miei complimenti a quel genio che ha ideato questo progetto nel peggior modo possibile, e al sindaco e a tutti coloro che hanno approvato questo progetto pendando soltanto alle loro di tasche e non come in questo caso alla povera gente che fatica.
Dall'Amat rendono noto che: "la vicenda è stata portata all'attenzione della ditta che ha provveduto all'installazione e si stanno studiando le soluzioni". "In ogni caso - dichiara il presidente dell'Amat Antonio Gristina - l'azienda ha appena terminato una fase sperimentale che è servita per predisporre al meglio i bandi per l'avvio del servizio di biglietteria elettronica e dematerializzata e stiamo lavorando per l'utilizzo del biglietto a banda magnetica, tutti strumenti che permetteranno a chiunque, e in modo facile e diffuso, l'utilizzo dei mezzi. Un utilizzo che comunque - sottolinea il presidente dell'Amat - i palermitani stanno già facendo e apprezzando, visti gli altissimi numeri dei biglietti obliterati sul Tram in questi giorni".
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