La Tari e quell'appuntamento impossibile da prenotare dal portale web
Il 23 settembre il portale del Comune non mi consente, malgrado apparente promessa in un link, di prenotare on line un appuntamento per variazione Tari presso uno dei tre uffici che si occupano di questo tributo (piazza Giulio Cesare, via Ausonia e postazione decentrata di via Monte San Calogero). Mi reco, quindi, in vari giorni, nell’ordine a Piazza Giulio Cesare (che scopro essere “chiuso al PUBBLICO / Tari, ma nessun avviso, neanche sul portale) in via Ausonia (anche lì sbarrato, ma un cartello sbiadito dalla pioggia sembra rimandare a Piazza Giulio Cesare…) e ieri 9 ottobre, infine,in Via Monte San Calogero.
Lì un addetto non mi fa entrare perché ….bisogna prenotare. Gli spiego che sul tanto decantato e fiorocchellato (dall’Amministrazione Comunale) “portale” le prenotazioni non funzionano. Mi risponde che forse, fra una settimana (così gli riferisce al telefono il presidente della circoscrizione) arriverà un “totem” per cui, forse, solo allora, si potrà prenotare. Quindi, alla fine di un percorso di 3 mattine in 3 diversi uffici, non riesco a contattare un funzionario del comune per regolarizzare la mia posizione TARI. Dovrei fare un “tentativo” (la quarta mattina) la prossima settimana, mercoledi prossimo. Insieme a me una decina di persone, in Via Monte San Calogero, tutte con problematiche TARI da risolvere, tutte con la stessa via crucis alle spalle.
Tralascio ogni giudizio sulla conversazione in idioma siciliano con l’"addetto" al “front office” dell’ingresso di Via Monte San Calogero. Non era opportuno usare la lingua ufficiale perchè si rischiava di essere pericolosamente fraintesi. Non comprendeva la gravità delle affermazioni che faceva. Insomma, non possodirvi cosa mi "ha detto" l'"addetto". Ma a lui non addosso alcuna colpa. Non sarà stato certamente lui, che ha sostenuto di essere un “funzionario” (!!!) ad autosottoscriversi un ordine di servizio che lo ha destinato lì, proprio in un servizio delicato di “filtro di portineria” del pubblico, che dovrebbe essere il "biglietto da visita" di un pubblico ufficio. Ma è emblematica, tale triste e infelice "allocazione di personale” (nel caso di specie, di "personaggi"), del livello di disservizio che riescono a raggiungere i "servizi" di questo Comune.
Riuscire a fare perdere 3 inutili mattine al cittadino senza fornire neanche sul “portale” uno straccio di informazione sulla sospensione di ricevimento del pubblico per scoprirlo “sul campo”, (con rischio di “andata a vuoto” della quarta) dà l’idea del senso di frustrazione e desolazione di un palermitano che tenta di regolarizzare la sua posizione all’Ufficio Tributi TARI, tra l’altro proprio in prossimità della scadenza del saldo del 30 ottobre. Questa città non ha alcuna speranza. Neanche nei paesi in via di sviluppo esistono disastri simili. Alla faccia del “portale”, del tram del futuro e del riempimento di bocca di "città europea".
Giuseppe Catalamo