"Città sporca": palermitano "innamorato" scrive a Orlando, la risposta del Sindaco...
Sono un palermitano trapiantato al nord che ama visceralmente la sua città. Sono un palermitano che vorrebbe tornare a vivere nella sua città. Vi spedisco questa lettera che ho inoltrato al Sindaco di Palermo per denunciare il degrado in cui versa la nostra amata città. Vi invio anche la pronta risposta del Sindaco.
Al sig. Sindaco di Palermo
"Ogni anno, per due volte l'anno almeno, mi auguro che tornando tra le vie della mia amata Palermo possa stupirmi per la pulizia ritrovata e per la civiltà, che la fece grande nei secoli, tornata. Anche quest'anno, purtroppo, sono rimasto deluso, sconcertato, arrabbiato nel vedere la mia Palermo lurida, offesa e deflorata dall'incuria e dalla sciatteria. Anche quest'anno sono arrabbiato, molto arrabbiato nel dover ancora giustificare la mia amata, ingiustificabile, agli occhi di turisti e di amici che dal nord vengono a vederne lo scempio. Ogni anno mi sono ripromesso di scriverle per esprimere tutto il mio sdegno e la mia rabbia. Mi duole vedere i cittadini ormai assuefatti a una situazione che definire invivibile è dire un eufemismo in una città del cosi detto mondo civile (occidentale/consumistico).
Questa è la volta buona per esprimerle tutto il mio rammarico e tutta la mia rabbia per un ennesimo fallimento da parte di un amministrazione che, mi creda, agli occhi di chi viene da 'fuori' sembra inesistente. Sembrano latitanti le migliaia di operatori ecologici pagati dai cittadini, sembrano fantasmi le migliaia di giardinieri e lavoratori del verde urbano pagati dai cittadini, sembra appunto che la vergogna di 20000 impiegati e operai comunali che non operano come dovrebbero sia del tutto giustificata.
Mi duole leggere certi articoli che fanno del palermitano l'essere più sporco e strafottente della terra (molto spesso a ragione per la verità), ma io, che vivo a Milano, posso assicurare che i milanesi non sono molto più puliti dei palermitani. Milano però è di certo molto più pulita di Palermo e questo perché, tra mille polemiche, la 'macchina' comunale, nella città in cui vivo, funziona meglio. Possibile che a Palermo nessuno riesca a far lavorare gli 'spazzini' come dovrebbero? Possibile che, nel corso degli anni, tra mille sprechi, tra mille rivoli di soldi che si perdono per tasche e taschini non si sia riusciti a comprare delle pulitrici stradali che tengano la città pulita come in tutte le altre città che si rispettano? Perché mai le pochissime macchine pulitrici che ci sono vengono usate solo ed esclusivamente per pulire pochissime strade della cosi detta Palermo bene (via Libertà, Statua e poche vie limitrofe)? Sono solo quelli i cittadini che pagano le tasse?quelli che abitano quelle zone?
Signor Sindaco è possibile che lei non si vergogni a far trovare ai tanti turisti che visitano la città, zone come via Roma, via Maqueda , via Lincoln, Stazione centrale e tantissime altre vie nel centro tra il degrado più assoluto? Io me ne vergogno molto tanto che non invito più nessuno a venirmi a trovare a Palermo quando sono in vacanza e cerco di dissuadere quelli che vorrebbero visitarla. Per non parlare poi del litorale con spiagge lasciate all'incuria ormai da tantissimi anni. Avevo fiducia in lei per quello che in passato aveva fatto per Palermo adesso mi ricredo, adesso non posso fare altro che deplorarla per tutto ciò che non riesce a fare. Non ha più coraggio signor sindaco? Quelle migliaia di lavoratori Gesap che tengono sotto scacco Palermo sono davvero così temibili? Chi non lavora [ne vedo tantissimi in città che ciondolano e chiacchierano e bevono (fanno i così detti 'tocchi') nei giardini dove dovrebbero lavorare] deve essere licenziato.
E gli spazzini (e li chiamo così proprio per sottolineare che non li stimo) che dovrebbero spazzare tutti i giorni e che si 'vedono' nelle zone di loro competenza una volta o due a settimana? Diamo anche loro un premio o li mettiamo in condizione di lavorare? (i controlli dei dirigenti ci sono? Io direi di no). Ha paura sig. sindaco a far funzionare le cose? Perché se si vuole si possono far funzionare, altrimenti abbia il coraggio di dire perché non può. Se ci sono impedimenti da parte di persone o 'organi' perché un sindaco faccia bene il suo lavoro lo denunci, lo gridi, lo urli. Sino ad ora nessuno a sentito neanche una flebile voce. Abbia il coraggio di uscir fuori da questa zona d'ombra se lei è pulito come penso e i cittadini vedrà che la seguiranno (a Palermo c'è tanta brava gente, ne è la maggioranza, quindi si svegli sig. sindaco).
Io non mi fermerò, cercherò di far sentire la mia voce, la voce di tantissimi cittadini che amano Palermo che sono stanchi di vederla così ridotta. A voi palermitani mi rivolgo con un appello. Se veramente amate questa città sporcatela meno, abbiate la convinzione che ciò che è pubblico è vostro e il coraggio di denunciare chi deturpa la vostra/città. Non siete stanche di essere annoverati tra gli italiani più sporchi? Dove è finita la vostra 'proverbiale dignità'? Abbiate il coraggio dei manifestare il vostro sdegno e il vostro dissenso nei confronti di un'amministrazione che più che funzionare male non esiste del tutto".
Francesco Romano
Palermitano di nascita
Cultore di una Palermo che purtroppo non esiste più
LA RISPOSTA DEL SINDACO
Gentile Signor Romano,
"Ho ricevuto la sua lettera aperta inviatami qualche giorno fa e desidero ringraziarla. Innanzitutto per la passione e l'amore verso Palermo che traspare dalle sue accorate parole. Sono tanti, purtroppo, i palermitani che hanno perso quella passione e quell'amore, assuefatti e male-educati da oltre un decennio di abbandono e trascuratezza. La voglio anche ringraziare perché la sua lettera mi permette, direi quasi mi aiuta a fare un "ragionamento a voce alta", a ricostruire le vicende di questi anni e fare un ragionamento su quanto avviene proprio in questi giorni.
Non mi stupisce la sua lettera, perché Palermo la vivo ovviamente anche io, sia pure da una posizione diversa da tanti cittadini, ma certamente anche da cittadino consapevole di quanto la pulizia e il decoro restino fra i problemi, se non i problemi principali della nostra città. Devo però darle alcuni elementi di riflessione. Non per dare una giustificazione, quanto piuttosto per condividere e farla partecipe di un percorso ri-cominciato tre anni fa, quando ho accettato la sfida di impegnarmi a governare nuovamente Palermo. Mi scuso se questa lettera sarà forse un po' lunga, ma proprio per rispetto verso la sua passione, credo che sia corretto dare un quadro quanto più completo possibile.
Qualche giorno fa, proprio la settimana scorsa, il Tribunale fallimentare di Palermo ha decretato il fallimento della Gesip (non Gesap, come lei ha scritto, perché la Gesap è tutt'altra cosa). La Gesip è, o meglio era una società a capitale interamente comunale nata nel 2001, quando io non ero più sindaco e che avrebbe dovuto impegnare un ampio bacino di lavoratori di diversi bacini in attività di pubblica utilità, prioritariamente legate al decoro e alla pulizia. Questa società è fallita perché nel 2010, la precedente Amministrazione comunale, per far fronte ad una situazione di forte crisi del bilancio, decise di punto in bianco di cancellare dal bilancio comunale ogni somma destinata a quella società e a quei servizi.
Non mi dilungo su questa specifica storia. Le basti sapere, come primo dato, che nel 2012, quando mi sono insediato, vi erano circa 1.800 lavoratori (ben lontani dai 20.000 che lei ha citato), i cui stipendi non erano più previsti nel bilancio comunale, pur essendo essi dipendenti di una società a capitale interamente comunale. Non vi erano soldi né per gli stipendi né per i servizi. Su come e perché si sia determinato il fallimento non mi dilungo oltre. Qualche mese fa, lo stesso Tribunale fallimentare ha decretato un altro e ben più grave fallimento. Quello dell'Amia, che come certamente ricorderà era la società, anch'essa ad intero capitale pubblico/comunale, incaricata della pulizia, della raccolta e trattamento dei rifiuti ed una serie di servizi collegati. Questa non era una "nuova" società, ma era la società "storica" del Comune in questo settore.
Quando lasciai l'incarico di Sindaco nel 2000, l'AMIA aveva bilanci in attivo, un investimento dei propri utili in titoli di Stato per circa 25 milioni di euro, la città di Palermo era stata appena premiata come "città riciclona" per le alte percentuali di raccolta differenziata e la discarica di Bellolampo era citata come esempio di gestione corretta sia per il recupero del biogas che per gli impianti di prevenzione e trattamento dell'inquinamento. Nel 2000 erano in servizio 43 autocompattarori. Nel 2012, quando sono tornato alla carica di Sindaco, l'AMIA era già in pre-fallimento,amministrata da amministratori straordinari sotto controllo di autorità giudiziaria e accumulava ogni mese circa un milione di perdite, aveva mezzi vecchi e logori (solo 18 autocompattatori in servizio),non aveva più ne' una spazzatrice ne' una autobotte, la raccolta differenziata era praticamente inesistente, la discarica di Bellolampo una vera e propria bomba ecologica. Basti ricordare che non vi è un aspetto della vecchia AMIA relativamente agli anni dopo le mie dimissioni che non sia stato e non sia tutt'ora oggetto di indagini della magistratura: dalla gestione dei bilanci, sarebbe meglio dire dei falsi in bilancio, alla gestione della discarica.
Anche in questo caso, nel 2012, ho ereditato una società praticamente morta, con 1.900 dipendenti (che sommati a Gesip fanno 3.700, tanti, ma ancora ben lontani da 20.000) a rischio imminente di rimanere senza lavoro ed una intera città a rischio imminente di rimanere senza servizio di raccolta dei rifiuti. Questa estate ha trovato la città sporca. A dicembre del 2012 non c'erano le cartacce per terra, ma i cumuli di rifiuti fino al primo
piano dei palazzi. Perché le racconto tutto questo? Non certo per giustificare la situazione attuale, che è ben lontana dall'essere ottimale, ma perché questo quadro mi permette di spiegarle meglio cosa avviene in questi mesi e in queste ore.
Le due società fallite sono state sostituite da nuove società, rispettivamente la Reset che ha sostituito la Gesip e la RAP, che ha sostituito l'AMIA. Non si è trattato ovviamente di un mero cambio di nome, ma di una rivoluzione copernicana, legata innanzitutto al taglio di sprechi e incrostazioni, riduzione dei costi, riorganizzazione del lavoro. Anche investimenti per l'ammodernamento di un parco mezzi che era se non proprio inesistente, del tutto fatiscente. Ancora qualche dato. Nel 2015 la RAP ha bandito gare (bandito gare pubbliche, non affidato incarichi fiduciari e fatto acquisti senza appalto, come avveniva negli ultimi anni all'AMIA) per l'acquisto di tanti nuovi mezzi, indispensabili per la pulizia della città. Autocompattatori, spazzatrici, cassonetti, mezzi monooperatore per lo svuotamento delle campante, cestini gettacarta. Negli ultimi sei mesi sono state dislocate in città quasi 800 nuove campane per la raccolta differenziata e si sta preparando la seconda fase della raccolta "porta a porta".
Lei scrive di aver visto "poche spazzatrici". Se fosse venuto a marzo non ne avrebbe vista nessuna perché le prime 7 hanno "preso servizio" tra luglio e agosto.Ne arriveranno a settembre altre 12. Abbiamo ottenuto l'utilizzo di 4 autocompattatori sequestrati ad una ditta mafiosa, altri 4 li abbiamo già comprati e presto ne arriveranno altri 5. Potrei anche qui dilungarmi facendo l'elenco dei mezzi e materiali acquistati o per cui è stata bandida la gara, ma non credo serva perché credo di averle dato idea dell'impegno in atto.
Vengo così agli ultimi due punti, forse i più importanti. Lei cita nella sua lettera diverse critiche ai lavoratori e ai dirigenti, così come non risparmia critiche ai suoi, nostri concittadini. Credo che questo sia il nodo del problema perché come ho detto all'inizio, 10 anni di abbandono e trascuratezza hanno dis-educato tanto i cittadini quanto i lavoratori. Oggi è facile vedere accanto alle nuove campane per la raccolta della carta o dei vestiti usati alcuni sacchetti di immondizia indifferenziata abbandonati per terra. Segno che i cittadini, quelli che poi magari si lamentano perché quei sacchetti non vengono prontamente raccolti, hanno perso la cultura e l'educazione ad un corretto smaltimento dei rifiuti.
Ripeto: nel 1999 Palermo vinceva il premio di città riciclona... oggi ha percentuali di differenziata bassissima. Ci sono in città quasi 400 discariche censite anche in zone centrali... luoghi dove è in funzione il servizio "porta a porta", ma dove ancora i cittadini continuano a buttare i sacchetti lì dove 4-5 anni c'erano i cassonetti. Ecco allora che serve una opera di informazione, sensibilizzazione e repressione degli illeciti. Dopo aver rimesso in piedi un'azienda in grado di raccogliere i rifiuti e gestirne correttamente lo smaltimento, abbiamo messo in programma una imponente campagna di informazione e sensibilizzazione; torneremo a spiegare come e perché fare la differenziata, come e perché smaltire correttamente i rifiuti. Allo stesso tempo la Giunta ha appena potenziato il sistema dei controlli da parte della Polizia Municipale proprio per individuare e sanzionare coloro che continuano a tenere comportamenti incivili.
Di fronte a 800 nuove campane per la raccolta differenziata e alla riorganizzazione del "porta a porta" non ci sono più scusanti per chi non vuole fare la differenziata. Infine il fronte dei lavoratori. Non amo prendere le difese "tout-court" dei dipendenti comunali, così come non generalizzo le critiche rispetto ai "fannulloni". Però credo che anche i lavoratori di queste aziende siano stati mortificati nella loro professionalità (perché è uno spazzino non è spazzino o operatore ecologico solo se ha voglia di lavorare ma anche se ha la scopa, la paletta e il sacco dove mettere ciò che raccoglie, così come lo è se ha un autocompattatore dove mettere l'immondizia). Certo questo non vuol dire che giustifico e anche qui alcuni numeri possono dare l'idea delle incrostazioni culturali che abbiamo dovuto affrontare, frutto anch'esse di un lungo, lunghissimo periodo di sciatteria da parte degli amministratori. In un anno, presso la nuova azienda RAP che ha ereditato buona parte dei dipendenti AMIA si sono registrati 1.100 richiami, centinaia di procedimenti disciplinari e 17 licenziamenti. Sono numeri enormi per un'azienda che ha 1.800 dipendenti e che indicano la difficoltà a riportare ordine in un settore che in città era balzato agli onori della cronaca solo per i dipendenti pubblici usati come skipper sulla barca del Sindaco (non io, ovviamente) o per le folli sponsorizzazioni date da AMIA alle gare nautiche negli Emirati Arabi mentre la città affogava nella sporcizia.
MA anche i lavoratori alla fine hanno pagato. Non è un caso che il contratto di servizio della RAP preveda un costo del personale di molto inferiore a quello di AMIA. Ecco, con questa lunga lettera le ho dato alcune informazioni e lascio a lei le valutazioni, aggiungendo solo un ultimissima riflessione. Rispetto al fattore tempo... Mi potrà dire che in tre anni i risultati sono pochi. Forse è vero e forse no, alla luce della situazione fallimentare che abbiamo trovato nel 2012. Ma al di là di questo c'è un elemento al quale, con i presidenti delle nuove società RAP e RESET e con tutta la Giunta, non possiamo e non vogliamo venir meno: quello della legalità e della trasparenza. Forse avremmo potuto fare qualche gara pubblica in meno e qualche trattativa privata in più. Avremmo avuto i nuovi autocompattatori o le nuove spazzatrici con sei mesi di anticipo, ma avremmo erpetrato quel circolo vizioso di illegalità, interessi privati e disorganizzazione che ha portato al fallimento di AMIA.
Abbiamo fatto una scelta diversa, assumendocene la responsabilità e chiedendo, come abbiamo chiesto a tutti i nostri concittadini, di avere ancora un po' di pazienza e farsi parte diligente e attiva del cambiamento. Non è un caso che se nel 2013-2014 è stato necessario tenere la tassazione alta (anche per compensare i tagli del governo nazionale) finalmente nel 2015 abbiamo proposto la riduzione della tassa sui rifiuti, per dare il segnale che abbiamo fatto alcuni anni di lavoro di ricostruzione e finalmente dal 2016 potremo cominciare a raccogliere i frutti.
Non mi soffermo su come tutto ciò che si è realizzato e sempre più potrà realizzarsi si collega all'avere evitato il dissesto provocato da 10 anni di cattiva amministrazione con relativi falsi in bilancio,sprechi e reati di ogni genere, al risanamento del bilancio comunale, alla riduzione del costo complessivo del personale dal 64% al 44%, alla eliminazione nel bilancio comunale e delle aziende partecipate di disallineamenti di enormi dimensioni, alla riattivazione di risorse europee,alla realizzazione di un sistema di trasporto pubblico ( tram,anello e passante ferroviario),alla assenza di anticipazioni di cassa,all'equilibrio di bilancio delle aziende partecipate tutte oggi con utili di esercizio....ma anche alla riorganizzazione della struttura comunale senza alcun ricorso a costose e arbitrarie consulenze del passato, alla realizzazione di una rete di servizi sociali, alla assegnazione e utilizzo per finalità sociali e anche per emergenza alloggiativa di beni confiscati alla mafia,alla attenzione a drammatiche condizioni di tanti palermitani e di tanti migranti,alla messa in sicurezza di Teatro Massimo e Biondo non più con i bilanci in rosso del passato,alla difesa e promozione di presenze imprenditoriali e livelli occupazionali dai Cantieri navali al sistema dei call center con molte migliaia di addetti a Palermo,alla promozione di attività culturali di elevato livello anche internazionale, al recente riconoscimento Unesco di Palermo Arabonormanno Patrimonio mondiale,alla attivazione di un sistema di relazioni nazionali e internazionali in diversi settori,crescita costante di presenze e attività imprenditoriali turistiche,anche grazie allo sviluppo dell'aeroporto Falcone e Borsellino con il collegamento aereo diretto di Palermo a 71 città del mondo...
Mi scuso ancora per la lunghezza di questa risposta che è anche conferma di durezza e complessità di un percorso ormai realtà di uscita dal tunnel di dissesto e inefficienze della amministrazione comunale e della città e la ringrazio ancora per la sua attenzione".
Un cordiale saluto
Leoluca Orlando