San Giorgio dei Genovesi: l'area esterna alla chiesa è in stato di abbandono e degrado
La chiesa di San Giorgio dei Genovesi fu fatta costruire tra il 1575 e il 1596 da parte della "nazione" dei Genovesi, cioè della comunità ligure presente allora a Palermo e che si era sostituita ai Pisani nel monopolio bancario e nelle principali attività mercantili della Sicilia e del Regno di Napoli. All'interno della chiesa, recentemente restaurata, i piedi poggiano su un pavimento costituito da lapidi sepolcrali molto interessanti, soprattutto se si conosce un po' di latino; i sepolcri e le edicole marmoree parietali ci dicono che le più ricche famiglie genovesi facevano di tutto per garantirsi un prestigioso riconoscimento nella chiesa della loro "nazione".
Tra le lapidi, c'è anche quella di Sofonisba Anguissola (1531-1625), una delle prime esponenti della pittura europea del suo tempo. Accanto al portone d'ingresso, l'unico cartello che dovrebbe fornire qualche informazione sulla chiesa e sulle opere al suo interno, si trova nelle condizioni visibili nella foto che allego: illeggibile. E ancora, le note dolenti sulla zona e il piazzale che circondano la chiesa: desolazione, cocci di bottiglie, immondizia e mobili abbandonati, la carcassa di un gatto morto sul marciapiede a due passi dalla chiesa, quel che resta di un percorso su passerelle che doveva essere agibile negli anni trascorsi in cui ora ci sono solo erbacce altissime e cartelli divelti.
Questa zona, cinta da rete metallica, non appartiene alla chiesa, ma è ciò che si vede immediatamente se si accede da piazza XIII Vittime. La sensazione generale è di totale abbandono e trascuratezza; le foto sono eloquenti.